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vincenzo sorrentino
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mercoledì 29 ottobre 2025
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il coraggio di dire di ''no''
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La vita va cos? ? un film che sorprende per la sua capacit? di affrontare temi complessi con una leggerezza solo apparente. La narrazione scorre fluida, senza scadere mai nel moralismo facile, e si prende il tempo necessario per mettere in scena un conflitto silenzioso ma universale, quello tra il compromesso e la capacit? di dire ?no? a chi detiene il potere.
La regia adotta un taglio imparziale, lasciando allo spettatore il compito di interpretare gesti, scelte e silenzi. Questa neutralit? ? una delle qualit? pi? interessanti dell?opera, invece di guidare la morale, il film la suggerisce attraverso le conseguenze dei comportamenti dei personaggi.
Sul fronte attoriale, l?interpretazione di Aldo merita una nota particolare.
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La vita va cos? ? un film che sorprende per la sua capacit? di affrontare temi complessi con una leggerezza solo apparente. La narrazione scorre fluida, senza scadere mai nel moralismo facile, e si prende il tempo necessario per mettere in scena un conflitto silenzioso ma universale, quello tra il compromesso e la capacit? di dire ?no? a chi detiene il potere.
La regia adotta un taglio imparziale, lasciando allo spettatore il compito di interpretare gesti, scelte e silenzi. Questa neutralit? ? una delle qualit? pi? interessanti dell?opera, invece di guidare la morale, il film la suggerisce attraverso le conseguenze dei comportamenti dei personaggi.
Sul fronte attoriale, l?interpretazione di Aldo merita una nota particolare. La sua prestazione ? buona, credibile, e riesce a trasmettere le sfumature emotive di un protagonista combattuto. Ciononostante, da un attore del suo calibro ci si sarebbe potuto aspettare qualcosa in pi?, quel guizzo capace di trasformare una buona interpretazione in una memorabile. Tuttavia, ? innegabile che sappia reggere sulle proprie spalle gran parte del peso narrativo.
Ci? che rende La vita va cos? un film di valore ? la sua densit? di contenuti. Tocca temi etici, sociali e psicologici senza mai risultare pedante, e invita a riflettere sul coraggio di rimanere integri in un mondo in cui piegarsi sembra spesso la scelta pi? conveniente.
In definitiva, non siamo di fronte a un capolavoro assoluto, ma a un?opera solida, consapevole di cosa voglia dire raccontare la fragilit? umana. Un film che, senza alzare la voce, riesce a farsi ascoltare.
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mamauz
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giovedì 23 ottobre 2025
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mai titolo fu pi? appropriato
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Riccardo Milani torna con La vita va cos?, una commedia sociale ispirata a una storia vera che mette al centro il conflitto tra identit? territoriale e sviluppo economico. Ambientato nella Sardegna del Sulcis, il film racconta la battaglia di Efisio Mulas, un pastore che si rifiuta di vendere la sua terra a un colosso immobiliare intenzionato a costruire un resort di lusso su quella costa incontaminata.La sceneggiatura evita la facile retorica e si concede un realismo asciutto e concreto, con dialoghi essenziali che restituiscono le motivazioni profondamente radicate nei personaggi. Il ritmo pacato permette di osservare con attenzione le diverse voci all?interno della comunit? ? dagli abitanti ai lavoratori, dalle istituzioni alle famiglie ? mostrandone le tensioni e le contraddizioni senza ricorrere a colpi di scena spettacolari.
