luca g
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sabato 21 settembre 2024
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per trogloditi, intelligent people please no entry
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uno dei film più stupidi mai realizzati,
adatto a chi vuol dllettarsi alla visioni dei dolci lati BB di Carati-Guida,
povera donna la 1^, non ebbe colpe,
ben furbetta la 2^, 'oh ma i miei film non avevano niente di malizioso, di...' boh solita fesseria,
intanto si sbaciucchia col fanciullo tutta ben ignuda, sequenza dolcissima ... oh sì se uno poi si vuol dilettare in solitario,
ah non è uno spettacolo spiacevole di certo!!!!!!!!!!!!!!! ma quando è calato in un film così idiota dà fastidio,
Di Leo ...ha persino dei fan!!!! se c'è un regista che ha sempre puntato al morboso volgarissimo è lui;
ma non vale la pena nemmeno di sprecare un solo istante con un film del genere,
una comica peraltro, lilli e gloria che fanno l'autostop .
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uno dei film più stupidi mai realizzati,
adatto a chi vuol dllettarsi alla visioni dei dolci lati BB di Carati-Guida,
povera donna la 1^, non ebbe colpe,
ben furbetta la 2^, 'oh ma i miei film non avevano niente di malizioso, di...' boh solita fesseria,
intanto si sbaciucchia col fanciullo tutta ben ignuda, sequenza dolcissima ... oh sì se uno poi si vuol dilettare in solitario,
ah non è uno spettacolo spiacevole di certo!!!!!!!!!!!!!!! ma quando è calato in un film così idiota dà fastidio,
Di Leo ...ha persino dei fan!!!! se c'è un regista che ha sempre puntato al morboso volgarissimo è lui;
ma non vale la pena nemmeno di sprecare un solo istante con un film del genere,
una comica peraltro, lilli e gloria che fanno l'autostop ... e nessuno si ferma ... !!!!!!!!!!!
io mi fermavo !!!!!!
Di Leo, sa come risponde Pierino-Vitali al dottore che spiega come lui, col suo self-control, ha fronteggiato un leone nella giungla? 'il leone veniva avanti, ma io, col mio self-control, ho preso la mira e...'...'dottò posso dì 'na cosa? mavaff....',
di questo film - mmm sì, lo andai a vedere, feci anche di peggio - ricordo con piacere il corpo bellissimo di Lilli Carati, pare fosse 1 e 68 ma aveva le gambe lunghe bellissime, una donna veramente bella, non meritava una vita come ebbe, arrestata nell'88 a Como su una 128 !!! con tre spacciatori a bordo;
... questi film facevano veramente schifo, ma schifo veramente ... e c'è chi li piglia sul serio, li ammira persino...
pazzesco.
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dandy
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domenica 6 ottobre 2019
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audace senza dubbio,ma semplicistico.
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Di Leo celebra la fine degli ideali femministi post'68,che conquistarono le donne in Italia così come nel resto del mondo.Sa evitare il moralismo ed è efficace la rappresentazione impietosa degli uomini,indipendentemente dal ceto o dalla professione(non si risparmiano nemmeno le forze dell'ordine).Ma l'insieme è sbrigativo,privo di un vero approfondimento e certi personaggi sono superflui(Caprioli),mentre il santone con faccia alla Pierrot di Mastelloni oggi lascia il tempo che trova.Superflua anche la parentesi del documentario con lettura dello SCUM di Valerie Solanas.Le protagoniste sono al top della sensualità(dolce e lolitesca la Guida,prorompente ed aggressiva la Carati)e non lesinano in nudità(mai gratuite va detto,anche nella squenza saffica).
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Di Leo celebra la fine degli ideali femministi post'68,che conquistarono le donne in Italia così come nel resto del mondo.Sa evitare il moralismo ed è efficace la rappresentazione impietosa degli uomini,indipendentemente dal ceto o dalla professione(non si risparmiano nemmeno le forze dell'ordine).Ma l'insieme è sbrigativo,privo di un vero approfondimento e certi personaggi sono superflui(Caprioli),mentre il santone con faccia alla Pierrot di Mastelloni oggi lascia il tempo che trova.Superflua anche la parentesi del documentario con lettura dello SCUM di Valerie Solanas.Le protagoniste sono al top della sensualità(dolce e lolitesca la Guida,prorompente ed aggressiva la Carati)e non lesinano in nudità(mai gratuite va detto,anche nella squenza saffica).Dialoghi spontanei e sboccati,a cominciare da quelli di Tina,anche se il tormentone "Siamo giovani,belle ed incazzate" infastidisce..Il finale tragico cuilminante nella sequenza col ramo (incruenta ma raccapricciante)è tra i più cattivi mai girati in un prodotto nostrano,e ovviamente unito al resto significò dibattiti accesi e abbondanti censure(la versione integrale è uscita solo nel 2004)anche se non mancò il successo.Di Leo aveva concepito la sceneggiatura anni addietro,ed avrebbe voluto girare un prequel negli anni'40 sempre con il duo Guida-Carati,ma non venne mai realizzato.Diventato un cult col passare degli anni,va visto per il coraggio di aver voluto squotere gli spettatori dell'epoca,quando osare nel cinema significava osare davvero.
