ultimoboyscout
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sabato 9 febbraio 2013
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l'orrore è sepolto nel passato.
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Laura ha acquistato l'orfanotrofio in cui è cresciuta per trasformarlo in un centro per bambini bisognosi di cure, come il suo Simon, da lei adottato e malato in stato quasi terminale di HIV. Il piccolo è un tipo schivo e solitario, chiuso in se stesso che non ha amici reali ma se n'è creati alcuni immaginari che terrorizzano la madre lasciando segni fin troppo reali. All'improvviso Simon scompare e le ricerche non danno alcun esito. Sergio G. Sanchez scrive, Guillermo DelToro produce e spedisce l'esordiente Bayona dietro la macchina da presa. La stoffa sembra esserci, il regista confeziona un horror d'esportazione atipico, dalle discrete atmosfere e con un'approfondita analisi/indagine psicologica che però non porta da nessuna parte.
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Laura ha acquistato l'orfanotrofio in cui è cresciuta per trasformarlo in un centro per bambini bisognosi di cure, come il suo Simon, da lei adottato e malato in stato quasi terminale di HIV. Il piccolo è un tipo schivo e solitario, chiuso in se stesso che non ha amici reali ma se n'è creati alcuni immaginari che terrorizzano la madre lasciando segni fin troppo reali. All'improvviso Simon scompare e le ricerche non danno alcun esito. Sergio G. Sanchez scrive, Guillermo DelToro produce e spedisce l'esordiente Bayona dietro la macchina da presa. La stoffa sembra esserci, il regista confeziona un horror d'esportazione atipico, dalle discrete atmosfere e con un'approfondita analisi/indagine psicologica che però non porta da nessuna parte. Il sangue non si vede praticamente mai, fa fare qualche sussulto ma è un'opera troppo lineare e scolastica con un'esagerazione di riferimenti letterari e un finale annunciatissimo che non colpisce e men che meno sorprende. Si ricordano solo le ottime interpretazioni di Belen Rueda e della sempre più scheletrica e inquietante Geraldine Chaplin. Horror si ma con continui sconfinamenti nel fantastico e nel melò, grazie alla ricerca degllo stato d'animo dei protagonisti e a una certa caratterizzazione degli stessi. La vicenda è costruita su ritmi lenti e non basta una bella confezione elegante e patinata a rendere accattivante il prodotto, ne la sua somiglianza con "The others" diretto guarda caso da un altro spagnolo, Amenabar. Il plot vorrebbe colpire cuore e stomaco, di fatto non riesce a fare ne l'una ne l'altra cosa, l'effetto già visto è palese, il passato rimosso che ritorna è ormai logoro.
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tiamaster
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martedì 1 maggio 2012
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una rivelazione
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The orphanage è una rivelazione (come the others) del horror iberico.Talmente intelligente da risultare quasi SOTTILE,the orphanage vira piacevolmente dal horror al drammatico,per raccontare le vicende di questa madre alla ricerca del figlio,sparito durante una festa.Se state cercando un film horror stile "balzi sulla sedia" cambiate titolo,perchè questo è un film horror INTELLIGENTE,che punta tutto sulle caratterizazioni psicologiche dei personaggi e sulla ragia,in stato di grazia.Di grande impatto visivo ed emotivo the orphanage sfocia nel finale,la parte più discussa del film.Alcuni l'hanno trovato slegato dalla storia,altri perfetto,alcuni scopiazzato da the others,alcuni banale.
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The orphanage è una rivelazione (come the others) del horror iberico.Talmente intelligente da risultare quasi SOTTILE,the orphanage vira piacevolmente dal horror al drammatico,per raccontare le vicende di questa madre alla ricerca del figlio,sparito durante una festa.Se state cercando un film horror stile "balzi sulla sedia" cambiate titolo,perchè questo è un film horror INTELLIGENTE,che punta tutto sulle caratterizazioni psicologiche dei personaggi e sulla ragia,in stato di grazia.Di grande impatto visivo ed emotivo the orphanage sfocia nel finale,la parte più discussa del film.Alcuni l'hanno trovato slegato dalla storia,altri perfetto,alcuni scopiazzato da the others,alcuni banale....io lo trovo talmente INTELLIGENTE da risultare SOPRAFFINO.Veramente molto,molto bello.