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Riccardo Milani torna con La vita va cos?, una commedia sociale ispirata a una storia vera che mette al centro il conflitto tra identit? territoriale e sviluppo economico. Ambientato nella Sardegna del Sulcis, il film racconta la battaglia di Efisio Mulas, un pastore che si rifiuta di vendere la sua terra a un colosso immobiliare intenzionato a costruire un resort di lusso su quella costa incontaminata.La sceneggiatura evita la facile retorica e si concede un realismo asciutto e concreto, con dialoghi essenziali che restituiscono le motivazioni profondamente radicate nei personaggi. Il ritmo pacato permette di osservare con attenzione le diverse voci all?interno della comunit? ? dagli abitanti ai lavoratori, dalle istituzioni alle famiglie ? mostrandone le tensioni e le contraddizioni senza ricorrere a colpi di scena spettacolari. Proprio questa sobriet? conferisce al film una crescente intensit? emotiva.Al centro della narrazione c?? la difesa del territorio non solo come istanza economica, ma come elemento simbolico di identit? e resilienza collettiva. Efisio diventa cos? il simbolo di una lotta etica e personale, incorniciata da un ambiente che non ? semplice sfondo ma parte integrante della storia: il mare, le dune e la natura della Sardegna diventano un personaggio in pi?, capace di influenzare la svolta emotiva dei protagonisti.Il confronto si fa anche specchio delle tensioni generazionali e sociali, con le scelte dei singoli che riflettono i conflitti pi? ampi di una comunit? divisa tra tradizione e necessit? economica. Anche se in alcuni momenti la scrittura tende a ripetersi, il film riesce a stimolare una riflessione critica sul prezzo del progresso e sul valore delle radici culturali.Dal punto di vista tecnico, la regia privilegia la testimonianza sincera e l?intimit?, sostenuta da un cast capace di trasmettere sia la durezza che l?umanit? dei personaggi. La vita va cos? non ? un manifesto ambientalista n? un semplice racconto morale, ma un invito a guardare con piet? e misura alle difficolt? di chi lotta per il proprio territorio in un mondo che corre altrove.In definitiva, Milani firma un film capace di tradurre un episodio locale in una storia universale, che parla di coraggio, comunit? e speranza senza rinunciare a una narrazione coinvolgente e misurata. Un?opera che merita attenzione per il modo in cui coniuga impegno civile e forza emotiva, lasciando aperta una domanda fondamentale: come costruire il futuro senza dimenticare chi siamo?
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onufrio
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domenica 7 giugno 2020
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il leone, la gazzella e la morte
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Seconda pellicola del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo che confermano la loro bravura legata soprattutto all'affiatamento e alla coesione dei personaggi. Ancora una volta sarà una macchina il mezzo di "comunicazione" che farà da filone principale nel racconto della storia. Una commedia dal finale amaro ma al tempo stesso profondo.
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supersantos
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lunedì 13 novembre 2017
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così è il trio
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Temendo davvero poco di essere smentito,mi sento di affermare che questo è uno dei migliori film di Aldo,Giovanni e Giacomo,al pari dell'indimenticabile "Tre uomini e una Gamba".
Senso di estrema libertà,voglia di far sorridere lo spettatore,allo stesso tempo di farlo riflettere seriamente sulla vita e sulle sue tragicità,morte compresa.
Una sorta di rivisitazione di Chaplin se mi concedete il lussuoso paragone.
Molte gag riuscite,davvero poca noia e tanta simpatia nella dura realtà di fondo di tre uomini,che prima di incontrarsi,non riescono ad affrontare la vita con la sufficiente dose di ironia.
Probabilmente a qualcuno il finale surreale non piacerà ma chiude il cerchio degli eventi narrati con efficacia.
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Temendo davvero poco di essere smentito,mi sento di affermare che questo è uno dei migliori film di Aldo,Giovanni e Giacomo,al pari dell'indimenticabile "Tre uomini e una Gamba".
Senso di estrema libertà,voglia di far sorridere lo spettatore,allo stesso tempo di farlo riflettere seriamente sulla vita e sulle sue tragicità,morte compresa.
Una sorta di rivisitazione di Chaplin se mi concedete il lussuoso paragone.
Molte gag riuscite,davvero poca noia e tanta simpatia nella dura realtà di fondo di tre uomini,che prima di incontrarsi,non riescono ad affrontare la vita con la sufficiente dose di ironia.
Probabilmente a qualcuno il finale surreale non piacerà ma chiude il cerchio degli eventi narrati con efficacia.
Personalmente vi consiglio di rivederlo,perchè è dalla seconda volta in poi che se ne apprezzano alcune sfumature.
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chiamamicristina
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venerdì 7 ottobre 2016
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cane nero
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"E` una storia vera" si leggeva nella locandina del film, autore Massimo Venier, cui anche oggi vorrei domandare: come puo` essere vera una storia che si svolge dopo la morte - dei protagonisti? Chi gliela ha raccontata? E perche` ha pensato di specificarlo sotto al titolo? Sarebbe una domanda retorica perche`io lo so, visto che in gioventu` scrissi "Cane Nero", un piccolo giallo metafisico, che pubblicai a mie spese in mille copie presso una tipografia di Firenze, il 7 luglio 1991. Poco dopo mandai una mail a una produzione, la stessa che in seguito ha prodotto il film, contenente la trama particolareggiata del libro, con la proposta di prenderlo in considerazione per trarne un film. Non ebbi risposta.
