weach
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giovedì 9 giugno 2011
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una fantascienza ispirata e creativa
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L’esercito delle 12 scimmie
diretto da Terry Gilliam
trae spunto da una piccola pellicola francese del 1962 di Chris Marcker la Jetée
La lettura che Terry Gilliam da alla fonte di ispirazione è personale ,dinamica,geniale, creativa,destabilizzante,con una tendenza verso la circolarità dove il concetto spazio tempo sembra ripetersi ed implodere su se s stesso., ma è film di visioni oniriche che si intrecciano con realtà non sempre assorbibili.
È se gli universi paralleli fossero solo un abbaglio?Magari come la teoria del tutto?
Se dovessimo attendere alcuni centinaia di anni per avere possesso di una verità complessa?
Se il paradosso temporale , lo spazio tempo fossero solo uno specchi di qualcosa ancora non ben compreso?
Se “toe “ fosse solo vana gloria ?
Se la fisica quantistica fosse solo una invito ad una introspezione nell’infinitamente piccolo non compatibile con un macro cosmo?
De resto il mondo dubitativo è sempre presente nella storia dell’uomo, fino all’ultimo attimo di vita.
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L’esercito delle 12 scimmie
diretto da Terry Gilliam
trae spunto da una piccola pellicola francese del 1962 di Chris Marcker la Jetée
La lettura che Terry Gilliam da alla fonte di ispirazione è personale ,dinamica,geniale, creativa,destabilizzante,con una tendenza verso la circolarità dove il concetto spazio tempo sembra ripetersi ed implodere su se s stesso., ma è film di visioni oniriche che si intrecciano con realtà non sempre assorbibili.
È se gli universi paralleli fossero solo un abbaglio?Magari come la teoria del tutto?
Se dovessimo attendere alcuni centinaia di anni per avere possesso di una verità complessa?
Se il paradosso temporale , lo spazio tempo fossero solo uno specchi di qualcosa ancora non ben compreso?
Se “toe “ fosse solo vana gloria ?
Se la fisica quantistica fosse solo una invito ad una introspezione nell’infinitamente piccolo non compatibile con un macro cosmo?
De resto il mondo dubitativo è sempre presente nella storia dell’uomo, fino all’ultimo attimo di vita.
Non per nulla il “sofferto” Stephen Hawking che era una volta fermo assertore della teoria del tutto oggi dice: “alcune persone si arrabbierebbero molto se non esistesse una teoria definitiva, che possa essere formulata come un numero finito di principi. Io appartenevo a quel gruppo di persone, ma ho cambiato idea
Trama . anno 2035 James Cole alias Bruce Willis, detenuto, in cambio di una promessa di libertà viaggia nel passato per salvare il futuro apocalittico in cui vive .
James Cole accompagnatoda unasplendida Kathryn Railly alias Madeleine Stowe,e da un esuberante Jefjrey Goines alias Bradd Pitt
Terry Gilliam con questo soggetto particolare ha l’occasione di giocare con la sua creatività smodata , generando un prodotto cinematografico incisivo, onirico, fantasioso, magico , funambolico,.
Questo film è uno dei migliori prodotti del genere fantascientifico apocalittico.
In questa eccezione di grosso budget Terry Gilliam resta comunque fedele a se stesso,riuscendo comunque a imporre il suo stile cinematografico tipicamente surreale al di fuori degli schemi.
Insieme al “dr Parnassus “questa pellicola è uno dei lavori più ispirati di nostro Terry.
L’atmosfera cupa, destabilizzante,sofferta accompagna una storia eccellente dove l’attenzione dello spettatore resta sempre rapita , anche par la difficoltà voluta dalla regia , di raccontare una storia celata sino all’ultimo fotogramma .
Alcuni scorci alla Brazil accompagnano una paradosso temporale che si dischiude con infinite sorprese.
Gilliam si aiuta con una colonna sonora accattivante, orecchiabile fortemente energetica e sentimentale .
Qualcosa di speciale va detto per Brad Pitt che con la sua performance artistica in questo film raggiunge i livelli più eclettici della sua splendida carriera di attore.
L’esercito delle 12 scimmie merita tutta la nostra attenzione ed a pieno titolo merita di essere inserito nelle migliori cineteche di fantascienza..
Chi l’ha viso con la giusta attenzione ha capito di avere a che fare con un splendido capolavoro, ma un' opere che vibra richiede attenzione e questa opera purtroppo non la ottenne della critica e del pubblico quanto avrebbe meritato.
Buona visione , un film che vale luccicanti quatto stelle d’oro e forse più.
Weach illuminati
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weach
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giovedì 2 giugno 2011
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fantascienza criptata thriller
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ultima
L’esercito delle 12 scimmie
diretta da Terry Gilliam.
