samanta
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domenica 24 giugno 2018
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talvolta le situazioni drammatiche finiscono bene
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Il film del 2007 ha una struttura drammatica con una conclusione che pur nella sua amarezza risolvel le situazioni in cui tre generazioni di donne si erano incagliate a causa dell'incomprensione e del nascondere segreti invero terribili. Tre donne sono le protagoniste del film: Georgia (Jane Fonda) che vive sola e che ha una figlia Lilly (Felicity Huffman) da cui la separa non solo la distanza ma anche un mare di incomprensioni e ostilità, sposata con ricchissimo avvocato Arnold (Cary Elwes) e che ha a sua volta una figlia Rachel (Lindsay Lohan) con la quale ha anche essa un rapporto difficile. Rachel 17 anni e molto bella, è una ragazza turbolenta che ha avuto problemi di droga e che passa da un'avventura all'altra.
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Il film del 2007 ha una struttura drammatica con una conclusione che pur nella sua amarezza risolvel le situazioni in cui tre generazioni di donne si erano incagliate a causa dell'incomprensione e del nascondere segreti invero terribili. Tre donne sono le protagoniste del film: Georgia (Jane Fonda) che vive sola e che ha una figlia Lilly (Felicity Huffman) da cui la separa non solo la distanza ma anche un mare di incomprensioni e ostilità, sposata con ricchissimo avvocato Arnold (Cary Elwes) e che ha a sua volta una figlia Rachel (Lindsay Lohan) con la quale ha anche essa un rapporto difficile. Rachel 17 anni e molto bella, è una ragazza turbolenta che ha avuto problemi di droga e che passa da un'avventura all'altra. Georgia una donna dal carattere molto rigida che ha regolato la sua vita con regole molto rigide che se violate danno luogo a severe punizioni, di qui le incomprensioni con la figlia che però ha deciso di mandare la figlia Rachel dalla nonna per rimetterla in quadro. Rachel arriva e combina un pò di guai (ad esempio nominare il nome di Dio causa il lavaggio della bocca con il sapone ...) e tutto si incentra sul fatto che lei a 12 anni ha avuto una relazione con il marito della madre, il quale nega,ma il rapporto ha provocato notevoli disturbi al carattere di Rachel. Alla fine tutto si risolve con tutte e tre le donne che ritrovano l'affetto reciproco e Lilly riallaccia l'amore della giovinezza lasciando il sordido marito.
Come già detto pur con un contenuto drammatico il film che ha la regia di Garry Marshall, vecchio professionista di Hollywood con ricco curriculum (Pretty Woman, Se scappi ti sposo, ecc.), ha molti risvolti brillanti ed anche comici, gestiti abilmente dalla regia con un finale in effetti buonistico ma consolatorio, d'altra parte perché tutte le storie dovrebbero finire male?
Il film inoltre si basa su le interpretazioni delle tre donne: Jane Fonda rende in modo molto efficace una donna rigida che però ama sua figlia e sua nipote e che alla fine si scioglie con loro, ottima l'interpretazione di Felicity Huffman (una nomination all'Oscar, e un Golden Globe) e buona l'interpretazione di Lindsay Lohan che in fin dei conti recita sé stessa, anche se nella realtà lei non finisce molto bene, distruggendo tra arresti, problemi di droga e alcoolismo la sua carriera.
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frank
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mercoledì 18 febbraio 2009
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commedia drammatica?
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Una commedia drammatica? Davvero non potrei definirlo..comunque il film parte bene, con dei personaggi simpatici e non banali, situazioni all'apprenza interessanti e un cast di attrici davvero notevole: Felicity Huffman è probabilmente la migliore, Lindsay Lohan, nota anche per i suoi scandali sui giornali di gossip, dimostra di essere all'altezza della situazione; anche Jane Fonda è bravissima...il vero problema sta nella sceneggiatura...nei primi 30 minuti il film evita gli stereotipi e risulta originale nel narrare il dramma della protagonista senza cadere nel patetico e mantenedo le sfumature da commedia ma purtroppo la parte centrale finisce per essere noiosa e davvero poco interessante e nonostante la bravura delle attrici l'interesse verso la vicenda va scemando.