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"E` una storia vera" si leggeva nella locandina del film, autore Massimo Venier, cui anche oggi vorrei domandare: come puo` essere vera una storia che si svolge dopo la morte - dei protagonisti? Chi gliela ha raccontata? E perche` ha pensato di specificarlo sotto al titolo? Sarebbe una domanda retorica perche`io lo so, visto che in gioventu` scrissi "Cane Nero", un piccolo giallo metafisico, che pubblicai a mie spese in mille copie presso una tipografia di Firenze, il 7 luglio 1991. Poco dopo mandai una mail a una produzione, la stessa che in seguito ha prodotto il film, contenente la trama particolareggiata del libro, con la proposta di prenderlo in considerazione per trarne un film. Non ebbi risposta. La storia, che si apre con una barzelletta come il film, vede riuniti durante un viaggio in macchina da Siena a Firenze, passando per vie collinari, un carabiniere, una giornalista alle prime armi, un assessore e l`autista del mezzo - tre uomini e una donna. A un certo punto, dopo avere dialogato in modo da tratteggiare le diverse personalita`, hanno un incidente, dove muoiono, senza rendersene conto, tanto che iniziano a cercare soccorsi. Non riescono a farsi soccorrere perche` da morti sono invisibili, e per questo vanno incontro a delusioni crescenti e angosciose che li cambiano profondamente, fino all`alba del giorno dopo, che li vede ormai persi in una ambientazione del tutto simile a quella del film. Nell`epilogo, la giovane si risveglia dal coma in un ospedale, apprende di aver avuto un incidente, che gli altri passeggeri sono morti, non ricorda nulla della notte appena trascorsa e del cambiamento interiore che l`aveva interessata, non c`e` piu` traccia. Questa e` la storia, l`unica vera storia di questo film. Spero che pubblicherete questo commento, di cui mi assumo piena responsabilita`in qualsiasi sede.
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fabio57
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domenica 3 gennaio 2016
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esile
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Giudizio decisamente controcorrente ,dunque sostanzialmente negativo , non per puro spirito di contraddizione, ma perché trovo veramente scadenti e poche le battute divertenti, in un film surreale,con una sceneggiatura modesta, che però, consente al trio di gigioneggiare,esprimendo i tratti fondamentali della loro comicità svagata,che da un lato sta a dimostrare un ottimo affiatamento artistico, ma d'altra parte,suona ripetitiva e stiracchiata mostrando i propri limiti. La stoffa c'è, ma il copione non è un granché.
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domenica 3 gennaio 2016
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esile
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Giudizio decisamente controcorrente ,dunque sostanzialmente negativo , non per puro spirito di contraddizione, ma perché trovo veramente scadenti e poche le battute divertenti, in un film surreale,con una sceneggiatura modesta, che però, consente al trio di gigioneggiare,esprimendo i tratti fondamentali della loro comicità svagata,che da un lato sta a dimostrare un ottimo affiatamento artistico, ma d'altra parte,suona ripetitiva e stiracchiata mostrando i propri limiti. La stoffa c'è, ma il copione non è un granché.
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aristoteles
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sabato 2 gennaio 2016
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non è importante che tu sia leone o gazzella.....
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L'unica pellicola del trio che quasi raggiunge il successo di "tre uomini e una gamba".
Un film con risvolti drammatici dove si ride volentieri.
Un viaggio on the road dove tre uomini rifletteranno sulle proprie esistenze.
Un improvvisato sequestro di persona che finirà in amicizia.
La dura realtà di fondo delle vite di ognuno, viene accompagnata dalla comicità dei dialoghi,restituendo leggerezza alla pellicola.
Non c'è un attimo di sosta ed il ritmo incalzante degli eventi non sfocia in confusione.
Il finale lo avrei preferito meno surreale comunque è originale.
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gatsby97
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sabato 20 aprile 2013
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mitico
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Bellissimo film di aldo giovanni e giacomo sul destino che , per caso ,li fa incontrare in una maniera assurda. Le battute le conosco a memoria e , puntualmente , rido ogni volta, film caratterizzato da una sceneggiatura complessa ma mai affannosa , il trio è sempre divertente in ogni battuta... Rivogliamo commedie così!!! Il mio voto è 7. Tornate a fare cinema come si deve non come IL COSMO SUL COMò che un flop gigantesco. MITICI
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ferretz
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giovedì 8 marzo 2012
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comicità che fa riflettere senza essere volgare!!
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Forse il miglior fil del mitico Trio . Mettere assieme comicità e drammaturgia non è facile ma loro ci riescono perfettamente in un film che non annoia mai e dopo più di 10 anni dalla sua uscita mia regala ancora emozioni che nessun fim mi sa dare. Grazie Aldo,Giovanni e Giacomo !!
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