sadis
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giovedì 19 gennaio 2012
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grande film
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Il capolavoro di jonathan demme (insieme a il silenzio degli innocenti) una delle migliori interpretazioni di tom hanks, ma anche grande denzel ; storia commovente il film è girato bene dall'inizio alla fine e in più c'è anche il grande pezzo del boss "streets of philadelphia" come ciliegina sulla torta.
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aristoteles
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martedì 28 giugno 2016
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cinico e romantico
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A parte l'ottima sceneggiatura, dialoghi forbiti e mai banali, ed un cast di livello altissimo,questo è stato uno dei primi film a denunciare sopprusi e cattivi comportamenti nei confronti degli omosessuali ed in buona parte dei malati di AIDS.
La storia raccontata non lascia dubbi su chi siano i carnefici e chi la vittima.
Hanks e Washington sono strepitosi, il processo lo è ancora di più, ogni intervento alla sbarra dei testimoni diventa motivo di riflessione e dibattito tra gli spettatori.
Giustizia trionferà, forse con i contorni eccessivi dello "studiato a tavolino" come avverte la recensione, ma va più che bene così.
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A parte l'ottima sceneggiatura, dialoghi forbiti e mai banali, ed un cast di livello altissimo,questo è stato uno dei primi film a denunciare sopprusi e cattivi comportamenti nei confronti degli omosessuali ed in buona parte dei malati di AIDS.
La storia raccontata non lascia dubbi su chi siano i carnefici e chi la vittima.
Hanks e Washington sono strepitosi, il processo lo è ancora di più, ogni intervento alla sbarra dei testimoni diventa motivo di riflessione e dibattito tra gli spettatori.
Giustizia trionferà, forse con i contorni eccessivi dello "studiato a tavolino" come avverte la recensione, ma va più che bene così.
L'opera in sé meritava di arrivare al cuore di tutti.
Credo che rimanga una delle pellicole più meritevoli degli anni novanta,sia per realizzazione che per il grande impatto di denuncia sociale.
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greatsteven
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sabato 8 settembre 2018
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la battaglia d'un avvocato difeso da un collega.
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PHILADELPHIA (USA, 1993) di JONATHAN DEMME. Interpretato da TOM HANKS, DENZEL WASHINGTON, JASON ROBARDS JR., MARY STEENBURGEN, ANTONIO BANDERAS, RON VAWTER, ROBERT RIDGELY, CHARLES NAPIER, LISA SUMMEROUR, OBBA BABATUNDé, ANN DOWD, ROGER CORMAN, ANDRé B. BLAKE
Andrew Beckett è un brillante avvocato, proveniente da una numerosa famiglia, che lavora per la White-Wheeler, una delle maggiori società giudiziarie di Philadelphia. Un giorno riceve dai suoi superiori una promozione, ma dopo qualche tempo, dall’oggi al domani, si ritrova licenziato, con la pretesa d’aver smarrito un fascicolo e anche le insinuazioni di non essere sempre stato all’altezza dei compiti affidatigli.
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PHILADELPHIA (USA, 1993) di JONATHAN DEMME. Interpretato da TOM HANKS, DENZEL WASHINGTON, JASON ROBARDS JR., MARY STEENBURGEN, ANTONIO BANDERAS, RON VAWTER, ROBERT RIDGELY, CHARLES NAPIER, LISA SUMMEROUR, OBBA BABATUNDé, ANN DOWD, ROGER CORMAN, ANDRé B. BLAKE
Andrew Beckett è un brillante avvocato, proveniente da una numerosa famiglia, che lavora per la White-Wheeler, una delle maggiori società giudiziarie di Philadelphia. Un giorno riceve dai suoi superiori una promozione, ma dopo qualche tempo, dall’oggi al domani, si ritrova licenziato, con la pretesa d’aver smarrito un fascicolo e anche le insinuazioni di non essere sempre stato all’altezza dei compiti affidatigli. La vera ragione, però, per cui Wheeler e soci han deciso all’unanimità di liquidarlo è che hanno scoperto che soffre di Aids, in quanto omosessuale. Pur di riavere il suo posto, Andy si rivolge a nove avvocati, finché non reincontra un collega conosciuto casualmente qualche mese prima, Joe Miller, diventato di recente padre, che ha sempre nutrito una certa ripugnanza verso