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nerazzurro
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giovedì 12 gennaio 2012
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tragico
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Merita per la bella sceneggiatura e la protagonista fa il resto. Un finale che fa pensare.
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filo98
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martedì 8 novembre 2011
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w the orhenage
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film belliximo pieno di tensione, uno dei pochi senza spappolamenti.
Sicuramente nn fa paura, ma e comunque da vedere.
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paperino
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domenica 19 giugno 2011
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la commistione di generi risulta vincente
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Pur non essendo un amante del genere horror, sotto il quale viene presentato, devo dire che questo film mi ha attirato fin dalla prima volta che ho visto il trailer. Sono finalmente riuscita a procurarmi il dvd e ieri ho vissuto fino in fondo tutta la vasta gamma di emozioni che quest'opera riesce a suscitare. All'inizio il tema della grande casa vuota e dell'arrivo inaspettato dell' anziana assistente sociale mi ha ricordato "the Others", un altro ottimo film .
Interpretato magistralmente dalla protagonista, mentre il padre resta decisamente in secondo piano anche qualitativamente, ci mostra fin dove l'amore di una madre possa arrivare pur di riavere il proprio figlio, lottando con coraggio contro forze soprannaturali oltre che con lo scetticismo di chi la circonda.
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Pur non essendo un amante del genere horror, sotto il quale viene presentato, devo dire che questo film mi ha attirato fin dalla prima volta che ho visto il trailer. Sono finalmente riuscita a procurarmi il dvd e ieri ho vissuto fino in fondo tutta la vasta gamma di emozioni che quest'opera riesce a suscitare. All'inizio il tema della grande casa vuota e dell'arrivo inaspettato dell' anziana assistente sociale mi ha ricordato "the Others", un altro ottimo film .
Interpretato magistralmente dalla protagonista, mentre il padre resta decisamente in secondo piano anche qualitativamente, ci mostra fin dove l'amore di una madre possa arrivare pur di riavere il proprio figlio, lottando con coraggio contro forze soprannaturali oltre che con lo scetticismo di chi la circonda.
Devo dire di aver vissuto parecchi momenti di tensione davanti allo svolgersi di certe scene, come quella della medium che non poteva trovare interprete migliore di Geraldine Chaplin. L'arrivo delle ombre dei bambini che avevano condiviso l'infanzia con la protagonista giunte al richiamo del loro gioco preferito " uno, due, tre..." è veramente un momento magico. I personaggi pericolosi e vendicativi che non possono perdonare la loro atroce morte nè vogliono abbandonare il luogo dove l'hanno vissuta sono alla fine delle vittime.
La loro freschezza e spontaneità, gli sguardi e le risa, la voglia di giocare ce li fanno vivere positivamente nel loro desiderio di liberarsi finalmente dal passato.
Questo fa si che il film travalichi i vari generi in una commistione che lo rende avvincente ed indimenticabile.
Fondamentale la fotografia che si conforma al ritorno al passato nei colori e nelle ombre
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time_traveler
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lunedì 23 maggio 2011
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fin dove si può arrivare per amore?
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Perchè si trovi sotto la voce FILM HORROR questo dovrebbero spiegarcelo, e perchè un film così meraviglioso non venga passato alla tivù è un autentico dilemma. Filosofia e rammarico a parte, The orphanage è quanto di meglio si possa pretendere dal cinema dormiente degli ultimi tempi: un vero e proprio romanzo raccontato ed interpretato da una incredibile Belen Rueda e da un produttore tanto giovane quanto geniale, al secolo Guillermo Del Toro. Il produttore messicano riesce in un'altra opera incantevole, e il regista Bayona è altrettanto capace di rendere al meglio una storia altrimenti simile a tanti altri film già sciroppati. Il thriller-drammatico che viene proposto è incentrato principalmente sull'amore che una madre (in questo caso adottiva) può provare verso il proprio figlio, tanto da portarla sull'orlo della pazzia.
