onufrio
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venerdì 8 novembre 2013
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occhio al mariachi
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Un giovane Mariachi si aggira per le viuzze di un paesino messicane alla ricerca di un lavoro come chitarrista, ma il ragazzo è sfortunato perchè capita nel posto sbagliato al momento sbagliato, poiché è appena evaso di prigione un uomo che va in giro con una custodia per chitarra,in cui detnro vi possiede un arsenale di armi ed è pronto a fare vendetta su l'amico/nemico il boss Mauricio. Mauricio dirà ai suoi di uccidere quell'uomo, dando solo un unica descrizione: Se vedete un uomo vestito da mariachi e con una custodia per chitarre uccidetelo. Il giovane mariachi si troverà immischiato in questa vicenda.
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renato c.
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sabato 14 aprile 2012
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violenza e morte senza sconti
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America latina: droga, narcotrafficanti, corruzione, crimininalità organizzata, super-boss e chi più ne ha più ne metta! Come può un onesto aspirante suonatore di chitarra aspirare ad vita tranquilla ed onesta? Come può non uccidere per non essere ucciso? Come può trovare un amore sereno e sincero quando un boss ha messo gli occhi sulla ragazza di cui si sta innamorando? E così via violenza e morte (ne fa fuori 10 anche se è per non essere ammazzato lui, più il boss per vendicare l'assassinio della sua ragazza!) E il futuro? Ora che non può più suonare la chitarra perchè il boss gli ha praticamente staccato la mano cosa può fare? Il futuro inizia con la fine del film: la sua partenza verso l'
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America latina: droga, narcotrafficanti, corruzione, crimininalità organizzata, super-boss e chi più ne ha più ne metta! Come può un onesto aspirante suonatore di chitarra aspirare ad vita tranquilla ed onesta? Come può non uccidere per non essere ucciso? Come può trovare un amore sereno e sincero quando un boss ha messo gli occhi sulla ragazza di cui si sta innamorando? E così via violenza e morte (ne fa fuori 10 anche se è per non essere ammazzato lui, più il boss per vendicare l'assassinio della sua ragazza!) E il futuro? Ora che non può più suonare la chitarra perchè il boss gli ha praticamente staccato la mano cosa può fare? Il futuro inizia con la fine del film: la sua partenza verso l'ignoto con il cane e la moto della sua defunta ragazza! Vedremo come andrà nei prossimi films!
Questo comunque è fatto bene! Fa vedere chiaramente come il Mariachi si trova in mezzo a morte e violenza esclusivamente per un equivoco: la custodia della chitarra ed il modo in cui è vestito! Ma che si sa difendere bene anche se la situazione gli cambierà poi la vita!
Arrivederci alla prossima puntata!
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oblivion7is
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domenica 18 settembre 2011
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nè il migliore nè il peggiore della trilogia.
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Tutti e tre bei film per l'amor di Dio, do a tutti e tre ben tre stelle, ma questo secondo me è il buon compromesso tra tutti. E quindi qui li recensisco tutti e tre, partendo proprio da questo (ed esaminandolo meglio degli altri)!
"El Mariachi". Un originale thriller di criminali con equivoci, scene oniriche, inseguimenti, sparatorie e sangue. Un giovane Mariachi sbadato e assolutamente innocente viene scambiato per un uomo con gli stessi atteggiamenti dagli sgherri di uno spacciatore che quest'uomo vuole uccidere. Entrambi sanno dell'esistenza dell'altro, un po' lo odiano un po' lo sopportano con indifferenza, ma entrambi provano delle emozioni fortemente negative verso lo spacciatore Moco.
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Tutti e tre bei film per l'amor di Dio, do a tutti e tre ben tre stelle, ma questo secondo me è il buon compromesso tra tutti. E quindi qui li recensisco tutti e tre, partendo proprio da questo (ed esaminandolo meglio degli altri)!
