Alberto Crespi
L'Unità
Venerdì esce uno di quei film che non bisogna rifare a casa: troppo pericoloso. No, non è un film di arti marziali, o di sport estremi. Il pericolo non consiste nella possibilità di rompersi qualche osso. Il film si intitola Cacciatore di teste ma non parla dei dayaki del Borneo, quelli che nei romanzi di Salgari collezionavano i crani dei nemici.
Il «cacciatore» del titolo è un manager disoccupato. Le teste alle quali dà la caccia sono quelle dei suoi possibili rivali per un ambitissimo posto di lavoro. [...]
di Alberto Crespi, articolo completo (5592 caratteri spazi inclusi) su L'Unità 7 febbraio 2006