linda polverari
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domenica 6 settembre 2009
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non importa chi sei, ma chi conosci!
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Eli Wurman negli anni’60 ha frequentato legge ad Harvard dedicando la sua gioventù a cause politiche e progressiste a fianco del figlio di Martin Luter king.Conosce tutti quelli che contano perché ha sposato la sua carriera di PR all’immagine pubblica di importanti personalità politiche e famose anche se ormai è in declino perché nessuno lo cerca più.Anche per quanto riguarda la salute è al limite del crollo fisico perché dopo anni di eccessi di alcool e fumo si regge in piedi grazie alle prescrizioni di psicofarmaci del suo amico dr. Napier.L’unico rimastogli fedele è Cary Launer,un grande attore premio Oscar che ha deciso di darsi alla carriera di senatore e che vuole cancellare tutte le macchie sulla sua vita privata.
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Eli Wurman negli anni’60 ha frequentato legge ad Harvard dedicando la sua gioventù a cause politiche e progressiste a fianco del figlio di Martin Luter king.Conosce tutti quelli che contano perché ha sposato la sua carriera di PR all’immagine pubblica di importanti personalità politiche e famose anche se ormai è in declino perché nessuno lo cerca più.Anche per quanto riguarda la salute è al limite del crollo fisico perché dopo anni di eccessi di alcool e fumo si regge in piedi grazie alle prescrizioni di psicofarmaci del suo amico dr. Napier.L’unico rimastogli fedele è Cary Launer,un grande attore premio Oscar che ha deciso di darsi alla carriera di senatore e che vuole cancellare tutte le macchie sulla sua vita privata.Per questo chiede a Eli di portare fuori da New York la sua nuova amante:la starletta Jilly.Prima però deve pagarle la cauzione per farla uscire di prigione perché è in stato di fermo per possesso di stupefacenti.La ragazza lo trascinerà a Wal strett,in un club privato,dove ha dimenticato un giocattolo da cui non si separa mai,lui si renderà conto che in questo Club si svolgono festini a cui prendono parte importanti nomi della politica.I due finiscono in un albergo ma la nottata si tinge di giallo:mentre lui è troppo fatto per accorgersene,la ragazza viene uccisa.Incapace di ricordare i dettagli di quel tragico evento,verrà assistito dalle amorevoli attenzioni di Victoria,vedova del fratello morto suicida e sua cara amica,nonché innamorati l’uno dell’altra da quando erano ragazzi,che lo aiuterà a concludere la più importante e sofferta operazione diplomatica della sua carriera:allestire un convegno per la difesa dei diritti degli immigrati nigeriani.Eli Wurman ritrova il giocattolo di Jilly che risulta essere una videocamera che la ragazza ha usato per filmare alcuni dei politici in posizioni compromettenti,compreso il miliardario Elliot Sharansky.Convinto che l'omicidio di Jilly coinvolge personalità politiche molto influenti,Eli Wurman dovrà scegliere se mollare tutto rifugiandosi nelle braccia di Victoria e,quindi,salvarsi l’anima;o abbassarsi ai compromessi per poter tornare grande,consapevole ormai di aver visto tutto nella vita.Quando si renderà conto di aver visto troppo ormai sarà tardi.I retroscena del film sono inquietanti:finito di girare poco prima l’attacco dell’11 settembre,è stata tagliata la scena in cui Al Pacino,in preda all’alcol e droghe,vede crollare le Due Torri.Il presidente della Miramax,Harvey Weinstein,ha esitato a distribuire il film per il suo messaggio negativo del panorama politico Newyorkeseche.Nonostante si parlasse di una nomination all’Oscar per Pacino,il film ha avuto la sua prima mondiale a Roma un anno dopo la sua realizzazione.Il film segna il ritorno della Basinger qui ancora più bella e seducente in un ruolo dolce e solare che rende l’aria del film meno triste e scura;nonchè il ritorno,dopo una difficile lotta con la leucemia,di un bravissimo Ryan O'Neil nella parte del corrotto,futuro,senatore.Il Jazz potente che accompagna il film amplifica maggiormente il messaggio forte che alcune scene vogliono dare.Al Pacino si impossessa dello schermo giganteggiando nel ruolo di uomo sconfitto,in lotta per gli ideali in cui credeva una tempo,solo per arrivare alla realizzazione di una battaglia persa mostrandoci il lato oscuro della politica in una Manhattan cupa e disperata:"Il mio personaggio ricalca l'identità reale,quella dei PR convinti che non importa chi sei,ma chi conosci!"(Pacino).
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ultimoboyscout
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venerdì 16 marzo 2012
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semplicemente inguardabile, pacino di serie c!
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Già il titolo non prometteva molto, poi dopo averlo visto il dubbio che avevo ha ripreso a martellarmi: Al Pacino è un grande attore o Al Pacino era un grande attore? Ultimamente ha recitato soprattutto in film mediocri di produzioni minori (che non sarebbe nemmeno grave, ce ne sono di bellissimi) lato più cupo di Hollywood, sarà forse l'età ma ha sinceramente perso carisma e appeal. Capisco anche il dover sbarcare il lunario, ma scegliere film e ruoli migliori sarebbe auspicabile da un professionista, anzi da un mito come lui. Il film in questione, infatti, è brutto come pochi altri, piatto e noioso, dolente e senza colpi di scena, con una regia non di livello e una durata esagerata.
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Già il titolo non prometteva molto, poi dopo averlo visto il dubbio che avevo ha ripreso a martellarmi: Al Pacino è un grande attore o Al Pacino era un grande attore? Ultimamente ha recitato soprattutto in film mediocri di produzioni minori (che non sarebbe nemmeno grave, ce ne sono di bellissimi) lato più cupo di Hollywood, sarà forse l'età ma ha sinceramente perso carisma e appeal. Capisco anche il dover sbarcare il lunario, ma scegliere film e ruoli migliori sarebbe auspicabile da un professionista, anzi da un mito come lui. Il film in questione, infatti, è brutto come pochi altri, piatto e noioso, dolente e senza colpi di scena, con una regia non di livello e una durata esagerata. E' un viaggio nel lato più cupo di Hollywood, quello che porta in superficie il lato peggiore degli uomini, un viaggio nella vita di un PR di infima qualità che non ha vita perchè si occupa solo di quelle degli altri, la cui esistenza è squallida perchè contano solo i suoi tantissimi contatti. Come detto, la regia è mediocre, assoggettata alla leggenda Pacino che vampirizza ogni scena e ogni inquadratura, ricicla Kim Basinger (sempre bella ma meno esplosiva) e Ryan O'Neal e propone fugacemente Tea Leoni, senza grossa fortuna. Algrant sembra in effetti più adatto alla serie "Sex and the city" che ad un film di questo genere. Un genere non facilmente classificabile, un neonoir fuori tempo massimo come le battaglie perdenti di Eli Wurman, una parabola metropolitana crepuscolare con un pizzico di Polanski (ma giusto poco poco!) di cui rimane il troppo ostentato one man show di Pacino, nonostante quella pettinatura così assurda.
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