francesca50
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martedì 20 febbraio 2024
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rievocazione storica
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A me è piaciuto.
Però il film è un poco lungo e difficile da seguire.
Il punto forte sono i costumi e gli attori...
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elgatoloco
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lunedì 6 giugno 2022
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un po''preso dalla fascinazione del racconto, ma...
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La questione della colloana proposta dai costruttori alla regina di Francia, ma austriaca di origine(L'Autrichienne non era un complimento)Marie Antoinette, mentre era stata commisisonata ai giotilleri da Luis XV per la sua amante Madame du Barry. Siamo a pochi anni dallla prise de la Bastille, inizio della Rivoluzione Francese La regina, sapendo i precedenti, rifiuta, ma nella vicenda si inserisce Jeanne de Valois, contessa"spodestata", che vuole riconquistare la sua magione, si fa avanti, legandoi all'abile gigolode Villette, avvalendosi della consulenza del libertino cardinale de Rohan, che si avvale anche della consulenza di Cagliostro(Conte Balsamo, si definiva), noto "negromante"e truffatore, capace di "intortare"molti(ne scrissero anche Dumas, Goethe e Schiller, inter ceteros).
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La questione della colloana proposta dai costruttori alla regina di Francia, ma austriaca di origine(L'Autrichienne non era un complimento)Marie Antoinette, mentre era stata commisisonata ai giotilleri da Luis XV per la sua amante Madame du Barry. Siamo a pochi anni dallla prise de la Bastille, inizio della Rivoluzione Francese La regina, sapendo i precedenti, rifiuta, ma nella vicenda si inserisce Jeanne de Valois, contessa"spodestata", che vuole riconquistare la sua magione, si fa avanti, legandoi all'abile gigolode Villette, avvalendosi della consulenza del libertino cardinale de Rohan, che si avvale anche della consulenza di Cagliostro(Conte Balsamo, si definiva), noto "negromante"e truffatore, capace di "intortare"molti(ne scrissero anche Dumas, Goethe e Schiller, inter ceteros). Il "dielmma"(ntrigo) viene scoperto e il processo vede assolti i l cardinale e Cagliostro, condannati la de Valois e il gigolo, ma Jeanne de Valois scappa e va a londra, dove pubblica con successo le sue memorie, cadendo pero'poi misteriosamente dalla finestra delle sua stanza d'albergo(forse uccisa dai realisti)e Marie Antoinette "incontra il suo destino"finendo giustiziata .per ghigliottinam. durante la Rivoluzione francese. La storia e'narrata, ma in chaive romantica(Jeanne de Valois vista come eroina rivoluzionaria o almneo pre-tale)nel film del 2001"The Affai ofe the Nacklace"(Charles Shyrer, screenplay di John Sweet, con materiali documentari tratti(sembra)da varie fonti. Due grandi suggestioni hanno certamente ispirato il film: la storia "romantica"di Jeann de Valois , orfana ciostretta a rivalersi di chi l'ha defraudata, la fascinazione dei libertini-cardianli, il ruolo ambiguo e"affscinante"di Cagliostro, la "quaestio"della poverta'e miseria ma anche dlela causa "accidnetlae"della collana che fa"scattare"la Rivoluzione francese, questione che a livello storico vale per la prima parte(poverta''e miseria delle classi popolari, unite al ruolo non riconosciuto della borghesia) vere cause della rivolusione stessa, dove natrualmente molto viene romanzato filmicamente e comunque la storia, pur mistificaa, potrebbe indurre qualcuno a stuidaire un po'di storia... il che non necessariamente deve portare a"sorbirsi"utta le opere sulla Rivoluzione francese stessa, operazione comunque molto lodevole e apprezzabile, Hilary Swank 'e'efficace nel ruolo, servendosi di una bellezza ambigua e"particoalre", Simon Baker(poi"The Mentalist"in TV)rende bene il"figlio di buona donna" gigolo), Chrsitopher Wlaken e'il migliore come Cagliostro, Joaly RIchardson rende quale regina odiosa.odiata Marie Antoinette, JOnatahn Pryce rende il cardinale, memore di Richelieu e Mazzatino, in modo molto effiace. El Gato
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paolp78
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sabato 10 aprile 2021
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insipido
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Film in costume che prende spunto da eventi storici realmente avvenuti pochi anni prima dello scoppio della rivoluzione francese, che vengono riproposti in modo romanzato ed in realtà distorti soprattutto con riferimento alla personalità della protagonista.
