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mario ausoni
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venerdì 14 marzo 2008
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alcolico.
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vedere il film con dentro qualche litro di alcool è il massimo:one best way! struggente anelito verso un arte che non paga, riflessi di una mente troppo pindarica per stargli dietro, e questo nel film emerge, perchè se le baluginanti immagini di lui bambino sembrano un artifizio cinamatografico volto a parsuadere l'osservatore, sono lì per scuotere la coscienza, farla vacillaree, come se il pennello stesse per frantumarsi sotto il giogo dell'ovvietà.
il regista ci conduce con commendevole discrezione tra i meandri di una mente dirottata tra i sentieri di una pazzia incipiente, e quindi nelle braccia della verità.
colori fitti di lacrime, di sofferenza lancinante....noi stiamo lì a compiatirlo, come fossimo partecipi della sua sofferenza, invece ci trinceriamo nel fuoco domestico senza coraggio di inveire e attendiamo lieti il giungere dell'abitudine.
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vedere il film con dentro qualche litro di alcool è il massimo:one best way! struggente anelito verso un arte che non paga, riflessi di una mente troppo pindarica per stargli dietro, e questo nel film emerge, perchè se le baluginanti immagini di lui bambino sembrano un artifizio cinamatografico volto a parsuadere l'osservatore, sono lì per scuotere la coscienza, farla vacillaree, come se il pennello stesse per frantumarsi sotto il giogo dell'ovvietà.
il regista ci conduce con commendevole discrezione tra i meandri di una mente dirottata tra i sentieri di una pazzia incipiente, e quindi nelle braccia della verità.
colori fitti di lacrime, di sofferenza lancinante....noi stiamo lì a compiatirlo, come fossimo partecipi della sua sofferenza, invece ci trinceriamo nel fuoco domestico senza coraggio di inveire e attendiamo lieti il giungere dell'abitudine. modigliani seppe affrontare l'arduo compito di interpetrare la realtà senza filtri e ebbe a farsi male.
rirtarre un gramo destino può essere agevole per ghermire una lacrima dello spettatore, ma il regista ha saputo rendere l'epilogo meno melodrammatico e più provocatorio....
scusatemi la confusinoe, ilcoeacervo di pensieri sconnessi ma sono avvinazzato.......ebbro della poesia di questo film.
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carlonegrar
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mercoledì 6 febbraio 2008
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altro che film sbagliato!
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Un film meraviglioso, con un Andy Garcia in stato di grazia, altro che film sbagliato come scrive qua il critico sapiente. Ognuno vede le cose come gli pare, ma da qui a scrivere che è "un film sbagliato", alla luce anche di tutte le "immondizie cinematografiche" dei nostri tempi, ci vuole un bel coraggio. Uno dei migliori film degli ultimi anni. Cordialmente. Carlo
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pedro
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lunedì 4 febbraio 2008
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"tu..sei pazzo?"renoir
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i colori dell anima
“quando conoscerò la tua anima potrò dipingere i tuoi occhi…”AMEDEO MODIGLIANI
Una sensibilità straordinaria incarnata nell’ arte si una delle più spiccate personalità artistiche della Parigi di inizio secolo. Un viaggio nello spaccato della società parigina, un mondo dell’ arte che non lascia scampo nemmeno al puro talento, alla poesia di un anima, e la getta senza pietà sul lastrico e sul fondo di un bicchiere. Modì proposto nel segno di tutto ciò che ha lasciato. La vita, il suo amore, l abisso dell’ alcool e della droga, la tubercolosi e la sfida con l ormai noto e qui dipinto arrogante Picasso. Tutto si concluderà con il trionfo che arriverà con la gara di pittura al salone degli artisti ma inevitabilmente sarà ormai tardi.
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i colori dell anima
“quando conoscerò la tua anima potrò dipingere i tuoi occhi…”AMEDEO MODIGLIANI
Una sensibilità straordinaria incarnata nell’ arte si una delle più spiccate personalità artistiche della Parigi di inizio secolo. Un viaggio nello spaccato della società parigina, un mondo dell’ arte che non lascia scampo nemmeno al puro talento, alla poesia di un anima, e la getta senza pietà sul lastrico e sul fondo di un bicchiere. Modì proposto nel segno di tutto ciò che ha lasciato. La vita, il suo amore, l abisso dell’ alcool e della droga, la tubercolosi e la sfida con l ormai noto e qui dipinto arrogante Picasso. Tutto si concluderà con il trionfo che arriverà con la gara di pittura al salone degli artisti ma inevitabilmente sarà ormai tardi. Tardi per veder immortale la propria espressione, la propria visione dell’ anima. Una vita vissuta fino all’ultima goccia tra i fantasmi del passato e l oblio del presente dove ciò che rimane è una bottiglia terribilmente vuota, non solo la morte, ma la resa immortale dell’amore per un uomo.
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nenagira
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domenica 27 gennaio 2008
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"sapete cos'é l'amore vero???...."
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"Sapete cos'è l'amore quello vero? Avete mai amato così profondamente da condannare voi stessi all'inferno per tutta l'eternità"...come si fa a dire che è brutto sto film?scusate chi critica non ci è entrato nel film...si è visto in classe persino un mio amico casinista c'ha pianto...!!!!!!!!!!!!!!!!!!ciao baci
by
=gir@=
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modìforever
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martedì 25 dicembre 2007
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chi ha scritto la recensione??