gli omosessuali. Non vedendovi il sussistere d’una causa, Joe rifiuta, ma quando vede Andrew reperire informazioni sulle forme di discriminazione non tollerate dalla legge degli Stati Uniti, cambia idea e raccoglie la sua richiesta appellandosi nientemeno che alla Corte Suprema. La vicenda è seguita molto da vicino anche da Liza, moglie di Joe, da Miguel Alvarez, compagno di Andrew, e dall’intera famiglia di quest’ultimo. Il processo dura circa un anno, emergono molti elementi rilevanti – il fatto che Andy abbia sempre nascosto la sua omosessualità ai colleghi; il pensiero di essi che lo stesso agisse da giureconsulto impreparato e incompetente; il clima di odio e paura che da sempre imperversava nelle aule della società giudiziaria nei confronti degli appartenenti a determinanti gruppi per via di certi comportamenti –, ma alla fine la causa è vinta da Andrew e Joe. Ma proprio il giorno del trionfo Andy ha una crisi e viene ricoverato in ospedale. Joe va a trovarlo e si scambiano le reciproche congratulazioni, poi, quando il compagno Miguel rimane con l’ammalato, gli scambia l’ultimo bacio. Al funerale, vengono proiettati i filmati che ritraggono i momenti indimenticabili dell’infanzia di Andrew Beckett con tutti i suoi affettuosi famigliari. Saggio legale sull’accettazione delle diversità e sull’abbattimento delle barriere culturali a favore di una società che privilegi le attitudini e i talenti di ciascuno a discapito delle tendenze comportamentali di ogni sorta, non solo in merito al sesso. Per quanto Miller disprezzi i gay, dà la priorità al suo mestiere (che sa fare con un ottimo senso dell’umorismo) di avvocato difensore per un cliente che è stato privato dei suoi diritti e della sua dignità senza una motivazione plausibile. Dal canto suo, Beckett (un T. Hanks sbiancato in volto, smagrito e coi capelli radi e grigi, giustamente premiato col suo primo Oscar per la sua magnifica interpretazione, molto sentita e profonda) è consapevole dei rischi che ha sempre corso celando la sua natura, ma quando si vede costretto ad uscire allo scoperto, non si tira indietro e affronta la realtà declamando, addirittura come teste al processo che lo osserva come parte lesa, il suo attaccamento viscerale al diritto come prolungamento ed estensione dei fatti della vita quotidiana, nonché come applicazione della sua dote innata alla giurisdizione in favore dell’esplicazione giuridica tanto all’esperto quanto al profano. La storia, sebbene inventata di sana pianta, sembra vera, per quanto sa commuovere, incantare e interessare: la costruzione della sceneggiatura rivela un’impalcatura che trascende il pathos passando attraverso l’ironia e l’analisi attenta e approfondita delle scelte umane che conducono ad atteggiarsi o secondo natura o secondo le varie necessità imposte dalle circostanze. Oltre al già citato e bravissimo Hanks, abbiamo un D. Washington che si fa valere ripetendo con puntuale comicità la battuta della spiegazione «come se avesse sei anni», strappa l’applauso con la digressione gastronomica durante l’arringa al processo e in generale stupisce positivamente per come perora con senso della giustizia e del dovere, ammirevoli per un servitore della legge che conosca la sua missione. Affianco a loro, si muovono un Banderas fidanzato esemplare e sanguigno, una Steenburgen avvocatessa della difesa che non demorde contro l’avversario finché non molla l’osso di fronte al verdetto conclusivo e un J. Robards che gioca il ruolo di Charles Wheeler recitando sotto le righe, ma senza disdegnare una alacrità pungente e toccante. J. Demme dirige il traffico con laboriosità dando la precedenza alle inquadrature in primo piano in cui gli interpreti guardano direttamente nell’obiettivo della telecamera, gestisce i contributi tecnici (scenografia e montaggio in primis) affinché funzionino come funziona bene la puntigliosa scansione del tempo prevista dalla vicenda e attribuisce un peso notevole alla colonna sonora, che vanta la stupenda Streets of Philadelphia di Bruce Springsteen (anch’essa si conquistò una statuetta), brani di Peter Gabriel e Neil Young e arie cantate con meravigliosa intensità da Maria Callas (esemplare il momento di sublime poesia che vivono Hanks e Washington in casa del primo quando questi alza il volume della musica e spiega all’altro l’ambientazione dell’opera cui l’aria si rifà).
