jordan daniel
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mercoledì 8 ottobre 2014
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bellissimo film, raffinato, intelligente, profondo
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bellissimo film, bellissima fotografia, indagine attenta e intelligente del personaggio protagonista descritto nella sua creatività in maniera vera, senza esagerazioni. Film quindi toccante, raffinato e intelligente. assolutamente da vedere. bella anche la colonna sonora creata da un vero musicista, bella l'ambientazione, ottima la regia... che dire? Fossero tutti così i film!
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dounia
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giovedì 9 giugno 2011
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la bellezza della natura
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Ripenso al film visto in gennaio dove sono rimasta molto colpita dal riytratto che il regista fa della natura. E' il mondo in cui si ritrova la protagonista e viene messo ben in evidenza. La natura presentata è semplice, ma viva e c'è in tutto il film. Il messaggio, al di là, della storia, propone degli elementi attuali di riflessione.
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ipno74
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domenica 13 febbraio 2011
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un film delicato!!!
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Un pò di cultura ci vuole, e questo film trasmette sia momenti storici, sia la poesia dei quadri dell'artista.
La scelta dei protagonisti è stata azzeccatissima, la Moreau è straordinaria.
Colpisce al cuore questa donna maltrattata dalla vita, ma forte nelle sue convinzioni.
Alla fine del film, avrete voglia di conoscere meglio questa artista e le sue opere.
La regia è delicata, precisa, ed ogni fotogramma può essere paragonato ad un quadro.
A chi ritiene che questo film sia lento e noioso è perchè non lo ha visto nel giusto stato d'animo.
Dategli la possibilità e rivedetelo in un'altro momento.
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cannedcat
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domenica 21 novembre 2010
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un quadro fluido
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Come nella contemplazione dell'arte moderna non bisogna cercare significati, ma abbandonarsi alle immagini e interiorizzarle.
D'altra parte il cinema è pittura fluida.
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astromelia
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giovedì 18 novembre 2010
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la follia della grandezza
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un grazie a quei registi che propongono queste intense biografie,mi chiedo se un'artista dev'essere per forza un folle,o se folli sono coloro che non li comprendono....
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francesco giuliano
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giovedì 4 novembre 2010
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la forma non è sostanza
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Che fantastico questo film di Martin Provost, che descrive con raffinata eleganza la vita rude e selvatica e goffa di una celebre pittrice naïf Séraphine Louis, che si dipana lentamente, come il filo di una matassa, nel secolo scorso, a cavallo tra la grande guerra e la grave crisi economica del ’29. Questa singolare artista, unica e ineguagliabile come originalità pittorica, impersonata magistralmente dalla bravissima attrice Yolande Moreau, manifesta nella suo vivere rozzo e apparentemente misero una ricchezza interiore straordinariamente eccezionale, che ella risalta manifestando un innato amore contemplativo per la natura. Di questa ne fa una esaltazione peculiarmente dettagliata nei minimi particolari, con un’arte pittorica che è geniale e originale nel contempo.
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Che fantastico questo film di Martin Provost, che descrive con raffinata eleganza la vita rude e selvatica e goffa di una celebre pittrice naïf Séraphine Louis, che si dipana lentamente, come il filo di una matassa, nel secolo scorso, a cavallo tra la grande guerra e la grave crisi economica del ’29. Questa singolare artista, unica e ineguagliabile come originalità pittorica, impersonata magistralmente dalla bravissima attrice Yolande Moreau, manifesta nella suo vivere rozzo e apparentemente misero una ricchezza interiore straordinariamente eccezionale, che ella risalta manifestando un innato amore contemplativo per la natura. Di questa ne fa una esaltazione peculiarmente dettagliata nei minimi particolari, con un’arte pittorica che è geniale e originale nel contempo. Lo fa in maniera puntuale e magistralmente precisa, tale da dare una inconsueta dinamicità alla staticità obbligata di una pittura, che è proprietà esclusiva di un pittore con una grande esperienza. Viene scoperta casualmente in casa di una donna intellettualmente misera anche se ricca, da un critico tedesco Uhde che ritiene quelle opere uniche e singolari dal punto di vista dell’espressività artistica. È omosessuale questo critico che, come tutti gli omosessuali, ha in sé una sensibilità eccezionale che gli permette di cogliere subito la magnificenza artistica di quei capolavori che fanno breccia improvvisamente nel popolo degli intenditori. Questo comporta a Séraphine, per i proventi ottenuti dalla vendita dei suoi quadri, un cambiamento del tenore di vita, non più serva ma padrona. Purtroppo la crisi economica non le assicura la continuazione di quella vita agiata conquistata dopo tante umiliazioni. Ciò le fa perdere l’intelletto e rinchiusa in una casa di cura per dementi dopo qualche anno muore. Un film bello anche se triste, che lascia sospese le emozioni per tutta la sua durata e che alla fine lascia l’amaro in bocca.(Francesco Giuliano)
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linus2k
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domenica 31 ottobre 2010
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grandissima moreau!
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Il cinema francese ancora una volta fa centro e ci presenta un nuovo promettente regista: Martin Provost.
Seraphine è un biopic su una pittrice sconosciuta ai molti in Italia, una piccola, fragile donna, vissuta in Francia nella prima metà del secolo scorso e la cui fama è arrivata dopo la sua morte... Un film commovente e delicato su un'anima semplice, una donna con un grande talento che nemmeno lei conosceva, che dipingeva per impulso, oltre gli umili lavori... Con poveri mezzi, tavole e colori ricavati da ciò che trovava tutti i giorni
(sangue di macelleria, cera delle candele della chiesa, terra del fiume, fiori), ricreava la sua idea di natura, quella natura catartica che era per lei sfogo e angolo di pace.