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Probabilmente chi ha visto il film e ha scritto queste parole non conosce la sua storia. Quindi anzichè offendere un capolavoro e si informi di più visto che il film racconta la sua vita attraverso una lente d'ingrandimente malinconica.
La vita non è sempre bella o brutta e questo film ne è la prova.
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swain
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venerdì 14 dicembre 2007
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splendido......
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non sarà molto aderente a ciò che è stato, ma per me questo film è meraviglioso..... è riuscito a darmi le emozioni che raramente mi capita di avere vedendo un film. andy garcia magistrale.
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sixoclock
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lunedì 26 novembre 2007
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quel maledetto modì
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Il film non da niente di più di quello che promette la locandina stessa. La prima parte confusa ed incerta si staglia sulla pellicola come colpi variopinti di pennello tra digressioni e stupide liti(l'unica immagine veramente carina è lo strabordare dei mobili sul letto della donna con le doglie), la seconda parte, per virtù della gara di pittura, cattura di più lo spettatore(Molto bella la scena che vede i vari artisti al lavoro sui quadri per la gara sullo sfondo musicale di una spettacolare ave maria in chiave moderna e molto toccante la scena della presentazione dei quadri alla mostra). Non amo particolarmente la recitazione di Andy Garcia quindi non lo osennerò proprio in questo film, la maggior parte delle interpretazioni appaiono in questo film sforzate e misurate(pessima la recitazione del padre di Jeanne).
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Il film non da niente di più di quello che promette la locandina stessa. La prima parte confusa ed incerta si staglia sulla pellicola come colpi variopinti di pennello tra digressioni e stupide liti(l'unica immagine veramente carina è lo strabordare dei mobili sul letto della donna con le doglie), la seconda parte, per virtù della gara di pittura, cattura di più lo spettatore(Molto bella la scena che vede i vari artisti al lavoro sui quadri per la gara sullo sfondo musicale di una spettacolare ave maria in chiave moderna e molto toccante la scena della presentazione dei quadri alla mostra). Non amo particolarmente la recitazione di Andy Garcia quindi non lo osennerò proprio in questo film, la maggior parte delle interpretazioni appaiono in questo film sforzate e misurate(pessima la recitazione del padre di Jeanne). Tutto sommato però un film da vedere. Ottima la colonna sonora.
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ilmalla
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domenica 14 ottobre 2007
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je suis l'empire a la fin de decadence
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la neve che cade e bagna modì... lui che malato di tubercolosi, refrattario all'arrogante viltà del freddo, danza, poeta incompreso, pattinando sulla bianca coltre... questa è l'essenza dell'intero film, della sofferenza maledetta di questo pittore presuntuoso e geniale, di questo amante fedele e traditore, di quest'uomo bambino (basti pensare alla presenza del fantasma del bimbo, spesso accanto al modì adulto, dicotomia di antipodi oppure inscindibile connubio??)... l'amore struggente di lei e i toni goliardici della sfida con il più borghese picasso... l'alcol che attira e distrugge, il dubbio se essere maledetti sia una scelta vanitosa o un destino insito nella propria astrologia.. "modì.
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la neve che cade e bagna modì... lui che malato di tubercolosi, refrattario all'arrogante viltà del freddo, danza, poeta incompreso, pattinando sulla bianca coltre... questa è l'essenza dell'intero film, della sofferenza maledetta di questo pittore presuntuoso e geniale, di questo amante fedele e traditore, di quest'uomo bambino (basti pensare alla presenza del fantasma del bimbo, spesso accanto al modì adulto, dicotomia di antipodi oppure inscindibile connubio??)... l'amore struggente di lei e i toni goliardici della sfida con il più borghese picasso... l'alcol che attira e distrugge, il dubbio se essere maledetti sia una scelta vanitosa o un destino insito nella propria astrologia.. "modì. i colori dell'anima" è un film meraviglioso, unico e inimitabile. garcia, altrove mediocre, qui sfoggia una prestazione sontuosa, come anche l'ignota zylberstein. al di là dell'aderenza alla realtà, forse un pò volutamente tralasciata (un pingue picasso un pò troppo poco artista per essere davvero picasso), la manierista regia di davis compie un capolavoro celebrativo, che coinvolge e sconvolge, ma che è da riservarsi solo a palati fini, afflitti da streben romantico. noblesse oblige!!
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[+] molto preggi direi...
(di ssssss)
[ - ] molto preggi direi...
[+] complimenti ottima recensione
(di davide p.)
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gianni
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sabato 13 ottobre 2007
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arte
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un gran film,l' arte del cinema che racconta quella della pittura...
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david, genova
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domenica 8 luglio 2007
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un film...vi prego di perdonarmi
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Un film drammatico che in parte riesce a trasmettermi l'atmosfera della Parigi del primo dopoguerra. Comunque il maestro e l'allieva, il maitre*, è bella la storia d'amore e il rapporto odio-"amore" con Picasso impersonato da un arabo. Goodbye io dico alla bellezza e alla tristezza di Jeanne che sta per buttarsi dalla finestra.
...vi prego di perdonarmi
* "maestro" in francese
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