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luca scialo
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lunedì 11 maggio 2020
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dramma costruito a tavolino per commuovere e far riflettere
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Jonathan Demme è un regista che ha saputo costruire bene le storie, lasciando il segno nel Cinema con Il silenzio degli innocenti. Il suo più riuscito. Non disdegnando comunque docufilm dedicati a musicisti, come Neil Young o "il nostro" Enzo Avitabile. Philadelphia è considerato un cult anni '90, su una sceneggiatura di Ron Nyswaner. Film che tratta il tema dell'Aids che all'inizio di quel decennio era diventato una piaga mondiale. Ma anche delle implicazioni sociali che esso comportava a chi si ammalava di quella terribile malattia. Oggi in buona parte mitigate. La storia è stata costruita per toccare il cuore e sensibilizzare su un tema molto delicato. Sebbene l'occhio più vigile non può non accorgersi che tutto sia compiuto con evidente linearità ma anche scontatezza.
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Jonathan Demme è un regista che ha saputo costruire bene le storie, lasciando il segno nel Cinema con Il silenzio degli innocenti. Il suo più riuscito. Non disdegnando comunque docufilm dedicati a musicisti, come Neil Young o "il nostro" Enzo Avitabile. Philadelphia è considerato un cult anni '90, su una sceneggiatura di Ron Nyswaner. Film che tratta il tema dell'Aids che all'inizio di quel decennio era diventato una piaga mondiale. Ma anche delle implicazioni sociali che esso comportava a chi si ammalava di quella terribile malattia. Oggi in buona parte mitigate. La storia è stata costruita per toccare il cuore e sensibilizzare su un tema molto delicato. Sebbene l'occhio più vigile non può non accorgersi che tutto sia compiuto con evidente linearità ma anche scontatezza. A tratti ruffianeria. Ogni particolare è funzionale allo scopo finale. Resta comunque la grande interpretazione dei due attori protagonisti, Tom Hanks e Denzel Washington. Soprattutto del primo, capace della grande trasformazione che la malattia comporta. Ma anche l'omonimo brano di apertura di Bruce Springsteen, tra l'altro fra i più apprezzati della sua carriera.
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fabrizio friuli
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sabato 30 ottobre 2021
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no alle ingiustizie
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Un brillante e giovane avvocato degli Stati Uniti , si rende conto di essere affetto da una malattia chiamata AIDS , e chiede il supporto di un altro avvocato che , pur essendo riluttante, decide di offrirgli il suo supporto perché I suoi superiori lo hanno licenziato dopo aver scoperto il suo segreto e in quel periodo , la malattia sessualmente trasmittibile era legata all' omosessualità, in realtà, credevano che fosse così. Col susseguirsi degli eventi, la causa viene vinta dai protagonisti, ma il giovane avvocato viene sconfitto dalla malattia , passando a miglior vita, pur avendo instaurato un rapporto di amicizia con colui che lo ha difeso al processo.
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Un brillante e giovane avvocato degli Stati Uniti , si rende conto di essere affetto da una malattia chiamata AIDS , e chiede il supporto di un altro avvocato che , pur essendo riluttante, decide di offrirgli il suo supporto perché I suoi superiori lo hanno licenziato dopo aver scoperto il suo segreto e in quel periodo , la malattia sessualmente trasmittibile era legata all' omosessualità, in realtà, credevano che fosse così. Col susseguirsi degli eventi, la causa viene vinta dai protagonisti, ma il giovane avvocato viene sconfitto dalla malattia , passando a miglior vita, pur avendo instaurato un rapporto di amicizia con colui che lo ha difeso al processo.