Ispirato al cortometraggio la Jetée di Chris Marker ,questo lavoro è il sesto del regista Terry Gilliam e si impone per le invenzioni , per la scenografica particolare , per la comunicazione criptata della storia che ci porta tutti ad offrire grande attenzione se vogliamo capire il senso degli eventi.
Trama : anno 2035 James Cole alias Bruce Willis, detenuto, in cambio di una promessa di libertà viaggia nel passato per salvare il futuro apocalittico in cui vive .
James Cole accompagnato da una splendida Kathryn Railly alias Madeleine Stowe,e da un esuberante Jeffrey Goines alias Brad Pitt ,cerca di risolver l'enigma di un giallo fantascientifico complesso dove le tracce di verità compaiono a brandelli ed in modo contradditorio.
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ultima
L’esercito delle 12 scimmie
diretta da Terry Gilliam.
Ispirato al cortometraggio la Jetée di Chris Marker ,questo lavoro è il sesto del regista Terry Gilliam e si impone per le invenzioni , per la scenografica particolare , per la comunicazione criptata della storia che ci porta tutti ad offrire grande attenzione se vogliamo capire il senso degli eventi.
Trama : anno 2035 James Cole alias Bruce Willis, detenuto, in cambio di una promessa di libertà viaggia nel passato per salvare il futuro apocalittico in cui vive .
James Cole accompagnato da una splendida Kathryn Railly alias Madeleine Stowe,e da un esuberante Jeffrey Goines alias Brad Pitt ,cerca di risolver l'enigma di un giallo fantascientifico complesso dove le tracce di verità compaiono a brandelli ed in modo contradditorio.
Terry Gilliam con questo soggetto particolare ha l’occasione di giocare con la sua creatività smodata , generando un prodotto cinematografico incisivo, onirico, fantasioso, magico , funambolico,.
Questo film è uno dei migliori prodotti del genere fantascientifico apocalittico.
In questa eccezione di grosso budget Terry Gilliam resta comunque fedele a se stesso,riuscendo comunque a imporre il suo stile cinematografico tipicamente surreale al di fuori degli schemi.
Insieme al “dr Parnassus “questa pellicola è uno dei lavori più ispirati di nostro Terry.
L’atmosfera cupa, destabilizzante,sofferta accompagna una storia eccellente dove l’attenzione dello spettatore resta sempre rapita , anche par la difficoltà voluta dalla regia , di raccontare una storia celata sino all’ultimo fotogramma .
Alcuni scorci alla Brazil accompagnano una paradosso temporale che si dischiude con infinite sorprese .
Gilliam si aiuta con una colonna sonora accattivante, orecchiabile fortemente energetica e sentimentale .
Qualcosa in più va detto per Brad Pitt per la sua performance artistica superlativa :veramente eclettico,speciale,incisivo,magnifico .
L’esercito delle 12 scimmie merita tutta la nostra attenzione ed a pieno titolo è merita di essere inserito nelle migliori cineteche di fantascienza..
Buona visione , un film che vale luccicanti quatto stelle d’oro e forse più!!!!!!!!!!!
Weach illuminati
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fabian t.
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martedì 22 marzo 2011
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uno specchio per l'umanità: qual'è la realtà?
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Ancora una volta Gilliam sorprende e disorienta in un modo apparentemente caotico e anarchico ma rigorosamente chiaro e coerente per chi sa cogliere le sue fobie e i suoi messaggi. Un film volutamente complicato e indigeribile per la gran parte della gente abituata alle pappine pronte del cinema commerciale e virtuale, ma assolutamente interessante e accattivante per i chi ancora ha la capacità di riflettere su ciò che vede e di interpretarlo, invece di subirlo. Questo geniale regista è riuscito infatti a costruirsi un suo castello figurativo di tutto rispetto e non è capace (fortunatamente) di vendersi a chicchessia, pur di giungere ogni volta a elemosinare il minimo necessario per produrre i suoi film, in netta antitesi con Hollywood e i suoi cliché.
