alex41
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lunedì 12 luglio 2010
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il ritorno di tony manero
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Se Tony Manero è diventato un mito grazie alla perla de "La febbre del sabato sera" del 1977, con questo film diventa una stella della danza e della recitazione. Alla regia, ora è arrivato il mattatore Sylvester Stallone, che in questo sequel ben fatto e ben strutturato costringe Travolta a fare palestra e a irrobustirsi il fisico, fino a diventare un vero atleta ballerino. Nel film Travolta da il massimo di sè, ballando addirittura con salti mortali, movimenti veloci e sensuali, senza mai sbagliare. Inoltre, la storia è molto bella, soprattutto c'è molto romanticismo, e Tony Manero stavolta mostra il suo lato più "trash" nel ballo, cioè se ne La Febbre balla con la ragazza More Than A Woman come fosse un angelo, e lo stesso vale per la canzone in pista in discoteca, in Staying Alive balla come fosse il diavolo, in uno spettacolo indimenticabile, ricco di luci, suoni, effetti speciali, e musica più rock rispetto alla disco del film di John Badham.
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Se Tony Manero è diventato un mito grazie alla perla de "La febbre del sabato sera" del 1977, con questo film diventa una stella della danza e della recitazione. Alla regia, ora è arrivato il mattatore Sylvester Stallone, che in questo sequel ben fatto e ben strutturato costringe Travolta a fare palestra e a irrobustirsi il fisico, fino a diventare un vero atleta ballerino. Nel film Travolta da il massimo di sè, ballando addirittura con salti mortali, movimenti veloci e sensuali, senza mai sbagliare. Inoltre, la storia è molto bella, soprattutto c'è molto romanticismo, e Tony Manero stavolta mostra il suo lato più "trash" nel ballo, cioè se ne La Febbre balla con la ragazza More Than A Woman come fosse un angelo, e lo stesso vale per la canzone in pista in discoteca, in Staying Alive balla come fosse il diavolo, in uno spettacolo indimenticabile, ricco di luci, suoni, effetti speciali, e musica più rock rispetto alla disco del film di John Badham. Un degno sequel, molto sottovalutato, e una delle più belle interpretazioni di John. Indimenticabile anche l'ultima scena prima della fine.
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manganini
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martedì 10 febbraio 2015
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sempre il solito
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Il sequel della febbre del sabato sera è proprio un altro film dal precedente, un altro mondo, siamo lontani da Brooklin e dai suoi problemi, l'ambiente è unico, il teatro e i personaggi a parte le numerose comparse, sono 4, Toni, Jackie e Laura, e il regista, che è la persona migliore del film. Toni ha cambiato vestito ma dentro è rimasto lo stesso, sempre in perenne conflitto con se stesso, che insegna la morale agli altri ma che in realtà è il medesimo bulletto che si fa idee troppo personali sulle persone, e solo perchè è maschio pensa di potere e volere tutto. Con le donne, Tony è proprio una frana, e sbatte la stessa nasata come nel primo film, questa volta lei è Laura, la protagonista del musical, bella, ricca ed emancipata, Tony intravede la possiblità attraverso questa relazione, di uscire dalla sua mediocrità intellettuale, e si butta a pesce andando con lei una sera, peccato, che per Laura sia stato solo un bel momento di lavoro e nient'altro.
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Il sequel della febbre del sabato sera è proprio un altro film dal precedente, un altro mondo, siamo lontani da Brooklin e dai suoi problemi, l'ambiente è unico, il teatro e i personaggi a parte le numerose comparse, sono 4, Toni, Jackie e Laura, e il regista, che è la persona migliore del film. Toni ha cambiato vestito ma dentro è rimasto lo stesso, sempre in perenne conflitto con se stesso, che insegna la morale agli altri ma che in realtà è il medesimo bulletto che si fa idee troppo personali sulle persone, e solo perchè è maschio pensa di potere e volere tutto. Con le donne, Tony è proprio una frana, e sbatte la stessa nasata come nel primo film, questa volta lei è Laura, la protagonista del musical, bella, ricca ed emancipata, Tony intravede la possiblità attraverso questa relazione, di uscire dalla sua mediocrità intellettuale, e si butta a pesce andando con lei una sera, peccato, che per Laura sia stato solo un bel momento di lavoro e nient'altro. Ed è lì che Tony puntualmente torna quello che è, un maschilista che non accetta il verdetto della ragazza e comincia a lamentarsi, diventando petulante, pesante e appiccicoso, e cosa fa? Cerca di recuperare la ruota di scorta, Jackie la compagna di lavoro che innamorata di lui, debolmente gli perdona tutte le sue scorribande, e da bravo maschio italiano torna da mammà.
Toni diventa irascibile di fronte alle difficoltà e come sempre vorrebbe fuggire, ma sarà questa volta il regista che egoisticamente e pensando al suo show gli apre gli occhi, e gli fa capire quanto fortunato a trovarsi lì e quanto fosse importante quell'opportunità e di pensare meno alle scemenze e mettersi a lavorare sul serio.
A questo punto Manero mette la testa a posto e lo show sarà un successo, il finale è come nel precedente film interlocutorio, Toni Manero esce dal teatro mollando in asso Laura, che si stava accorgendo di lui ma anche Jackie che non diventerà la sig.ra Manero.
Sotto un certo punto di vista, Toni rappresenta la figura maschile perdente che non vuole crescere ma non vuole nemmeno restare da solo, e che considera le donne come degli oggetti.
Tuttavia il film ha funzionato, bello, con splendide riprese durante le fasi ballate, buona recitazione di Travolta, ruoli secondari delle figure femminili nella media, ottima regia. bravo Stallone.
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onufrio
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venerdì 6 febbraio 2015
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manero is back
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Dopo il successo de "La febbre del Sabato sera", John Travolta ritorna a vestire i panni di Tony Manero, e lo fa sotto la supervisione assoluta di Sylvester Stallone, regista, sceneggiatore e produttore di Staying Alive, ed in effetti i dialoghi e gli atteggiamenti del nostro Manero appaiono la brutta copia di Rocky, specie nei discorsi sentimentali o presunti tali, dove sembra rivedere Rocky alle prese con la sua amata Adriana. Per il resto il film è comunque piacevole, e vedere John Travolta ricoprire il ruolo di splendido ballerino a distanza di decenni fa davvero impressione per come si è evoluto adesso( nel bene e nel male) l'attore americano.
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