Philadelphia è probabilmente uno dei primi lungometraggi a soffermarsi sul tema delicato della malattia chiamata AIDS , ed ovviamente viene anche introdotta la discriminazione perché in quel periodo quella malattia era temuta , inoltre , nemmeno uno dei protagonisti era prevenuto sull' omosessualità , decidendo tuttavia di schierarsi dalla parte del " debole " per vincere contro i " forti " riuscendo perfino a sconfiggerli e col tempo , impara ad apprezzare anche il giovane protagonista. Sicuramente il film vanta una valida sceneggiatura, dei dialoghi ben scritti e soprattutto, non esiste la stereotipizzazzione degli omosessuali, una delle doti dominanti della pellicola che vanta perfino un valido casting , infatti sono presenti Tom Hanks e Denzel Washington, nei panni impeccabili di due avvocati che appaiono differenti tra di loro , e non solo per il colore della pelle ( che non ha nessuna importanza ) o per l'orientamento sessuale , appaiono diversi per i loro ideali , ma ci può essere qualcosa che li accomuna , e ciò potrebbe essere la brama di garantire la giustizia, e questo viene mostrato soprattutto da colui che difende lo sventurato collega consumato dal suo male e dalla crudeltà dei suoi nemici , ma fortunatamente, il protagonista primario riceve il supporto dalla sua famiglia e dal suo compagno , e ciò dovrebbe essere osservato e ammirato dalla gente , ovvero , la famiglia che dà sempre il suo supporto , anche senza esitazione, purtoppo , l'esistenza di un tale modello di famiglia potrebbe essere un modello utopico da emulare, specialmente nella primordiale Italia , dove la discriminazione, l'ignoranza e l'inesistenza comprensione sono delle problematiche diffuse , o meglio , sono delle malattie distruttive, ancor più dell' AIDS. Quindi , questo lungometraggio è assolutamente degno di ottenere l' approvazione e il riconoscimento di tutti gli spettatori e dei critici competenti , ma per chi è retogrado ed ha un modo di pensare sbagliato , questo film è assolutamente vietato.
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nerazzurro
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mercoledì 27 aprile 2011
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toccante fino all'anima
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Difficilmente dimenticherete il personaggio che offre Tom Hanks in questo film che mette assieme dei delicatissimi temi sociali. D.Whashington da antagonista offre un'altra importante figura che passa da discriminatotore fino a mutare da uomo vero che fa sparire ogni discriminazione e che punta alla giustizia. Un film che fa bene al cinema.
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filippo catani
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mercoledì 9 maggio 2012
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un dramma intenso
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Un giovane e rampante avvocato di uno dei migliori studi legali di Philadelfia viene licenziato dallo studio. I capi dello studio sostengono perchè il giovane non svolgeva al meglio il suo lavoro mentre il giovane avvocato ritiene di essere stato allontanato perchè uno dei soci aveva scoperto che aveva l'AIDS. Il giovane si rivolgerà così ad un avvocato impegnato in cause di risarcimenti per cercare di avere giustizia prima di morire.
Un dramma che lascia lo spettatore letteralmente senza fiato al termine di un viaggio che tocca diversi nervi scoperti. Intanto la grande paura del contagio dell'AIDS che tra gli anni '80 e '90 ha falcidiato centinaia di migliaia di persone.
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Un giovane e rampante avvocato di uno dei migliori studi legali di Philadelfia viene licenziato dallo studio. I capi dello studio sostengono perchè il giovane non svolgeva al meglio il suo lavoro mentre il giovane avvocato ritiene di essere stato allontanato perchè uno dei soci aveva scoperto che aveva l'AIDS. Il giovane si rivolgerà così ad un avvocato impegnato in cause di risarcimenti per cercare di avere giustizia prima di morire.
Un dramma che lascia lo spettatore letteralmente senza fiato al termine di un viaggio che tocca diversi nervi scoperti. Intanto la grande paura del contagio dell'AIDS che tra gli anni '80 e '90 ha falcidiato centinaia di migliaia di persone. Purtroppo a pagare il prezzo più alto fu la comunità omosessuale che, già vista di cattivo occhio appunto per le "diverse" tendenze sessuali, veniva anche vista come la causa della diffusione della malattia. E così a farne le spese è un giovane e brillante avvocato che, in un'aula di giustizia, deve fare i conti con domande che vanno a toccare la sua privatissima sfera di affetti. Ma soprattutto la domanda fondamentale è: che importa la tendenza sessuale di un giovane se questo oltre a essere una bravissima persona svolge alla perfezione il suo ruolo di avvocato?. Non a caso la vicenda si svolge nella città dove vennero scritte le leggi fondamentali degli USA che riuconoscono ogni essere umano uguale senza alcun tipo di distinzione. Molto toccante è vedere anche come non solo il proprio compagno ma l'intera famiglia si stringa intorno al giovane che, già provato dalla malattia, dovrà andare incontro a un terribile processo. Meraviglioso Hanks (giustamente premiato con l'Oscar) ma non è da meno Washinghton nel ruolo dell'avvocato. Bella ed emozionante anche la colonna sonora che spazia dalla Callas a Springsteen.
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