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venerdì 26 agosto 2016
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la fine del femminismo idealizzato..
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Il grande ( e mai considerato) Di Leo, personalmente uno dei miei registi preferiti, sforna un film davvero particolare che all'epoca fu censurato (infatti esiste una versione con un finale piu felice di quello originarario), ma negli ultimi anni è stato rivalutato ahime da una piccola fetta di critica e pubblico.
E' difficile inquadrare un genre per questo tipo di film, ma vi assicuro che dopo averlo visto sicuramente non vi lascerá neutrali e senza reazioni, rispecchia la fine dell'idealismo che ha caratterizzato il femminismo per tutti gli anni 70 in una dimensione in cui la donna dava molta importanza alla sessualitá e al sesso per autodeterminarsi e per non trovarsi mai nella situazione di giocattolo per un uomo.
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Il grande ( e mai considerato) Di Leo, personalmente uno dei miei registi preferiti, sforna un film davvero particolare che all'epoca fu censurato (infatti esiste una versione con un finale piu felice di quello originarario), ma negli ultimi anni è stato rivalutato ahime da una piccola fetta di critica e pubblico.
E' difficile inquadrare un genre per questo tipo di film, ma vi assicuro che dopo averlo visto sicuramente non vi lascerá neutrali e senza reazioni, rispecchia la fine dell'idealismo che ha caratterizzato il femminismo per tutti gli anni 70 in una dimensione in cui la donna dava molta importanza alla sessualitá e al sesso per autodeterminarsi e per non trovarsi mai nella situazione di giocattolo per un uomo. "siamo giovani belle ed incazzate è il motto di gloria guida e lilly carati, due. Attrici che il pubblico è stato abituato a vedere in altre "situazioni" (forse anche questo fu un particolare che non aiutò il film ad emergere).
le due ragazze hyppie vivono la loro giovinezza in modo spensierato, ma si comprende che il mondo intorno a loro non le segue in questa avventura. Vivranno molte situazioni e di espedienti e la loro fine non sará delle più felici, il finale per la crudezza e sopratutto l'essere realistico lo sconsiglio a chi è impressionabile. Ottimo film !
ps: spettacolare vittorio caprioli in un piccolo cameo!
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kondor17
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venerdì 9 maggio 2014
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confuso e dolceamaro
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Non mi sento di dare più di due stelle. Troppe cose insieme, dal road movie stile Thelma e Louise, con personaggi comici e grotteschi (bracardi e caprioli su tutti) con un evidente richiamo al femminismo incazzato, al declino della filosofia hippies, al sesso libero e disinibito. Sino all'efferato strupro ed esecuzione finale delle protagoniste da parte di una banda di mafiosi, indispettiti dalle provocazioni delle ragazze. Un vero peccato, perché una gloria guida ed una lilly carati in tal spolvero (e bellezza) meritavavo decisamente di meglio. Con un po di attenzione in più poteva diventare un cult, un documento, anche se resta uno dei meno peggio del genere.
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paolo 67
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venerdì 11 maggio 2012
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uno dei film più femministi girati in italia
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Di Leo ha sempre cercato di rappresentare il realismo, inteso non in senso effettistico, ma contenutistico: verità, esattezza psicologica. Il regista credeva nella sceneggiatura ma il film non ebbe il successo sperato: il pubblico evidentemente non gradì che le due attrici (Gloria Guida e Lilli Carati) tanto amate facessero una brutta fine. Il produttore ritirò il film e impose un nuovo montaggio e un lieto fine (un'edizione piuttosto leggera e allegra rimasta per l'estero) prima della riedizione dell'originale in DVD del 2004. Fedele al suo spirito, il regista aveva voluto rappresentare, non criticare, la libertà sessuale delle donne nella società moderna, le trasformazioni dei costumi.
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Di Leo ha sempre cercato di rappresentare il realismo, inteso non in senso effettistico, ma contenutistico: verità, esattezza psicologica. Il regista credeva nella sceneggiatura ma il film non ebbe il successo sperato: il pubblico evidentemente non gradì che le due attrici (Gloria Guida e Lilli Carati) tanto amate facessero una brutta fine. Il produttore ritirò il film e impose un nuovo montaggio e un lieto fine (un'edizione piuttosto leggera e allegra rimasta per l'estero) prima della riedizione dell'originale in DVD del 2004. Fedele al suo spirito, il regista aveva voluto rappresentare, non criticare, la libertà sessuale delle donne nella società moderna, le trasformazioni dei costumi. Onesto come in tutti i suoi film nel rappresentare la realtà, Di Leo non condanna affatto la libertà delle sue protagoniste; tutta la critica è rivolta verso il maschio, la società sessista e maschilista che egli ha creato. Imperfetto per ammissione dello stesso regista, il film però è meritevole per il suo coraggio. E' stato detto che ha anticipato “Thelma & Louise”, ma anche considerandolo un “filmetto porno-sadico” -secondo l'autocritica dello stesso autore- per certi aspetti potrebbe essere imparentato coi film di Russ Meyer, anch'essi mettenti in scena delle donne disinibite molto più avanti rispetto alla società arretrata e razzista (John Lennon cantava “Woman is the nigger of the world”) che le circonda.
