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domenica 17 dicembre 2006
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?!
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Per me sinceramente è uno schifo di film...
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piernelweb
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giovedì 14 dicembre 2006
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errori ed orrori
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Il dramma della perdita di un figlio (in questo caso due) è un tema non nuovo per il cinema; il ricordo più recente è per l'ottimo "La Stanza del figlio" di Nanni Moretti. Williams lo affronta tutto in sottotraccia, nei silenzi e nelle incomprensioni di una coppia che non riesce più a comunicare, a tollerare, ad amare. Se il regista è bravo nel impermeare questo gelido e doloroso sfondo alla vicenda, convince davvero poco la caratterizzazione dei due protagonisti e il presente del racconto. La Basinger è un ologramma assolutamente anonimo, Bridges pur fornendo una buona prova è costretto in un personaggio troppo naif che per evidente volontà della regia (nell'intento di non appesantire troppo la vicenda) attinge a piene mani dal Lebowski dei Coen.
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Il dramma della perdita di un figlio (in questo caso due) è un tema non nuovo per il cinema; il ricordo più recente è per l'ottimo "La Stanza del figlio" di Nanni Moretti. Williams lo affronta tutto in sottotraccia, nei silenzi e nelle incomprensioni di una coppia che non riesce più a comunicare, a tollerare, ad amare. Se il regista è bravo nel impermeare questo gelido e doloroso sfondo alla vicenda, convince davvero poco la caratterizzazione dei due protagonisti e il presente del racconto. La Basinger è un ologramma assolutamente anonimo, Bridges pur fornendo una buona prova è costretto in un personaggio troppo naif che per evidente volontà della regia (nell'intento di non appesantire troppo la vicenda) attinge a piene mani dal Lebowski dei Coen. Se non mancano alcune riuscite bizzarie, il racconto diviene davvero improbabile con l'ingresso del giovane studente Eddie: la sua relazione con Marion è maldestramente gestita, i dialoghi e alcune sequenze sconfinano nel ridicolo involontario. Molto bella invece la sequenza finale con il protagonista che scompare nella "porta nel pavimento". Oltre a Bridges brava la piccola Elle Fanning. Un film che pur riuscendo a trasmettere il dolore del distacco e dell'alienazione, rimane incompiuto per una narrazione altalenante e approssimativa. Voto: 6
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jeff2
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martedì 18 luglio 2006
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concludendo
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Bravissimi Jeff Bridges e Kim Basinger.
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jeff
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martedì 18 luglio 2006
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un gran bel film
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The door in the floor, riflette molto bene gli stati d' animo,
di quando una famiglia è toccata da una tragedia:
non ci sono vie di mezzo o ci si separa o ci si unisce di più.
In questo caso i due coniugi,alla morte dei loro figli, erano più diventati più indifferenti di quanto lo sono due estranei.
Non si parlavano più, erano divorati dal rimorso, lei era senza emozioni e il solo ripensare alla tragedia la bloccava totalmente;
lui nello spasso con le modelle e nel lavoro, evitava di pensarci trovando così un illusori soluzione.
Film assolutamente da vedere e aver nella propria cineteca.
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