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Perchè si trovi sotto la voce FILM HORROR questo dovrebbero spiegarcelo, e perchè un film così meraviglioso non venga passato alla tivù è un autentico dilemma. Filosofia e rammarico a parte, The orphanage è quanto di meglio si possa pretendere dal cinema dormiente degli ultimi tempi: un vero e proprio romanzo raccontato ed interpretato da una incredibile Belen Rueda e da un produttore tanto giovane quanto geniale, al secolo Guillermo Del Toro. Il produttore messicano riesce in un'altra opera incantevole, e il regista Bayona è altrettanto capace di rendere al meglio una storia altrimenti simile a tanti altri film già sciroppati. Il thriller-drammatico che viene proposto è incentrato principalmente sull'amore che una madre (in questo caso adottiva) può provare verso il proprio figlio, tanto da portarla sull'orlo della pazzia. Creduta praticamente solo da una medium (interpretata da Geraldine Chaplin) il suo incodizionato amore e la sua profonda dedizione la porteranno a scoprire una terribile verità: sarà allora che dovrà fare la scelta più importante della sua vita. Fantastico, ritmi né troppo serrati né troppo bassi, suspence a volontà e per di più, qualche occasione per versare qualche lacrima. The orphange riesce in tutto questo , e per questo merita di essere conosciuto da un pubblico molto più vasto. Genialità ispanica.
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pjmix
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sabato 12 febbraio 2011
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mmmh..
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Un film che inizia benissimo; pieno di mistero e di fascino trascina lo spettatore in un gioco di simboli e di indovinelli, di suspance e di paura.. ma? L'inghippo sta nel finale, ovviamente. Può essere davvero classificato come horror? Film ben costruito, ben architettato e anche coinvolgente, ma la fine è pura demenzialità. Peccato, poteva rendere molto di più!
[+] l'inghippo sta nel finale? ma che film hai visto!?
(di __marti89__)
[ - ] l'inghippo sta nel finale? ma che film hai visto!?
[+] vero: finale prevedibile e scontato
(di fabian t.)
[ - ] vero: finale prevedibile e scontato
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shinigami
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lunedì 6 dicembre 2010
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carino...
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Si può vedere, anche se molte cose vengono date per scontato...però tutto sommato, carino.
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kronos
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domenica 17 ottobre 2010
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fantasmi ispanici
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Gli smaliziati non troveranno nulla di originale in "The Orphanage", ma di certo il film è un mix ben orchestrato tra melodramma e luoghi comuni del thriller soprannaturale, con uno sfizioso tocco di gotico classico.
Gli interpreti convincono e la tensione è ben distribuita lungo il racconto, che pure rinuncia allo splatter esibito.
Alcune lungaggini si potevano limitare al montaggio e in certe parti la vicenda appare tortuosa, ma l'unico grosso neo della sceneggiatura è la storia (alla base di tutto) dei cinque bambini trucidati: discutibile che lo si riveli solo a due terzi di film e che sia la protagonista, dopo decenni, a ritrovarne i poveri resti.
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Gli smaliziati non troveranno nulla di originale in "The Orphanage", ma di certo il film è un mix ben orchestrato tra melodramma e luoghi comuni del thriller soprannaturale, con uno sfizioso tocco di gotico classico.
Gli interpreti convincono e la tensione è ben distribuita lungo il racconto, che pure rinuncia allo splatter esibito.
Alcune lungaggini si potevano limitare al montaggio e in certe parti la vicenda appare tortuosa, ma l'unico grosso neo della sceneggiatura è la storia (alla base di tutto) dei cinque bambini trucidati: discutibile che lo si riveli solo a due terzi di film e che sia la protagonista, dopo decenni, a ritrovarne i poveri resti.
Nell'ambito della plausibilità mai avrebbe potuto farla franca Benigna, la responsabile dell'eccidio...
Ad ogni modo, mettendo da parte analisi cartesiane, questo è senz'altro uno dei migliori esiti del cinema di genere ispanico contemporaneo, alla cui riuscita concorre il tocco fiabesco alla Guillermo del Toro, qui coinvolto in veste di produttore.
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matthew
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lunedì 30 agosto 2010
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film così e così
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dare dell'horror a questo film è decisamente esagerato, non c'è nessun momento di tensione o suspence che ti fanno aggrappare al bracciolo della sedia.. la storia in se' non è neanche male e l'attrice protagonista è piuttosto brava, però onestamente non è un film che consiglierei ad un amico.. da vedere si, ma non da rivedere una seconda volta a mio parere.. in sostanza mi aspettavo decisamente meglio visto che il film era presentato sulla scia di "the others" che rispetto a questa pellicola definirei quasi un capolavoro!
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