The Door in the Floor

Jeff Bridges è davvero un grande attore, come al solito bizzarro e stravagante. Il film di Tod Williams è la storia di una coppia sconvolta dall’atroce morte dei due figli adolescenti, rivolgendo ognuno a suo modo le attenzioni verso la loro bambina di sei anni che comunque non ha impedito alla madre di morire interiormente. Il padre, scrittore o come afferma lui stesso un intrattenitore per bambini [...] Vai alla recensione »

In genere è più importante il contenuto che il contenitore, il quadro piuttosto che la cornice, il vino piuttosto che la bottiglia, per questo film direi che la realizzazione supera la trama, cioè il contenuto col suo equivoco messaggio. Da un lato è molto vero che la morte improvvisa soprattutto dei figli, dovuta ad una disgrazia, qual è quella di un incidente stradale, arreca ai genitori un danno [...] Vai alla recensione »

Ted Cole (Jeff Bridges) e la moglie Marion (Kim Basinger) sono una coppia in crisi da quando perdettero due dei loro tre figli in un solo incidente. Vivono il male a modo proprio: lei è in perenne stato catatonico, lui è uno scrittore di successo cui non mancano i divertimenti. Una scossa nella loro vita avviene quando decidono di assumere un diciottenne aspirante scrittore come assistente/fac [...] Vai alla recensione »

"LA Superiorità morale ? ma che razza di  concetto è?" - Con questa frase di uno straordinario e come al solito positivamente sopra le righe Jeff Bridges.possiamo descrivere il concetto del film. La domanda attorno alla quale secondo me si sviluppa la sceneggiatura di un buon film,con una buona colonna sonora,belle scenografie,grandi attori e qualche peccatuccio di regia. [...] Vai alla recensione »

Il film è stato girato a base del libro di John Irving " La vedova di un anno" e chi ha letto il libro , rimarrà deluso , cio non toglie che ho guardato il film con piacere specie per Jeff Bridges e Kim Basinger .

La vita può anche essere una malattia mortale. Lo sa bene la bella Marion (Kim Basinger), che si trascina da un punto all’altro della sua casa a East Hampton, come stordita. Non riesce a rompere questa cortina il suo giovane amante, così come non ci riesce la figlioletta Ruth, in cerca di tenerezze. A niente, poi, le serve il marito scrittore (Jeff Bridges).

Jeff Bridges sfoggia il suo guardaroba migliore numero due. Il numero uno – cardigan con le greche, sandaletti di plastica trasparente – glielo avevano regalato i fratelli Coen nel Grande Lebowski. Quando non si presenta nudo davanti a sconosciuti, va in giro con un camicione da notte, utile anche per giocare a squash, basta rimboccare un lembo. The Door in the Floor, titolo di un racconto per bambini, [...] Vai alla recensione »

Ancora un romanzo di John Irving tradotto per il cinema, «A Widow for One Year», dopo il successo recente della riduzione delle «Regole della casa del sidro», realizzato da Lasse Hallström per l’interpretazione di Tobey Maguire, Charlize Theron e Michael Caine. Della trasposizione, questa volta, si è occupato un regista ancora quasi alle prime armi, Tod Williams, che si è scritta anche la sceneggiatura. [...] Vai alla recensione »

Un famoso autore di libri per bambini (Jeff Bridges), sfatto, distratto, fin troppo disinvolto, trascorre l’estate della crisi con la moglie (Kim Basinger) mentre su tutto incombe l’ombra del figlioletto morto che ha gettato la donna in depressione. Fra i due non corre più l’amore, vivono in case separate e lui si lascia andare all’alcol e alle donne.

La famiglia Cole passa l’estate al mare: Ted, scrittore di libri per l’infanzia, sua moglie Marion e Ruth, una bimba di quattro anni (Elle Fanning, sorella della notissima Dakota). Poi arriva l’imprevisto, ovvero Eddie, il teenager che lo scrittore ha scelto per assistente, e che finisce a letto con lo bella signora di mezza età. Dal romanzo di John lrving, un dramma da camera migliore delle aspettative, [...] Vai alla recensione »

Tratto da un romanzo di John Irving, The Door in the Floor, conferma il pessimismo diffuso tra gli operatori culturali statunitensi. Il film evidenzia un malessere generato dalla crisi esistenziale di tutte le fasce sociali americane, e gli elementi consolatori, come l'alcool, lo show business, la supremazia industriale, non sono più sufficienti a mascherare il crollo delle illusioni.