Eva (Liv Ullmann) e Charlotte Andergast (Ingrid Bergman)
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Una madre e una figlia... Che sconcertante, terribile combinazione di sentimento, di confusione, di rovina. Tutto è possibile quando viene fatto in nome della tenerezza e dell'amore. Le ferite della madre le soffre la figlia, le delusioni della madre ricadono tutte sulla figlia, l'infelicità della madre si trasmette alla figlia. È come se il cordone ombelicale non si fosse mai spezzato. Mamma, è così? La sconfitta della figlia è il trionfo della madre? Mamma, il mio dolore è un tuo piacere segreto?
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Eva (Liv Ullmann)
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Non posso morire adesso. Credo di aver voglia di uccidermi. Spero che Dio un giorno abbia bisogno di me e mi liberi da questa prigione.
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Eva (Liv Ullmann)
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Io ci sono cresciuta in mezzo alle belle parole. Mamma non era mai arrabbiata o, non so, depressa, nervosa o triste: diceva che era "in pena".
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Eva (Liv Ullmann) e Charlotte Andergast (Ingrid Bergman)
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Sei sempre riuscita ad assolverti, a discolparti di tutto. Chissà se un giorno ti renderai conto che la tua assoluzione non puoi deciderla da sola. Devi prenderti la responsabilità delle tue colpe, come tutti gli altri.
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Charlotte Andergast (Ingrid Bergman)
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Spesso, quando non dormo di notte, non faccio altro che chiedermi se ho vissuto davvero, e se c'è qualcun altro che si pone la stessa domanda, o se ci sono delle persone che sono capaci di vivere meglio di altre, o se la maggior parte della gente non vive la vita, pur esistendo.
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