giuseppeponticello
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sabato 16 aprile 2011
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i figli di freud corrono con le forbici in mano
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Tutti figli di Freud in una pellicola biografica tratto dall'omonimo romanzo di Augusten Burroughs. Il protagonista vive la sua vita come una lunga corsa ad ostacoli dove tutti coloro che lo circondano, famiglia, amici, famiglia adottiva e uomo schizzofrenico, non lo aiutano a saltare gli ostacoli ma ad analizzarli uno per uno. Se qualche spettatore vuol togliersi il capriccio di induviduare quale tra i protagonisti incarni la normalità ne uscirà deluso dalla battaglia. Ryam Murphy con il suo cast vuol fare un elogio all'irrazionalità dello strano, della psiche, dell'incoscio umano e ci riesce non annoiando mai lo spettatore. Nell'America degli 50 la madre vuole diventare una scrittice famosa, il padre è un professore di matematica ubriaco e la famiglia dello psichiatra da cui viene adottato ha un gatto di nome Freud, l'essere più normale tra loro.
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Tutti figli di Freud in una pellicola biografica tratto dall'omonimo romanzo di Augusten Burroughs. Il protagonista vive la sua vita come una lunga corsa ad ostacoli dove tutti coloro che lo circondano, famiglia, amici, famiglia adottiva e uomo schizzofrenico, non lo aiutano a saltare gli ostacoli ma ad analizzarli uno per uno. Se qualche spettatore vuol togliersi il capriccio di induviduare quale tra i protagonisti incarni la normalità ne uscirà deluso dalla battaglia. Ryam Murphy con il suo cast vuol fare un elogio all'irrazionalità dello strano, della psiche, dell'incoscio umano e ci riesce non annoiando mai lo spettatore. Nell'America degli 50 la madre vuole diventare una scrittice famosa, il padre è un professore di matematica ubriaco e la famiglia dello psichiatra da cui viene adottato ha un gatto di nome Freud, l'essere più normale tra loro. La sceneggiatura ricalcato dal romanzo e con la collaborazione dello scrittore protagonista funziona molto bene; la regia è ben impostata aiutata da una fotografia vivace e bella. Il cast è ben selezionato funziona benissimo, Annette Bening nel ruolo della madre è perfetto mostranda psicologicamente e anche fisicamente il declina della donna che a tutti i costi insegue il sogno che non è stato fatto apposta per lei ma per il figlio. La Paltrow con la sua a volte insistente inespressività a mio parere qui casca a pennello; Vedere Jill Clayburgh sgranocchiare croccantini per gatti e vivere assentemente la sua famiglia e qualcosa di sublime, senza nessun sorriso da parte sua illumina la vita del giovane che ancora ha una sola speranza per conoscere la normalità: fuggire a New York. il resto lo fa tutto Brian Cox, ascolta, guarda, osserva e analizza ciò che tanto vorrebbe che non sia, s'innamora con un uomo vent'anni più grande di lui e che è ossessionato dalle voci, vive per correre ai ripari di chi dovrebbe cercare un riparo per lui e scrive tutto sul suo diario, invidia della madre. Ottima scelte per le musiche adatte all'epoche in cui si ambienta il film. Un bel film per i figli di Freud.
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chicca89
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venerdì 1 ottobre 2010
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un film stravagante
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Direi che il film è molto triste... però la storia e raccontata anche in maniera ambigua... sostanzialmente sono tutti pazzi.... quindi ci sono scene in cui rimani con l'espressione "bah" in testa.
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Direi che il film è molto triste... però la storia e raccontata anche in maniera ambigua... sostanzialmente sono tutti pazzi.... quindi ci sono scene in cui rimani con l'espressione "bah" in testa... comunque non ti tiene incollato al televisore, infatti anche se ci sono scene imprevedibili, la trama sostanzialmente è quella: una madre troppo egocentrica che impazzisce perché non riesce ad avere successo ed un figlio che subisce le conseguenze della mancanza di una famiglia normale. Allo stesso tempo però pur essendo la trama molto triste, il regista la racconta con molta più leggerezza del normale, tanto che non si riesce più a distinguere il confine tra la pazzia e la normalità... Lo psicologo che dovrebbe essere la figura di razionalità e di logica risulta essere il più ambiguo di tutti mentre l'unica vera figura materna del ragazzo alla fine risulta essere la donna che sembra esteriormente la più pazza. Il mio voto è 3\5... 2 punti scalano perché il film è troppo lungo per la storia che viene raccontata e dopo un po fa perdere l'interesse; scene che si susseguono mettendo sempre in evidenza la stessa cosa, il disfacimento totale della famiglia del ragazzo... ma comunque non si può negare l'originalità dei personaggi, ognuno dei quali ha un propria anomalia, raccontata in maniera "alternativa".