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Una commedia drammatica? Davvero non potrei definirlo..comunque il film parte bene, con dei personaggi simpatici e non banali, situazioni all'apprenza interessanti e un cast di attrici davvero notevole: Felicity Huffman è probabilmente la migliore, Lindsay Lohan, nota anche per i suoi scandali sui giornali di gossip, dimostra di essere all'altezza della situazione; anche Jane Fonda è bravissima...il vero problema sta nella sceneggiatura...nei primi 30 minuti il film evita gli stereotipi e risulta originale nel narrare il dramma della protagonista senza cadere nel patetico e mantenedo le sfumature da commedia ma purtroppo la parte centrale finisce per essere noiosa e davvero poco interessante e nonostante la bravura delle attrici l'interesse verso la vicenda va scemando...in effetti il pregio principale del film è poprio il non essere gratuitamente melenso, ma allo stesso tempo ci si rende conto che si sta parlando di un probelma "serio" modo un po' troppo superficiale
...si tratta quindi di un film che rimane sospeso nel mezzo, come commedia non fa ridere e come dramma non commuove...con un trio di attrici del genere m'aspettavo sicuramente di più...
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elgatoloco
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giovedì 14 gennaio 2021
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commedia drammatica.
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Decisamente drammatica, più che comica, l'impostazione di questo film, "Georgia Rule"(Garry Marshall, sceneggiatura di Mark Andrus, 2007), basato sull'incomprensione tra tre generazioni femmnili dove la nonna(Jane Fonda)è dell'Idaho, Stato a forte influenza religiosa-integralista(mormone), la figlia(Feliciity Hoffman)e la nipote(figlia della figlia, Lindsay Lohan)vivono invece in California, Stato"degenerato"per queulli dell'Idaho. Non sempre le incomprensioni che si basano sul rispetto versus il mancato rispetto delle"regole"(fede in Dio, moralità sessujale e astensione dall'alcol etc.)tra le tre donne si risolvono in"commedia"e solo brevi squarci comici(giochi di parole, scherzi, "lazzi", gros mots ossia parolacce)ogni tanto squarciano il contesto drammatico del film, che è ben recitato, in specie a livello femminile(Jane Fonda, la nonna, una rivoluzionaria nella vita, che qui invece interèreta un'inegralista religiosa iperconservatrice, Feliciy Hoffman, la figlia a suo modo giù"rivoluzionaria", che non lo è se non in parte, la figlia della figlia, Lindsay Lohan, che rappresenta il"massimo"della "rivoluzione"anche se solo a livello di costumi), in un contesto di irresolutezza, che allaa fine viene mosso, ma non del tutto, dalla tardiva comparsa del genero della nonna, patrigno della nipote con cui avrebbe avuto rapporti sessuali, quando la stessa era appena quattordicenne.
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Decisamente drammatica, più che comica, l'impostazione di questo film, "Georgia Rule"(Garry Marshall, sceneggiatura di Mark Andrus, 2007), basato sull'incomprensione tra tre generazioni femmnili dove la nonna(Jane Fonda)è dell'Idaho, Stato a forte influenza religiosa-integralista(mormone), la figlia(Feliciity Hoffman)e la nipote(figlia della figlia, Lindsay Lohan)vivono invece in California, Stato"degenerato"per queulli dell'Idaho. Non sempre le incomprensioni che si basano sul rispetto versus il mancato rispetto delle"regole"(fede in Dio, moralità sessujale e astensione dall'alcol etc.)tra le tre donne si risolvono in"commedia"e solo brevi squarci comici(giochi di parole, scherzi, "lazzi", gros mots ossia parolacce)ogni tanto squarciano il contesto drammatico del film, che è ben recitato, in specie a livello femminile(Jane Fonda, la nonna, una rivoluzionaria nella vita, che qui invece interèreta un'inegralista religiosa iperconservatrice, Feliciy Hoffman, la figlia a suo modo giù"rivoluzionaria", che non lo è se non in parte, la figlia della figlia, Lindsay Lohan, che rappresenta il"massimo"della "rivoluzione"anche se solo a livello di costumi), in un contesto di irresolutezza, che allaa fine viene mosso, ma non del tutto, dalla tardiva comparsa del genero della nonna, patrigno della nipote con cui avrebbe avuto rapporti sessuali, quando la stessa era appena quattordicenne. -Cary Elwes, non sempre convincente. IN complesso, dunuqe possiamo parlare di un'opera irrisolta ma non priva di spunti interessanti, che avrebbero trovato maggiore risalto in un'impostazione registica diversa, incentrata su un numero minore di personaggi e su una tensione diversa, spostata, appunto, maggiormente su uno dei due aspetti di fondo(comico e /o drammatico)invece di cercare una sintesi"impossibile"(in queste condizioni)tra i due livellli. Che la Fonda, anche proprio perché impegnata a "demolire" un personaggio sia molto brava, va da sé, che idem valga, con accentuazioni diverse, per la Hoffman, la Lohan, qualche altro personaggio maschile(Dermonet Mulroney, che interpreta il veterinario della cittadiina dell'Idah, in particolare)è vero, ma si tratta, in buona sostanza, di performances non contestualizzate, quasi avulse da un contesto nel quale avrebbero trovato ben altro rilievo. El Gato
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