E' un documentario che, in realtà, rischia di non documentare praticamente nulla.Non è ironia velenosa, ma solo la constatazione che, nonostante l'assenza persino di una voce fuori-campo,il film descrive con delicatezza tutti i paradossi quotidiani di un mondo a noi sconosciuto.Ci si annoia(Abbastanza)raramente, anche se resta qualche sospetto di autocompiacimento nell'uso della musica.
Era rischioso realizzare un "Vive l'amour!"degli animali, ma anche un "Il vento fa il suo giro" su di loro con dieci anni di anticipo.Allora, meglio basarsi su tante piccole storie, dove non viene giudicato nessuno, senza che si possa parlare di buonismi;la natura viene anche (intra)vista nella sua componente darwiniana, come nella scena del falco, senza che si scada nei moralismi.