Maya Maffioli
Rolling Stone
Martin Scorsese è nervoso. Parla a macchinetta con l'inconfondibile vocina nevrotica e l'accento newyorkese che caratterizza molti protagonisti dei suoi film. Cerca l'inquadratura con le mani a squadra, mostra le ansie di un regista alle prime armi. Mick Jagger è tranquillo. Col suo inconfondibile aplomb si muove con grazia nei backstage, dà qualche ordine, scherza col gruppo. Scorsese si preoccupa («Non possiamo mica bruciare Mick Jagger!», esclama controllando le luci), la scaletta non è confermata, Mick Jagger non approva la scenografia. [...]
di Maya Maffioli, articolo completo (3481 caratteri spazi inclusi) su Rolling Stone settembre 2007