La fidanzata di papà |
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Un film di Enrico Oldoini.
Con Massimo Boldi, Simona Ventura, Natalia Mesa Bush, Elisabetta Canalis.
continua»
Commedia,
- Italia 2008.
- Medusa
uscita venerdì 14 novembre 2008.
MYMONETRO
La fidanzata di papà
valutazione media:
1,30
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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cinepanettone di novembre
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| giovedì 20 novembre 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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“LA FIDANZATA DI PAPA’” di ENRICO OLDOINI; ITA, 08. Barbara e Matteo, giovani italiani, a Miami decidono di sposarsi: lei è in attesa di un figlio. Esso nasce ma è nero. Rotto il sodalizio con De Sica, Boldi lavora in proprio, lo stesso Boldi ne è produttore, e d‘anticipo: come l’anno scorso, ambientato alle Bahamas, il “cinepanettone”, cioè il filmone natalizio comico che incassa, esce a novembre, sempre caratterizzato da locations esotiche. Sicuramente gli conviene di più. Il film incassa: anzi, è uno di quei punti fermi della programmazione invernale. E, siccome non è in concorrenza con alcun altro film comico, è, per il cinema italiano, un moltiplicatore di incassi, perché si sommano a quelli natalizi. Quindi la scelta è stata giusta. Anzi conferma il dato per cui non esistono date che farebbero incassare e altre no: dipende solo dal film. Ma com’è ? Qui scatta il dilemma del critico. A me non ha divertito, in generale, anche se mi sono piaciuti gli interventi di Biagio Izzo: però ho visto in sala il pubblico, specie dei bambini, sganasciarsi dalle risate; e comunque, anche se non entusiasti, la gente non esprimeva dei commenti malevoli. Quindi ritengo che l’operazione sia riuscita: il regista, un “vecchio” volpone della commedia, ha sostanzialmente fatto centro. Anzi, ha mostrato perfino delle ambizioni: egli non vuole essere ascritto alla categoria del macellaio di bassa comicità. Vi sono delle citazioni che annobiliscono il film. Ha fatto tentare, a Boldi e Salvi, il duetto della “lettera” stile Totò & Peppino; ha usato, anche se non con la stessa grazia, nel finale una citazione di “A qualcuno piace caldo”; e prima da “Quando la moglie è in vacanza”, tutti e due di Billy Wilder, con lo stesso abito bianco che si alza: solo che la bionda era…Biagio Izzo, en travesti. Poi lo stesso si dà, inascoltato, delle lunghe citazioni da Eduardo. Però i meccanismi non sono reinventati: le battute sono grosso modo simili da un film ad un altro, variando di poco le situazioni. Vi sono delle buone new entries: N. Frassica che ripropone il suo sgangherato linguaggio: ma siccome lo fa con eleganza e senso dei tempi, sembra quasi innovativo. C’è l’immissione di una zelighista: nel personaggio di Luminosa, l’attrice Teresa Mannino, dà un taglio appena appena sopra le righe. Ma risulta efficace e azzeccato, perché distaccato e autoironico. Izzo ha i tempi giusti: ma tende a ripetere i ruoli. La Ventura, che è ritornata al cinema, dopo una non dimenticata débacle di diversi anni fa (nel 1996), mostra un grinta che le è confacente. Trovo insopportabili e fuori tempo comico i Fichi d’India. Simpatica e riuscita è la trovata del bimbo nero, col corredo di spiegazioni date: ha in sé modalità culturali di apertura mentale.
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