"El Mariachi". Un originale thriller di criminali con equivoci, scene oniriche, inseguimenti, sparatorie e sangue. Un giovane Mariachi sbadato e assolutamente innocente viene scambiato per un uomo con gli stessi atteggiamenti dagli sgherri di uno spacciatore che quest'uomo vuole uccidere. Entrambi sanno dell'esistenza dell'altro, un po' lo odiano un po' lo sopportano con indifferenza, ma entrambi provano delle emozioni fortemente negative verso lo spacciatore Moco. Il Mariachi s'innamora di una barista che è l'amante di Moco; sia il Mariachi che l'uomo (che si chiama Azul) uccidono, separatamente, gli sgherri di Moco che però credono che il carnefice sia uno solo; gli sgherri di Moco e la sua amante, quella di cui il Mariachi s'innamora, ogni secondo che passa pensano sempre di più che Moco sia un bastardo e l'odio cresce; il Mariachi è tormentato da incubi che vedono un bambino pseudo-fantasma giocare palleggiare con una testa tra delle rovine. Bello, intrattiene con un bello stile registico, ma i problemi sono altri. Il doppiaggio italiano mi dicono sia orrendo, ma io ho guardato il film in lingua originale... comunque il peggio (per modo di dire) sta nella recitazione dei personaggi minori (i 4 protagonisti hanno qualche pregio... intendo il Mariachi (soprattutto lui), Domino, Azul e Moco), in alcuni errori delle scene d'azione (beh ma le salvo, con un budget di 7000 euro dovevano girare tutte le scene una volta sola), nella sceneggiatura (che contiene un paio di dialoghi raccapriccianti e altri banalotti) e soprattutto nelle scene oniriche, inquietanti ma senza scopo! Comunque bellissimo, intrattiene molto bene e può divertire... alcune scene quasi pervase dalla tensione.
"Desperado" è un mezzo sequel de "El Mariachi". Il protagonista e la situazione sono uguali, ma è cambiata la faccia, e c'è un particolare in più del passato: un ricordo vago ma prevalentemente negativo di due altri mariachi amici del protagonista che lo possono aiutare nella sua vendetta verso Bucho, un uomo che si trova dietro l'omicido di Domino, la donna del primo film. Ma il personaggio è proprio quello, in tutto e per tutto, a partire soprattutto dal buco nella mano! Forse è questa la cosa meno riuscita del film. Comunque ci sono due scene veramente da antologia (il prologo e la barzelletta di Tarantino), ma molte più scene facilmente dimenticabili. Bravissimi Tarantino e Buscemi, simpatico Banderas e bellissima la Hayek, ma questo film rimane il minore della trilogia, forse perché meno sincero e originale e troppo carico e ripetitivo. Già manca la voce del narratore.
Pure "C'era una volta in Messico" è un mezzo sequel dei precedenti, soprattutto di "Desperado". La faccia è la stessa, ma la chitarra si sa suonare e soprattutto riemerge un altro passato ancora a fianco di altri due mariachi, perfino. Ormai abituatisi all'assenza della voce del narratore, bisogna riconoscere questo film come il più divertente della trilogia, il meglio recitato, il meglio girato e quello con gli effetti speciali migliori. Presa per presupposto la morte della Hayek in mezzo ai due film, la visione è semplice e divertente. Anche qui il protagonista si deve vendicare, ma la vendetta va di pari passo con una missione prettamente politica richiesta sia dalla gente del suo paese che dalla CIA, alleatasi con l'FBI. Simpatico Dafoe, bravissimo Depp, poco meno tutti gli altri. Memorabile tutta la scena finale.
È una trilogia che consiglio a tutti quelli a cui piace divertirsi guardando dei film che non sono divertenti tramite battute bensì tramite immagini che potrebbero non fa ridere, se capite cosa intendo. Molto belli tutti: ***.
PS: "El Mariachi" è poco violento ma ha un livello di sangue più alto di quello del normale film poliziesco, per fare un esempio. "Desperado" impressiona poco di più inserendo solo un po' più di sangue. "C'era una volta in Messico" invece ha poco più sangue di "Desperado" ma è più 'brutale', benché non sia comunque un film che si può considerare 'impressionante'.
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ultimoboyscout
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giovedì 14 luglio 2011
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non è una chitarra!
