Il sequel, purtroppo, non ha lo stesso stile del primo Brother. Manca la tonalità giallo ocra delle immagini, le tetre vedute di Leningrado e la miseria della gente comune. Manca la spontaneità della sprovveduta innocenza del giovane protagonista, ormai trasformato in uno spietato killer.
Balabanov, a metà film, da Mosca trasferisce l’azione negli Stati Uniti ed il risultato è un gangster movie, come tanti girati oltreoceano. Il susseguirsi di sparatorie ed inseguimenti rocamboleschi in auto precipitano la trama in uno scontato film d’azione, che si inserisce nel filone revenge, in voga da sempre in America.
L’intento di mostrare ai connazionali che la meta sognata, il modello ambito, è un’illusione, che l’America è come, se non peggio, della Russia, rimane in secondo piano.
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Il sequel, purtroppo, non ha lo stesso stile del primo Brother. Manca la tonalità giallo ocra delle immagini, le tetre vedute di Leningrado e la miseria della gente comune. Manca la spontaneità della sprovveduta innocenza del giovane protagonista, ormai trasformato in uno spietato killer.
Balabanov, a metà film, da Mosca trasferisce l’azione negli Stati Uniti ed il risultato è un gangster movie, come tanti girati oltreoceano. Il susseguirsi di sparatorie ed inseguimenti rocamboleschi in auto precipitano la trama in uno scontato film d’azione, che si inserisce nel filone revenge, in voga da sempre in America.
L’intento di mostrare ai connazionali che la meta sognata, il modello ambito, è un’illusione, che l’America è come, se non peggio, della Russia, rimane in secondo piano. L’umorismo nero del primo Brother, in questo sequel, decade nel grottesco. Si avverte l’influsso tarantiniano ed i toni drammatici cedono il passo a quelli della commedia nera, grazie soprattutto alla verve comica di Sukhorukov, che interpreta il fratello maggiore. Con un capovolgimento di ruoli rispetto al primo film, sarà lui ora, spronato dalla vecchia madre brontolona, a cercare una sistemazione economica presso il fratello più piccolo divenuto nel frattempo un criminale di successo.
Il film resta una godibile black comedy, ma, se si è già visto Brother, è una delusione.
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