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Il cinema francese ancora una volta fa centro e ci presenta un nuovo promettente regista: Martin Provost.
Seraphine è un biopic su una pittrice sconosciuta ai molti in Italia, una piccola, fragile donna, vissuta in Francia nella prima metà del secolo scorso e la cui fama è arrivata dopo la sua morte... Un film commovente e delicato su un'anima semplice, una donna con un grande talento che nemmeno lei conosceva, che dipingeva per impulso, oltre gli umili lavori... Con poveri mezzi, tavole e colori ricavati da ciò che trovava tutti i giorni
(sangue di macelleria, cera delle candele della chiesa, terra del fiume, fiori), ricreava la sua idea di natura, quella natura catartica che era per lei sfogo e angolo di pace... Con Seraphine de Senlis effettivamente assistiamo alla vera (e forse unica) artista propriamente "naïf", intesa nel significato letterale del termine: ingenuo
Il film ci racconta come questa donna prenda coscienza del suo talento e come questa presa di conoscenza sia il fatale grimaldello al suo più che precario equilibrio mentale...
Cardine del film è una magnifica, straordinaria Yolande Moreau, famosa ai molti per l'interpretazione della portinaia di Amelie, che qui bilancia magistralmente la dolcezza, l'ingenuità, la fragilità di questa donna... Per tutto il film non si può non essere catturati quasi ipnoticamente da una interpretazione intensa e commovente.
Ottima anche la prima prova del regista, che confeziona un film dotato di un ritmo non lento (anche se spesso i periodi di silenzio e "descrittivi" avrebbero potuto rischiare la noia), con una buona fotografia...
Lo nota negativa riguarda, purtroppo, la distribuzione italiana... E' vergognoso che un film bello come questo, vincitore di 7 premi César (tra cui miglior film e miglior attrice) non abbia trovato modo, dal 2008, di essere doppiato e distribuito nel nostro Paese, almeno finora (io comunque l'ho visto sottotitolato)
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mirror
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giovedì 28 ottobre 2010
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magnifico
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bellissimo film per (ri)scoprire un'artista dimenticata ma grandissima, quasi un van gogh femminile, talento e spiritualità meravigliose, quadri mozzafiato e alcuni momenti commoventi. Da non perdere
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manonlescault
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lunedì 25 ottobre 2010
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biografia di una vita miserabile
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1913.La vita di Seraphine è stata umile,grama ma sorpredente, perchè questa donna sola, brutta,del gradino piu' basso della societa' possedeva innato un grande talento di pittirice.
E' questo lo scopo del film, con una narrazione lenta, che ci costringe a guardare i paesaggi, le piccole e grandi azioni quotidiane di Seraphine, in modo da farci partecipare al mistero della sua arte.
L'unica fortuna della sua vita fu quello d'incontrare un raffinato critico tedesco,Udhe, che cerco' sempre di sostenerla, e dopo la sua morte,avvenita nel '42, espose con successo i suoi quadri.
Superlativa la prova dei due attori protagonisti.
Un buon film, raffinato che regala momenti poetici,descrivendo la magia della natura, il mistero dell'essere umano, ma con toni quieti.
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1913.La vita di Seraphine è stata umile,grama ma sorpredente, perchè questa donna sola, brutta,del gradino piu' basso della societa' possedeva innato un grande talento di pittirice.
E' questo lo scopo del film, con una narrazione lenta, che ci costringe a guardare i paesaggi, le piccole e grandi azioni quotidiane di Seraphine, in modo da farci partecipare al mistero della sua arte.
L'unica fortuna della sua vita fu quello d'incontrare un raffinato critico tedesco,Udhe, che cerco' sempre di sostenerla, e dopo la sua morte,avvenita nel '42, espose con successo i suoi quadri.
Superlativa la prova dei due attori protagonisti.
Un buon film, raffinato che regala momenti poetici,descrivendo la magia della natura, il mistero dell'essere umano, ma con toni quieti.
Gran successo in Francia.
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algernon
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domenica 24 ottobre 2010
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da non perdere
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come al solito un film molto bello distribuito in pochi cinema, poco promosso, poco incentivato. Dunque se potete non fatevelo scappare. Siamo in Francia nei pressi di Parigi nel 1914, a Senlis. Seraphine, umile lavandaia e cameriera ha forti suggestioni dalla contemplazione della natura a dalla sue fede religiosa, e ne trae ispirazione che esprime con la pittura, al termine di dure giornate di lavoro. Il suo talento viene scoperto ed incoraggiato dal critico Uhde, ma poi scoppia la guerra e il sogno di riscatto si interrompe bruscamente. Finito il conflitto mondiale, Uhde ritorna, ma il misticismo di Seraphine si muta progressivamente in follia, fino all'internamento di lei in una casa per malati mentali.
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come al solito un film molto bello distribuito in pochi cinema, poco promosso, poco incentivato. Dunque se potete non fatevelo scappare. Siamo in Francia nei pressi di Parigi nel 1914, a Senlis. Seraphine, umile lavandaia e cameriera ha forti suggestioni dalla contemplazione della natura a dalla sue fede religiosa, e ne trae ispirazione che esprime con la pittura, al termine di dure giornate di lavoro. Il suo talento viene scoperto ed incoraggiato dal critico Uhde, ma poi scoppia la guerra e il sogno di riscatto si interrompe bruscamente. Finito il conflitto mondiale, Uhde ritorna, ma il misticismo di Seraphine si muta progressivamente in follia, fino all'internamento di lei in una casa per malati mentali. Notevole interpretazione di Yolande Moreau, bellissima ambientazione nelle campagne francesi e nel borgo di Senlis, ottimi anche i comprimari Ulrich Tukur e Anne Bennert, nonché la regia di Provost.
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