I fantastici 4

Qualcuno vola, qualcun’altro è invisibile. qualcun’altro ancora è capace di fermare un uragano con la sola forza del pollice. Eppure il dcstino dci supereroi è invidiare la normalità c sciogliersi di fronte al pianto di bambini lentigginosi. E viceversa, naturalmente. Perché anche agli uomini piace molto immaginare cosa farebbero se fossero dotati di superpoteri. Proprio questa è la chiave di I Fantastici 4, Il film di Tim Story tratto dal celebre fumetto Marvel (nei cinema italiani a settembre), in cui un gruppo di persone normali si trasforma in un team di supereroi. Oddio, “normali” è una parola grossa, perché il protagonista, Reed Richards (Ioan Gruffudd), è uno scienziato, inventore e all’occorrenza astronauta, in cerca di una cosuccia come decifrare il segreto del codice genetico umano: alla faccia della normalità. Nella storia, Richards intraprende un viaggio sperimentale nello spazio a bordo di un razzo assieme ad altri tre compagni: la sua ex fidanzata Sue Storm (bellissima, biondissima, giovanissima, nonché direttore delle ricerche gcnetiche), l’irruente fratello minore di lei, il pilota Johnny Storm, e l’astronauta Benjamin Grimm. Durante la navigazione, però, i futuri fantastici quattro vengono investiti in pieno dai raggi cosmici che operarono in loro delle straordinarie trasformazioni. Il dna dell’equipaggio ne esce completamente stravolto. Le cellule del corpo di Recd (Mr. Fantastic) diventano di una sostanza simile alla gomma, resistentissima, che gli permette di assumere qualsiasi forma desideri. Benjamin Grimm (la Cosa) si trasforna in un essere mostruoso composto da tante pietre e dotato di una forza pari a quella di mille uomini. Il corpo di Johnny Storm (la Torcia Umana) diventa invece incandescente e inizia a prendere fuoco. Da questo momento, essendo più leggero dell’aria ha la facoltà di volare e può lanciare raggi infuocati. Susan (la Donna Invisibile) inizia a scomparire e a ricomparire secondo la sua volontà e in più assimila il potere di creare un campo di difesa indistruttibile, utile a difendere il quartetto in caso di estremo pericolo. Contro di loro si scatena l’ira del Dottor Destino, un ex compagno di studi di Reed Richards che, in seguito ad un esperimento sbagliato (cercava di usare una macchina inventata da Reed per poter comunicare con l’oltretomba), è rimasto sfigurato in viso ed è costretto a indossare perennemente una maschera di ferro. Poiché ritiene Reed Richards responsabile dell’origine dei suoi mali, inizia una battaglia personale contro i fantastici quattro e contro il mondo intero...
Fra turbini di radiazioni cosmiche, il film di Tim Story è attento all’estetica e i toni da fumetto, come Sam Raimi per il suo Spiderman. e non tenta inutili agganci realistici, alla Batman Begins. Grazie anche alla computer grafica, alle immagini generate al computer e ai software per la fotografia, gli effetti speciali di questa pellicola non si dimenticano facilmente. Ma la lezione del film è altrove, perché se i quattro protagonisti diventano veramente supereroi. ci dice il sottotesto, è solo perché sono capaci di Trasformare una tragedia, come l’incidente nell’astronave, in una buona opportunità.
Da Il Messaggero del 23 agosto 2005