bea
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venerdì 17 ottobre 2008
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allucinante
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Noiosissimo, ripetitivo, lentooo, mancante di intensità, a dispetto delle intenzioni, privo di frequenza con una nenia musicale di sottofondo che pervade la tortura di quasi 2 ore di visione.La dilatazione filmica le fa sembrare molto di più.
Che barba.....!!
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pixycat
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giovedì 1 maggio 2008
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hermanos y amantes y mucho màs....
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Scontato dire che il film mi ha emozionato, per la poesia, la tragedia e men che non si dica, la sensualità e l'erotismo accennato.
Con un titolo così dopo tutto non potrebbe essere altrimenti, ma la grandezza del film non consiste sono nella sceneggiatura, ma piuttosto nella tecnica utilizzata: il flash-back, gli episodi, la messa in scena del flusso di coscienza di Otto e Anna, entrambi bambini e giovani dotati di sopraffine sensibilità. Intensa la totale condivisione della fratellanza, del piacere e dell'amore.
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silvia
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martedì 9 ottobre 2007
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il romanticismo senza banalità
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I film d'amore sono generalmente pieni di cliché. Questo l'ho scoperto per caso ed è uno dei pochi film che mi sia rimasto impresso a distanza di così tanto tempo.
E non lo conosce nessuno! peccato!!!
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cassandra
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lunedì 6 agosto 2007
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grande film
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un film pieno d'amore e di emozioni. con una regia originale ma non forzata. un film che non dimenticherò
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peter patti
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mercoledì 6 dicembre 2006
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un capolavoro misconosciuto
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Medem, il nome del regista, è un palidromo: si legge nella stessa maniera anche da destra a sinistra. Ciò vale pure per Otto e Ana, i nomi dei protagonisti di questa splendida storia. Ana vive fedele al credo che niente è un caso, che ogni cosa è concatenata, e in effetti tutti gli avvenimenti che accadono intorno a lei sembrano darle ragione. La ragazza ama il freddo e non è un caso che, in ultimo, finirà in Finlandia, e più precisamente in Lapponia. La sua vita, a cominciare dall'età di otto anni (dal giuorno della tragica morte del padre) si intreccia con quella di Otto, destinato a divenire il suo fratellastro-amante; ma sono tanti i fatti legati tra di loro, a cominciare dallo strano incontro tra un contadino spagnolo e un aviatore tedesco durante il periodo della Guerra Civile di Spagna.
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Medem, il nome del regista, è un palidromo: si legge nella stessa maniera anche da destra a sinistra. Ciò vale pure per Otto e Ana, i nomi dei protagonisti di questa splendida storia. Ana vive fedele al credo che niente è un caso, che ogni cosa è concatenata, e in effetti tutti gli avvenimenti che accadono intorno a lei sembrano darle ragione. La ragazza ama il freddo e non è un caso che, in ultimo, finirà in Finlandia, e più precisamente in Lapponia. La sua vita, a cominciare dall'età di otto anni (dal giuorno della tragica morte del padre) si intreccia con quella di Otto, destinato a divenire il suo fratellastro-amante; ma sono tanti i fatti legati tra di loro, a cominciare dallo strano incontro tra un contadino spagnolo e un aviatore tedesco durante il periodo della Guerra Civile di Spagna. L'aviatore si rivelerà essere il nonno di Ana, emigrato in Finlandia insieme a una ragazza incontrata all'indomani del bombardamento di Guernica...
In questa coproduzione franco-ispanica Medem dimostra tutta la sua grandezza. La tenera love story tra Ana e Otto si spoglia della sua semplicità grazie ai pregevoli effetti visivi e alle complicanze disseminate lungo tutto il copione. Alcune scene, e cioè quelle rivisitate secondo un'ottica diversa, richiamano alla mente un altro bel film: 'Lola corre' (1998), del regista tedesco Tom Tykwer.
La visione è raccomandata.
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