La pellicola è affidata al regista americano Charles Shyer, che aveva ben diretto alcune commedie contemporanee, ma che fallisce alle prese con un film reso complesso dall’ambientazione storica. In opere del genere la cura della forma diviene sostanza, qui viceversa manca totalmente la cura dei particolari, fondamentale per ricreare credibilmente gli ambienti e le atmosfere dell’epoca.
La tecnica registica lascia a desiderare anche in quella che è la narrazione della storia, lasciata troppo alla voce fuori campo ed alle scritte esplicative all’inizio ed alla fine dell’opera: in generale si ha la sensazione dell’incapacità di mettere in scena snodi fondamentali della sceneggiatura.
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Film in costume che prende spunto da eventi storici realmente avvenuti pochi anni prima dello scoppio della rivoluzione francese, che vengono riproposti in modo romanzato ed in realtà distorti soprattutto con riferimento alla personalità della protagonista.
La pellicola è affidata al regista americano Charles Shyer, che aveva ben diretto alcune commedie contemporanee, ma che fallisce alle prese con un film reso complesso dall’ambientazione storica. In opere del genere la cura della forma diviene sostanza, qui viceversa manca totalmente la cura dei particolari, fondamentale per ricreare credibilmente gli ambienti e le atmosfere dell’epoca.
La tecnica registica lascia a desiderare anche in quella che è la narrazione della storia, lasciata troppo alla voce fuori campo ed alle scritte esplicative all’inizio ed alla fine dell’opera: in generale si ha la sensazione dell’incapacità di mettere in scena snodi fondamentali della sceneggiatura.
La pellicola risulta in definitiva poco attraente, nonostante la storia che ne sta alla base avesse invece le potenzialità per risultare interessante; lo spettatore non viene catturato dalla narrazione e non si appassiona più di tanto alle sorti dei personaggi.
Il cast di alto livello costituisce l’unico punto di forza del film. Nella parte della protagonista troviamo Hilary Swank, brava come al solito ma non particolarmente adatta alla parte; riesce a lasciare una migliore impressione Joely Richardson nella parte della regina Maria Antonietta, di cui restituisce la regale superbia, storicamente attribuita alla sovrana, con un’interpretazione che si apprezza per incisività e misura al contempo. Non lascia il segno neppure Simon Baker nella solita parte del compagno della protagonista; viceversa appaiono convincentissime le prove dei più maturi e talentuosi Jonathan Pryce e Brian Cox. L’altisonante elenco degli interpreti è completato da due grossi nomi come Adrien Brody e Christopher Walken relegati in due ruoli minori, che non impediscono comunque ai due attori di farsi apprezzare.
Costumi e scenografie non impressionano particolarmente.
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lorenzodv
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mercoledì 25 dicembre 2019
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atmosfere incantevoli per un intrigo di palazzo
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In un Regno di Francia piuttosto instabile, tanto che non sarebbe rimasto regno per molto, Jeanne de la Motte, sedicente contessa Valois, reclama il proprio titolo nobiliare e le proprietà ma Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo-Lorena (eh! si chiama così) non l'ascolta. Allora la La Motte, un po' per vendicarsi e un po' per raccogliere soldi sufficienti per comprare la villa che avrebbe dovuto essere sua, ordisce una interessante truffa ai danni della regina.
Già la parola "intrigo" nel titolo è, se non una garanzia, un forte indizio di divertimento; la romantica atmosfera di fine settecento ed un personaggio interessante e ben interpretato come Jeanne lo rendono definitivamente avvincente.
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In un Regno di Francia piuttosto instabile, tanto che non sarebbe rimasto regno per molto, Jeanne de la Motte, sedicente contessa Valois, reclama il proprio titolo nobiliare e le proprietà ma Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo-Lorena (eh! si chiama così) non l'ascolta. Allora la La Motte, un po' per vendicarsi e un po' per raccogliere soldi sufficienti per comprare la villa che avrebbe dovuto essere sua, ordisce una interessante truffa ai danni della regina.
Già la parola "intrigo" nel titolo è, se non una garanzia, un forte indizio di divertimento; la romantica atmosfera di fine settecento ed un personaggio interessante e ben interpretato come Jeanne lo rendono definitivamente avvincente. I punti negativi sono alcuni particolari della storia poco verosimili come l'incontro nel boschetto ed il romanzatissimo personaggio del cardinale Rohan, più buffo che convincente e in sostanza troppo sciocco per essere vero. Nonostante i limiti è uno dei film che ricordo di aver visto con maggior piacere.
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