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garamount
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venerdì 21 novembre 2008
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spaventoso
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Dopo aver assistito a questa confusa matassa di eventi perlopiù tristi e deprimenti ho potuto consolarmi nel constatare che se non altro si tratta di un racconto di eventi realmenti accaduti; altrimenti non si spiegherebbe il come e il perchè di questa mostruosità..
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para
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giovedì 2 ottobre 2008
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bruttissimo
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Insensato, noioso, stranissimo, pazzo...uno schifo totale
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kalos
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mercoledì 24 settembre 2008
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riuscita metafora su dio (psichiatra pazzo).
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Chi ci vede soltanto la dissacrante descrizione della società americana in disfacimento non fa che fermarsi al primo (e meno interessante) piano di lettura.
Quello che rende intrigante sia il libro che il film è la metafora di un Dio despota e un po' pazzo che, senza nemmeno rendersene conto, sbatacchia gli esseri umani (di cui spesso diventa Padre putativo)in un caos fisico e mentale infernale. Solo chi (il giovane)riesce a liberarsi dal suo dispotismo riesce, forse, a trovare un suo equilibrio interiore.
Kalos
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lorenzo
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domenica 24 agosto 2008
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solo a me è strapiaciuto?
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Sono rimasto scioccato dalle critiche per la maggior parte negative o comprensive, sufficenti. Come quel ragazzo che dice che ha fatto fatica a finirlo e la ragazza ha mollato a metà, ai quali vorrei dire che credo che siano fatti l'uno per l'altra. Premetto che non ho le capacità per fare critiche cinematografiche e che non sono affatto uno stimatore di Nip and Tuk..., ma questo film mi ha rapito grazie l'interpretazione straordinaria di tutti gli attori, tutti bravi uguali perché interpretavano personaggi unici e dunque non paragonabili. Non penso ci voglia un genio per riconoscere che il cast era superlativo. Penso solo che a chi non è piaciuto non era certo il suo genere. Io guardo di tutto e studio psicologia forse anche per questo l'ho vissuto intensamente.
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Sono rimasto scioccato dalle critiche per la maggior parte negative o comprensive, sufficenti. Come quel ragazzo che dice che ha fatto fatica a finirlo e la ragazza ha mollato a metà, ai quali vorrei dire che credo che siano fatti l'uno per l'altra. Premetto che non ho le capacità per fare critiche cinematografiche e che non sono affatto uno stimatore di Nip and Tuk..., ma questo film mi ha rapito grazie l'interpretazione straordinaria di tutti gli attori, tutti bravi uguali perché interpretavano personaggi unici e dunque non paragonabili. Non penso ci voglia un genio per riconoscere che il cast era superlativo. Penso solo che a chi non è piaciuto non era certo il suo genere. Io guardo di tutto e studio psicologia forse anche per questo l'ho vissuto intensamente. Sono d'accordo anche per le musiche, molto belle e davano un senso di mistico alle esperienze bizzarre dei personaggi. Ciao e grazie
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francy
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lunedì 18 agosto 2008
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chi ben comincia...
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Non sono un'esperta cinefila e non conoscevo il regista, ma ho trovato questo film estremamente accattivante, serio ma divertente. Bello bello bello. Cast centrato in pieno, Annette Bening strepitosa!
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vittorio
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martedì 3 giugno 2008
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noiosissimo e senza senso!!!
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Film senza arte nè parte, senza inizio nè fine, senza storia, senza trama....un film di una noia mortale e di una scontatezza unica!!
Volevano imitare Woody Allen?? Ma andate tutti a casa...il maestro è inimitabile.....
Bruttissimo.
Da evitare!!
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santacruz
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giovedì 10 aprile 2008
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ma è un film questo?
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Uno dei film più ignobili che abbia mai visto
e per favore non mi dite che è una storia vera
fa sempre schifo lo stesso!!!!
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