weach
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domenica 19 settembre 2010
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la via della felicità : il coraggio di scegliere
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China Bleu di Ken Russell del 1984
è un bel film e non è stato capito ne dalla critica ne dal pubblico .
C’è stato un fraintendimento !
Qualcuno ha pensato solo che fosse un film trasgressivo…ma è molto di più: è un analisi intelligente dei condizionamenti dell’uomo quando subisce le regole e perde la sua libertà.
Kathlee Turner è China Bleu;
Antony Perkins è Peter Shayne;
John Laughlin è Bobby;
Tre personaggi con storie simili in cerca di se stessi ; ciò che li lega
, seppur con percorsi differenti , è la stessa ossessione : tutti sperano nella libertà di essere , senza condizionamenti , potendo esprimere il proprio libero arbitrio.
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China Bleu di Ken Russell del 1984
è un bel film e non è stato capito ne dalla critica ne dal pubblico .
C’è stato un fraintendimento !
Qualcuno ha pensato solo che fosse un film trasgressivo…ma è molto di più: è un analisi intelligente dei condizionamenti dell’uomo quando subisce le regole e perde la sua libertà.
Kathlee Turner è China Bleu;
Antony Perkins è Peter Shayne;
John Laughlin è Bobby;
Tre personaggi con storie simili in cerca di se stessi ; ciò che li lega
, seppur con percorsi differenti , è la stessa ossessione : tutti sperano nella libertà di essere , senza condizionamenti , potendo esprimere il proprio libero arbitrio.
China troverà la sua libertà avendo una doppia vita da puttana la notte;
Peter raggiungerà la sua liberazione dai pregiudizi di regole morali sublimandoli nella la morte ;
Bobby comprende di dovere scegliere per essere e la sua strada di libertà è China Blue.
Con qualche punto interrogativo… perché il finale è non completamente definito dal regista Ken Russell, la mia lettura mi porta a ritenere che tutti ora , esercitando la libertà di scelta , hanno raggiunto il traguardo prefissato.
Bello il film ; superiamo la trasgressione implicita che è strumentale e liberatoria e ringraziamo Kathlee Turner con una recitazione superba, Antony Perkins che perfettamente ha incarnato la lotte interiore fra il voler essere ed il timore di infrangere valori apparentemente morali; John Laughlin che ben ha assunto il ruolo di colui che sceglie la felicità concessa dalla vita con un atto di consapevolezza .
L’amore nella libertà trionferà .
Merito soprattutto ad un eccellente Ken Russell: comandante lei è un uomo libero ed ha capito molto di più di tanti.
weach
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michel
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venerdì 21 marzo 2008
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i diavoletti
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Cosa non ha funzionato? La vicenda giunge sino all’epilogo senza sbavature, Russell si è gettato con foga in un progetto alla sua portata. Eppure, anche se inizia benissimo, provocatorio, anarchico, lisergico, il film piano piano si spegne. A mio avviso il problema è questo; gettati nella storia senza alcun passato, i personaggi sono solo pedine del cui destino poco ci importa e la prostituta di K. Turner è risolta con coraggio ed energia ma senza sfumature. A Russell restava comunque la strada del divertimento primario e surreale, carta non sfruttata a dovere, forse per non incorrere nelle ire della censura. Pure essendo un’occasione mancata il film resta comunque vitale e intrigante.
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