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Ancora una volta Gilliam sorprende e disorienta in un modo apparentemente caotico e anarchico ma rigorosamente chiaro e coerente per chi sa cogliere le sue fobie e i suoi messaggi. Un film volutamente complicato e indigeribile per la gran parte della gente abituata alle pappine pronte del cinema commerciale e virtuale, ma assolutamente interessante e accattivante per i chi ancora ha la capacità di riflettere su ciò che vede e di interpretarlo, invece di subirlo. Questo geniale regista è riuscito infatti a costruirsi un suo castello figurativo di tutto rispetto e non è capace (fortunatamente) di vendersi a chicchessia, pur di giungere ogni volta a elemosinare il minimo necessario per produrre i suoi film, in netta antitesi con Hollywood e i suoi cliché. Ne "L'esercito delle dodici scimmie", pertanto, egli continua a proiettare le sue paure e i suoi dubbi (la corruttibilità dell'animo umano, l'alienazione, l'oscurantismo culturale, la manipolazione delle masse, la distruzione del pensiero critico), regalandoci scene di arguta creatività e colte citazioni soprattutto hitchcockiane. Quale interpretazione definitiva dare a questo film? A ognuno la sua, certamente. Eppure la risposta - a mio avviso - Gilliam la offre nel film stesso, quando fa dire al protagonista che, rivivendo diversamente una cosa in tempi differenti, ti accorgi di reagire diversamente a essa perché a essere cambiato in realtà sei tu. Nei suoi film, come in uno specchio (futuro riferimento a Parnassus), non a caso rappresentato dalla figura della psichiatra, Gilliam rilancia i temi dell'insicurezza umana e del significato dell'esistenza che permangono da sempre, fin dalle origini dell'uomo (basta citare "L'epopea di Gilgamesh"); quindi prova a chiedersi: nel futuro - e dunque nel presente -, quali risposte riesce ancora a darsi l'umanità? Siamo così cambiati da a non vedere più nulla in quello specchio? E se così fosse, a quale virus vorremmo addossare le colpe di tale malattia se forse non alla nostra stessa cinica e apatica società "civile"?
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fabian t.
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martedì 22 marzo 2011
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uno specchio per l'umanità: qual'è la realtà?
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Ancora una volta Gilliam sorprende e disorienta in un modo apparentemente caotico e anarchico ma rigorosamente chiaro e coerente per chi sa cogliere le sue fobie e i suoi messaggi. Un film volutamente complicato e indigeribile per la gran parte della gente abituata alle pappine pronte del cinema commerciale e virtuale, ma assolutamente interessante e accattivante per i chi ancora ha la capacità di riflettere su ciò che vede e di interpretarlo, invece di subirlo. Questo geniale regista è riuscito infatti a costruirsi un suo castello figurativo di tutto rispetto e non è capace (fortunatamente) di vendersi a chicchessia, pur di giungere ogni volta a elemosinare il minimo necessario per produrre i suoi film, in netta antitesi con Hollywood e i suoi cliché.
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Ancora una volta Gilliam sorprende e disorienta in un modo apparentemente caotico e anarchico ma rigorosamente chiaro e coerente per chi sa cogliere le sue fobie e i suoi messaggi. Un film volutamente complicato e indigeribile per la gran parte della gente abituata alle pappine pronte del cinema commerciale e virtuale, ma assolutamente interessante e accattivante per i chi ancora ha la capacità di riflettere su ciò che vede e di interpretarlo, invece di subirlo. Questo geniale regista è riuscito infatti a costruirsi un suo castello figurativo di tutto rispetto e non è capace (fortunatamente) di vendersi a chicchessia, pur di giungere ogni volta a elemosinare il minimo necessario per produrre i suoi film, in netta antitesi con Hollywood e i suoi cliché. Ne "L'esercito delle dodici scimmie", pertanto, egli continua a proiettare le sue paure e i suoi dubbi (la corruttibilità dell'animo umano, l'alienazione, l'oscurantismo culturale, la manipolazione delle masse, la distruzione del pensiero critico), regalandoci scene di arguta creatività e colte citazioni soprattutto hitchcockiane. Quale interpretazione definitiva dare a questo film? A ognuno la sua, certamente. Eppure la risposta - a mio avviso - Gilliam la offre nel film stesso, quando fa dire al protagonista che, rivivendo diversamente una cosa in tempi differenti, ti accorgi di reagire diversamente a essa perché a essere cambiato in realtà sei tu. Nei suoi film, come in uno specchio (futuro riferimento a Parnassus), non a caso rappresentato dalla figura della psichiatra, Gilliam rilancia i temi dell'insicurezza umana e del significato dell'esistenza che permangono da sempre, fin dalle origini dell'uomo (basta citare "L'epopea di Gilgamesh"); quindi prova a chiedersi: nel futuro - e dunque nel presente -, quali risposte riesce ancora a darsi l'umanità? Siamo così cambiati da a non vedere più nulla in quello specchio? E se così fosse, a quale virus vorremmo addossare le colpe di tale malattia se forse non alla nostra stessa cinica e apatica società "civile"?
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alex41
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domenica 2 gennaio 2011
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il capolavoro nel suo genere
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Il regista Terry Gilliam supera se stesso e le sue grandi abilità realizzando un film apocalittico tra la fantascienza, il fantastico e il thriller. Ricco di atmosfere cupe, un buon ritmo, buon livello di suspence e regia impeccabile. 2035: Il protagonista è James Cole (Bruce Willis), che viene incaricato a tornare indietro nel tempo per ritrovare un virus letale che nel futuro si diffonderà nella popolazione umana e catturare il colpevole. I viaggi di Cole passeranno dal 1990 fino al cuore della Prima Guerra Mondiale fino al 1996, l'anno del contagio. Scenografie ottime, buoni effetti speciali, bravi gli interpreti: Bruce Willis ci regala una buona interpretazione fra Mickey Rourke e Arnold Schwarzenegger, brava anche la Madeline Stone e soprattutto Brad Pitt in una indimenticabile interpretazione molto convincente.
