mahleriano
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martedì 8 dicembre 2009
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una commedia semplicemente fantastica!
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"Qual è stato il momento più bello?" domanda il protagonista a Eric Cantona, elencando al calciatore una serie memorabile di sue reti. "Un passaggio..." la risposta inaspettata. E in questa risposta c'è tutta l'essenza del film: un passaggio a un altro calciatore, a sottolineare l'importanza del gioco di squadra, nel calcio come nella vita. E sarà proprio il gioco di una particolarissima e divertentissima "squadra" che risolverà una situazione intricata e apparentemente senza via d'uscita, legata a un brutto affare in cui il figlio del protagonista si era cacciato. Il film è una commedia brillantissima e decisamente originale, che non perde però occasione per sottolineare l'importanza dell'impegno collettivo.
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"Qual è stato il momento più bello?" domanda il protagonista a Eric Cantona, elencando al calciatore una serie memorabile di sue reti. "Un passaggio..." la risposta inaspettata. E in questa risposta c'è tutta l'essenza del film: un passaggio a un altro calciatore, a sottolineare l'importanza del gioco di squadra, nel calcio come nella vita. E sarà proprio il gioco di una particolarissima e divertentissima "squadra" che risolverà una situazione intricata e apparentemente senza via d'uscita, legata a un brutto affare in cui il figlio del protagonista si era cacciato. Il film è una commedia brillantissima e decisamente originale, che non perde però occasione per sottolineare l'importanza dell'impegno collettivo. E la forza della proposta in fondo è anche il messaggio che ne deriva: la possibilità che chiunque possa realizzare qualcosa di simile nella realtà, a condizione di volerlo fino in fondo e di lavorarci sopra, aprendosi agli altri: non solo fantasia, dunque. È bello seguire l'evoluzione e lo sforzo personale di un uomo anonimo e ai margini della società, atto a recuperare il rapporto con la donna abbandonata trenta anni prima, da cui aveva avuto una figlia, e contemporaneamente notare la crescente forza che tutto ciò gli conferisce, fino a trovare una soluzione geniale a una situazione apparentemente impossibile da risolvere. Il tutto "aiutato" dal suo eroe sportivo di sempre, Cantona, che magicamente si materializza a dargli forza con "consigli e perle di saggezza" espresse in un francese che fa simpaticamente "chic", ma che stride con la condizione sociale dell'uomo e genera quindi un'ilarità sorniona nello spettatore... Ma alla fine il messaggio arriva, e anche lo spettatore diventa parte della "squadra" con una risata che è nello stesso tempo liberatoria e fonte di riflessione! E se il messaggio della commedia era lavorate per un impegno comune, direi proprio che più centrata di così era impossibile!
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[+] noo..originale proprio no
(di mary22)
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anna maria
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lunedì 7 dicembre 2009
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ben fatto!
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A parte un film, di cui non dico il titolo, che mi ha lasciato la bocca amara, tutti i film di Ken Loach mi sono piaciuti. "Il mio amico Eric" rientra nella media. Riuscitissimo come tratta il problema delle bande, senza rivolgeri alla polizia, ma cercando e ottenendo la solidarietà, che oggi tanto scarseggia, degli amici, compagni di lavoro e di tifoseria. Riuscito anche l'aspetto del calciatore "mito". E poi... la speranza che nelle nostre difficoltà di vita, anche dopo i cinquat'anni, ci si possa ritrovare e correggere gli errori. Bravo Ken Loach.
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estrellaroja
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sabato 5 dicembre 2009
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king éric... c'est incroyable!!
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Uscire dalla sala, dopo aver visto un film di Ken Loach, con le lacrime agli occhi per il gran ridere è davvero un'esperienza che non credevo avrei mai fatto... e invece "Ken il rosso" ci regala anche questo episodio nella sua lunga, straordinaria carriera.
Eric è un postino di Manchester, annichilito da una vita che lo ha sempre preso a schiaffi, ... Mostra tuttocomplice anche la sua incapacità di affrontarla. Ci vorrà la "visita" del suo eroe, Éric Cantona (mitico giocatore dei Red Devils negli anni '90) perché possa cominciare a rialzare la testa.
Cantona è davvero perfetto nella parte, con il suo spassoso esperanto anglo-francese, con i suoi "mots d'esprit" e le sue "frasi epocal-proverbiali" (mutuati dalla famosa, unica frase che disse nella conferenza stampa dopo la sua squalifica per aver aggredito un tifoso avversario che lo offendeva: «Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che verranno gettate in mare delle sardine.
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Uscire dalla sala, dopo aver visto un film di Ken Loach, con le lacrime agli occhi per il gran ridere è davvero un'esperienza che non credevo avrei mai fatto... e invece "Ken il rosso" ci regala anche questo episodio nella sua lunga, straordinaria carriera.
Eric è un postino di Manchester, annichilito da una vita che lo ha sempre preso a schiaffi, ... Mostra tuttocomplice anche la sua incapacità di affrontarla. Ci vorrà la "visita" del suo eroe, Éric Cantona (mitico giocatore dei Red Devils negli anni '90) perché possa cominciare a rialzare la testa.
Cantona è davvero perfetto nella parte, con il suo spassoso esperanto anglo-francese, con i suoi "mots d'esprit" e le sue "frasi epocal-proverbiali" (mutuati dalla famosa, unica frase che disse nella conferenza stampa dopo la sua squalifica per aver aggredito un tifoso avversario che lo offendeva: «Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che verranno gettate in mare delle sardine.»), soltanto lui -con la sua dirompente iconoclastia (lo era, sicuramente, per il paludato e conservatore mondo del calcio)- poteva interpretare, credibilmente, questo ruolo. E solo Loach poteva proporre un film così surreale e romantico (con tanto di happy end) senza scadere nella retorica, nella banalità e nel sentimentalismo; un film dove torna protagonista un concetto - la solidarietà, il "fare squadra" fidandosi dei compagni(per dirla con Cantona, in termini calcistici) - che sembrava perduto nella società e nei film di Loach, che ne sono sempre specchio fedele; un film che la premiata ditta Loach&Laverty ha scritto sviluppando un'idea dello stesso Cantona, che ne è stato anche produttore.
D'altronde... cosa vuoi dire di un ex-calciatore che quando a Cannes gli è stato chiesto chi fosse il suo regista preferito ha risposto: «Pier Paolo Pasolini»?!
King Éric... c'est incroyable!!
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goldy
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martedì 16 giugno 2009
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gran cinema
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Bravo Mr. Loach! Come è bello il cinema quando riesce a far pensare, riflettetre , divertire e commuovere con stile e intelligenza.Difficile farlo senza cadere nella retorica o nel patetico. Ken Loach ci riesce e alla grande.
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m32 red army
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venerdì 24 aprile 2009
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cantona dieu
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Thankyou Mr Loach... Been waiting for him for a long time... The king I
mean.. not the postie :) .. at least 76,500 will be seeing this film
....... Enough reason alone to make it! ... I actually thought this film as about Eric Djemba-Djemba wanting to be the new Eric?.. . .but he was plop you see and shipped off to the villa :)
MUFC : Champions of England and Champions of Europe...
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