L'aria salata

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Un film di Alessandro Angelini. Con Giorgio Pasotti, Giorgio Colangeli, Michela Cescon, Katy Louise Saunders, Sergio Solli.
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Drammatico, durata 85 min. - Italia 2006. - 01 Distribution uscita venerdì 5 gennaio 2007. MYMONETRO L'aria salata * * * 1/2 - valutazione media: 3,81 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
gianluca stanzani venerdì 24 ottobre 2008
padri e figli Valutazione 4 stelle su cinque
36%
No
64%

Fabio (Giorgio Pasotti), è un giovane educatore con la missione di aiutare i detenuti nel loro fragile reinserimento in società. Un giorno conoscerà Sparti (Giorgio Colangeli), un detenuto difficile, con alle spalle vent'anni di galera per omicidio e un passato reciso, in ogni coinvolgimento affettivo. Ma quel passato ritorna, in Fabio e con Fabio: suo figlio. All'inizio, accusandolo di aver voltato le spalle alla famiglia poi, a poco a poco, convincendosi a far di nuovo suoi quei legami spezzati. Coinvolgendo anche la sorella, che vede nell'uomo, soltanto una destabilizzazione ai propri equilibri quotidiani e alla propria serenità raggiunta. Sarà così anche per Sparti, incapace di reggere l'urto di quella svolta imprevista. [+]

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lucio giovedì 1 febbraio 2007
uomini in cerca di se stessi Valutazione 4 stelle su cinque
30%
No
70%

Un film italiano così bello non lo vedevo da tempo . Questo è davvero un classico esempio di espressione artistica di qualità superiore . Quando si ha una buona idea in testa non servono effetti speciali , non c'è bisogno di musiche assordanti e di ritmi frenetici . Se la storia è vera , profonda e umana nel senso semantico del termine , ecco che la magia si avvera . Le immagini scorrono sullo schermo e vengono assimilate con un piacere arcano nei ripostigli segreti della memoria . Per la prima volta in vita mia ho visto recitare Giorgio Lucangeli e sono rimasto colpito dalla sua immensa bravura . Non era certo facile immergersi in un ruolo così difficile e psicologicamente complesso . Lui vi è riuscito alla grande . [+]

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francesco gatti martedì 3 maggio 2011
un finale che ti apre il cuore Valutazione 4 stelle su cinque
25%
No
75%

Il miglior film italiano da molto tempo a questa parte: una eccellente "opera prima" (si scrive così, e fa quasi tenerezza) di Alessandro Angelini, già assistente alla regia di Nanni Moretti in "aprile". La storia, scritta a 4 mani con tale Angelo Carbone (già operatore carcerario, che io sappia): Giorgio Pasotti è un giovane operatore penitenziario, molto legato alla sorella (Monica Cescon, la ricordiamo in Primo Amore di Garrone), e fidanzato a metà con una ragazzetta della roma "bene", che si trova tra le mani la rieducazione di un carcerato "professionale": Sparti (Giorgio Colangeli, una vita a teatro, e da poco in "L'Amico di famiglia" e anni fa in "la Cena"), omicida affetto da attacchi di epilessia. [+]

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mario ausoni mercoledì 23 aprile 2008
la nostra valida celluloide Valutazione 4 stelle su cinque
20%
No
80%

decisamente un film riuscito, tanto per il ritmo (volutamente laconico, spezzato) quanto per il montaggio, e la sceneggiatura. l'unica manchevolezza forse la fotografia, non di ampio respiro, ma certamenete non tale da obnubilare la maestosità discreta di questo episodio. il regista, background da documentarista, incardina le scene con la solerzia di un chirurgo, con diligenza intelligente senza mai tracimare nel sentimentalismo, minaccia quantomai presente considerata la questione trattata del rapporto edipico padre-figlio. c'è classe gelida, non manierismo altisonante, scene in grado di coinvolgere lo spettatore senza ricorrere ad espediente pleonastici(musica, effetti, o riprese circense), riusciendo a strapparti una lacrima, e penetrare l'involucro del distacco senza menarti per il naso o surrettiziamente, lo fa perchè è tutto vero, è tutta carne ossa e sentimenti che si mescolano in groviglio, si trasformano in una morsa, in un pugno che ti arriva lancinante allo stomaco. [+]

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semmy lunedì 15 gennaio 2007
...proprio un bel film! Valutazione 4 stelle su cinque
23%
No
77%

Fabio è un giovane educatore in carcere, con un problematico rapporto con la fidanzata ed il suocero (e -forse- col mondo intero). Un giorno si imbatte in un detenuto particolare: suo padre, "perso" 20 anni prima. Non sarà facile instaurare un rapporto. Bella storia (non scontata, né banalmente buonista), bravissimi attori (Pasotti e Colangeli da applausi), ottima regia (con un largo uso di un'angosciante camera a mano).. proprio un bel film.

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redmond barry sabato 13 gennaio 2007
aria "fresca" per il cinema italiano.. Valutazione 4 stelle su cinque
17%
No
83%

L'avessero impostato all'americana (cosa che fortunatamente non è accaduta),il titolo sarebbe stato un patetico Sparti contro Sparti (ovvia indiretta cit. da Kramer contro..),ma la stesura e soprattutto la resa di Angelini è ben lungi,si potrebbe etichettare "alla francese". Coscia di non voler semplicemente esser un dagherrotipo delle storie di questo tipo,dove un padre ed un figlio si affrontano,in un microcosmo,il carcere,che inevitabilmente le amplifica ulteriormente. Giorgio Pasotti e Colangeli rappresentano al meglio le due parti,rabbiosa l'una,rassegnata l'altra,in comune hanno l'aver sulle spalle il peso dei dubbi legati ad un passato,già di per se soffocante,e che,ancor di più lo è se c'è la consapevolezza che avrebbe potuto essere diverso. [+]

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dankor lunedì 29 gennaio 2007
un buon prodotto che poteva riuscire meglio Valutazione 3 stelle su cinque
33%
No
67%

Un film di livello discreto senza alcun dubbio e migliore di tanti altri in circolazione , privo però di originalità espressiva e di quel tocco di inventiva che , ad esempio, un altro giovane regista come Sorrentino è riuscito ad esprimere. La tecnica di ripresa , il montaggio mi sono sembrati abbastanza convenzionali , quasi da film per la televisione ed anche la scelta di concludere il film in modo tragico e non in sintonia con lo sviluppo del plot narrativo non è stata, a mio parere, una scelta felice. La tipologia dei personaggi abbastanza banale , il ragazzo che si è fatto da sè fidanzato con la ragazza di buona famiglia , che per orgoglio rifiuta l'appoggio economico del suocero,tutto troppo stereotipato. [+]

[+] dankor non fare colazione con gran marnièr... (di darren)
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