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Lo stile è quello del Rodriguez dei nostri giorni, magari non siamo ai livelli attuali ma il genio si intravede già in questo film d'esordio del regista tex-mex, ancora poco tex nel 1992. I temi che tratta sono sempre quelli di un Messico caldo e afoso, elementi imprescindibili di una terra di confine come imprescindibili sono corruzione e violenza. Tutto ancora molto allo stato embrionale ma reale e soprattutto credibilissimo. Per essere costato pochissimo o niente è piuttosto carino, dilettantistico per certi versi ma la strada buona Rodriguez l'aveva imboccata, carico com'è di violenza e sangue, ironia e cadaveri, citazioni e omaggi come nel suo più puro stile.
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Lo stile è quello del Rodriguez dei nostri giorni, magari non siamo ai livelli attuali ma il genio si intravede già in questo film d'esordio del regista tex-mex, ancora poco tex nel 1992. I temi che tratta sono sempre quelli di un Messico caldo e afoso, elementi imprescindibili di una terra di confine come imprescindibili sono corruzione e violenza. Tutto ancora molto allo stato embrionale ma reale e soprattutto credibilissimo. Per essere costato pochissimo o niente è piuttosto carino, dilettantistico per certi versi ma la strada buona Rodriguez l'aveva imboccata, carico com'è di violenza e sangue, ironia e cadaveri, citazioni e omaggi come nel suo più puro stile. E qualche sconfinamento nello splatter e nel western, nel noir e nella farsa ne fanno un mix esplosivo che contribuisce a mantenere alto ritmo e divertimento. Tirando le somme il prodotto è valido, è un'ottima base per il regista da cui partire e farsi conoscere. Una pecca? I dialoghi resi a volte stupidi e stucchevoli da un doppiaggio non all'altezza. Ma resta una pietra miliare del mercato degli indipendenti.
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hi mate!
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lunedì 25 aprile 2011
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rodriguez.....
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paride86
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giovedì 9 dicembre 2010
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bello!
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Incredibile quello che si può fare con un budget praticamente inesistente!
Robert Rodriguez dimostra il suo talento in un film denso di atmosfera, ironia e violenza che, nonostante l'azione continua e sopra le righe, non perde mai di credibilità.
Divertente, anche nei momenti più trash.
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desperado
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sabato 17 aprile 2010
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un anti-kolossal più bello di rocky horror
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Chi era Rodriguez nel 92'? A hollywood nessuno poteva rispondere a questa domanda. Ma nel 93' lo avrebbero saputo. Un regista del messico che scrive un film, lo dirige, lo produce (per metà) e con 7000 dollari riesce a mettere su' un film che ha dato inzio a una saga di successo non è da tutti i giorni. E per altro è stato pure acclamato da Tarantino(di cui Rodriguez è stato allievo). Nessunon si aspettava un successo così, che può quasi essere paragonato al successo di Rocky Horror. Dopotutto: pochi soldi+attori e regista sconosciuti+un'idea brillante=gli anti-kolossal.
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desprado
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sabato 17 aprile 2010
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l'anti-kolossal più bello di rocky horror
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La storia è più che originale, divertente e d'azione. E poi. Chi era Robert Rodriguez nel 92'? Un piccolo film che viene dal messico, con 7000 dollari come budget, scritto dal regista stesso e girato in due settimane, cosa poteva essere? Invece è risultato a molti più godibile di altre mega-produzioni hollywoodiane che sono tanta pubblicità e niente contenuto. Rocky Horror era bello, no? Un musical con attori e regista sconosciuti, senza il minimo di storia che tenga, eppure ha fatto successo. Molto successo. Assicuro che questo è il Rocky Horror dell'action: pochi soldi+attori e regista sconosciuti+un'idea geniale=l'anti-kolossal.
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spalla
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martedì 30 giugno 2009
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un buon action movie con belle ambientazioni
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Una buona prova dell'allora giovanissimo Robert Rodriguez. "El Mariachi" è infatti un film movimentato, con bellissime ambientazioni e bravi interpreti. Di azione ce n'è, ma non si giunge mai a quegli eccessi tipici di tanti film americani di questo periodo. E non manca anche una certa dose di ironia. La trama non eccelle forse per originalità, ma non manca comunque di idee e di un paio di colpi di scena. Indimenticabile la custodia per chitarra usata per trasportare le armi. Un film molto equilibrato quindi, direi, e abbastanza riuscito. Ben fatto, Rodriguez.
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dany/joker
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giovedì 4 giugno 2009
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bello
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