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Il regista Terry Gilliam supera se stesso e le sue grandi abilità realizzando un film apocalittico tra la fantascienza, il fantastico e il thriller. Ricco di atmosfere cupe, un buon ritmo, buon livello di suspence e regia impeccabile. 2035: Il protagonista è James Cole (Bruce Willis), che viene incaricato a tornare indietro nel tempo per ritrovare un virus letale che nel futuro si diffonderà nella popolazione umana e catturare il colpevole. I viaggi di Cole passeranno dal 1990 fino al cuore della Prima Guerra Mondiale fino al 1996, l'anno del contagio. Scenografie ottime, buoni effetti speciali, bravi gli interpreti: Bruce Willis ci regala una buona interpretazione fra Mickey Rourke e Arnold Schwarzenegger, brava anche la Madeline Stone e soprattutto Brad Pitt in una indimenticabile interpretazione molto convincente. Buono anche il montaggio, ma il finale salva tutto il film. L'unica cosa che non mi è piaciuta del film è la colonna sonora: la trovo inadatta. Per il resto, film imperdibile degno di essere visto e rivisto. Il capolavoro del regista di Brazil.
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ray barry
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domenica 22 agosto 2010
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ottimo
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bel film di fantascienza firmato gilliam, bravissimi sia pitt che willis
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adrianoemi
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sabato 28 febbraio 2009
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film fumettistico, scontato, senza recitazione
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Tratto dal cortometraggio La Jetée (1962), ai tempi, nel 1995, fu uno dei film più sopravvalutati che siano mai stati lanciati: dimostrazione di quanto un'azzeccata pubblicità possa inventarsi e far credere. Classica storiella del ritorno da un futuro catastrofico per fermare un cattivo da identificare attraverso flashback con innamoramento e morte . Chi lo ha supportato probabilmente non era al corrente che la serie Ritorno al futuro si era già inventata tutto al riguardo (con maggior fantasia e autoironia). Un film di questo genere avrebbe dovuto puntare per lo meno sugli effetti speciali (visto che è un fantasy), e magari inventarsi qualcosa di nuovo, oltre il titolo. La recitazione di Brad Pitt qui è davvero forzata e ridicola, e probabilmente questo pesa ancora nel marchiarlo come attore non passibile alla notte degli Oscar.
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Tratto dal cortometraggio La Jetée (1962), ai tempi, nel 1995, fu uno dei film più sopravvalutati che siano mai stati lanciati: dimostrazione di quanto un'azzeccata pubblicità possa inventarsi e far credere. Classica storiella del ritorno da un futuro catastrofico per fermare un cattivo da identificare attraverso flashback con innamoramento e morte . Chi lo ha supportato probabilmente non era al corrente che la serie Ritorno al futuro si era già inventata tutto al riguardo (con maggior fantasia e autoironia). Un film di questo genere avrebbe dovuto puntare per lo meno sugli effetti speciali (visto che è un fantasy), e magari inventarsi qualcosa di nuovo, oltre il titolo. La recitazione di Brad Pitt qui è davvero forzata e ridicola, e probabilmente questo pesa ancora nel marchiarlo come attore non passibile alla notte degli Oscar.
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[+] devo convenire
(di giorgio)
[ - ] devo convenire
[+] davvero un bel film!!
(di bluesbrother)
[ - ] davvero un bel film!!
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batigol
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venerdì 6 febbraio 2009
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capolavoro indiscusso
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Questo film è molto bello secondo, molto ricco di contenuti e di suspense.
Ottima regia, ottime musiche, ottimi attori, sia Pitt che Willis, che non sono proprio 2 attoroni, in questo film però riescono a tirar fuori un ottima performance.
Il film per essere compreso completamente va visto più volte, quindi se la prima volta non c'avete capito nulla, consiglio di rivederlo.
Il finale sull'aereo è geniale.
CAPOLAVORO!!!
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paride86
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mercoledì 4 febbraio 2009
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ottimo
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L'esercito delle 12 scimmie" è un buon film di fantascienza con picchi visionari e lugubri, una trama complessa e parecchi riferimenti hitchcockiani. Nonostante alcune incoerenze sul paino logico nella sceneggiatura è una pellicola di innegabile fascino e vanta ottime interpretazioni, quella di Brad Pitt su tutte.
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ely
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giovedì 14 agosto 2008
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da vedere!!
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Ottimo film da ogni punto di vista!! Bruce straordinario!!
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