Fracchia la belva umana

Paolo Villaggio, Lino Banfi, Gigi Reder e Anna Mazzamauro offrono in questo capolavoro la massima evoluzione del film comico anni '80 più tardi definito cinema "trash". In realtà non ridere in questo film è davvero un' impresa (si pensi alle vicende del commissario Auricchio e del suo collega De Simone) piuttosto che al comportamento di Ennio Antonelli nei confronti della "culona" (la bravissima Mazzamauro) o ancora all' insolita, quanto strepitosa mamma della belva (Gigi Reder in forma più che mai). La doppia interpretazione di Villaggio mostra (per chi ancora avesse dubbi e sono purtroppo molti) le doti dell' attore genovese, che, soprattutto nei panni della "belva" offre un' incisiva visuale della società degenerata dei primi anni '80 in cui chi truffa e usa violenza ha sempre e comunque la meglio su chi conduce una vita rispettosa del prossimo. Tutto ciò senza mai cadere nella banalità in quanto anche il Massimo Giudice terrà conto non della vita condotta sulla terra bensì del possesso del lasciapassare fornito dal commissario Auricchio dietro intuizione (non riconosciuta) del suo collaboratore De Simone, per decidere quale dei due personaggi giunti dinanzi a Lui meriti le fiamme dell' inferno. Interessante notare l' apparizione di Massimo Boldi (Il Pera) nel ruolo di "apostolo per la rapa" : Boldi dimostrerà nei nostri giorni di essere insieme all' eccezionale Christian De Sica il vero continuatore di questo genere che ha fatto ridere tutte le generazioni di quegli anni e di cui Lino Banfi e Alvaro Vitali e, non dimentichiamolo mai, Diego Abatantuono sono stati i massimi protagonisti.