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ralphscott
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sabato 22 ottobre 2011
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di leo:coraggio e modernità
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La realizzazione è approssimativa,certo,e il montaggio risulta scolastico,ma il film si fa apprezzare per lo spirito che lo pervade,una moderna e allegra lettura della libertà,senza grandi pretese. Tuttavia,i temi trattati non son pochi,nè banali: il rapporto tra i sessi,le comuni (e il loro tramonto),il potere del denaro. Bisogna poi considerar che anche in questa occasione il regista non ha a disposizione un gran budget,e si vede. Le due ragazze fanno invidia,spensierate tra repressi,drogati,ragazze madri. La loro carica vitale verrà spezzata,con un drastico viraggio di tono,nel controverso e pluri-censurato finale,davvero molto forte
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orcinus orca
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sabato 4 aprile 2009
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avere vent'anni, un film carico di significati
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Sono del 1988, quindi teoricamente molto lontana dall'epoca d'oro dei film italiani di questo genere, che deridavano audacemente la società di quei tempo. Ho per caso trovato in un negozio la versione in dvd di tale film: il cofanetto conteneva due versioni: l'originale (quella che è stata fatta girare in pubblico) e la rimontata, cioè il nastro nella sua fisionomia vera, così come fu proiettato nelle sale la prima volta."Avere vent'anni" non è propriamente una commedia sexy, come si potrebbe pensare vedendo le due protagoniste (la Carati e la Guida furono famosissime in questo tipo di pellicole), è più che altro una tragicommedia sui generis, nonchè un affresco di un'epoca in decadenza (gli anni '70 e le utopie di sinistra) che faceva lentamente spazio alle politiche e le sottoculture che saranno tipiche del decennio successivo: il rampantismo, il punk, l'avvento dell'elettronica, il panorama italiano segnato dal socialismo craxiano e un tipo di gioventù completamente diversa dai "figli dei fiori": ai ragazzi utopisti post- sessantottini (che così bene vivono nel panorama dei testi gucciniani) si sostiutiranno di lì a poco i paninari, simbolo invece dei giovani borghesi per eccellenza, dediti al consumismo e all'esasperazione del "carpe diem".
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Sono del 1988, quindi teoricamente molto lontana dall'epoca d'oro dei film italiani di questo genere, che deridavano audacemente la società di quei tempo. Ho per caso trovato in un negozio la versione in dvd di tale film: il cofanetto conteneva due versioni: l'originale (quella che è stata fatta girare in pubblico) e la rimontata, cioè il nastro nella sua fisionomia vera, così come fu proiettato nelle sale la prima volta."Avere vent'anni" non è propriamente una commedia sexy, come si potrebbe pensare vedendo le due protagoniste (la Carati e la Guida furono famosissime in questo tipo di pellicole), è più che altro una tragicommedia sui generis, nonchè un affresco di un'epoca in decadenza (gli anni '70 e le utopie di sinistra) che faceva lentamente spazio alle politiche e le sottoculture che saranno tipiche del decennio successivo: il rampantismo, il punk, l'avvento dell'elettronica, il panorama italiano segnato dal socialismo craxiano e un tipo di gioventù completamente diversa dai "figli dei fiori": ai ragazzi utopisti post- sessantottini (che così bene vivono nel panorama dei testi gucciniani) si sostiutiranno di lì a poco i paninari, simbolo invece dei giovani borghesi per eccellenza, dediti al consumismo e all'esasperazione del "carpe diem".
Queste due ventenni di provincia, la mora Tina e la bionda Lia, rappresentano appunto la "vecchia gioventù" di stampo hippy per le loro idee di estrema libertà, ma anche di stampo marcatamente femminista perchè esse vivono il sesso in maniera emancipata, dominando gli uomini a proprio piacimento (il loro slogan è "Siamo giovani, belle e incazzate"). La comune in cui esse finiscono è invece l'epoca storica degli anni '70 trasformata in luogo fisico: un posto fatiscente in cui un decennio ormai passato lascia i suoi strascichi nostalgici, rappresentati giovani che non hanno più voglia di lottare e si difendono dal mondo fuggendo attraverso la droga - come Rico, il ragazzo di cui Tina (Lilli Carati) si infatua, o attraverso la meditazione, come Argiumas, un giovane sardo che vive nella comune come un santone indiano, rinunciando a tutto ciò che c'è di terreno nella vita - Argiumas non ha voglia di lottare, e silenzioso nelle sue idee trascende tutte le bassezze umane e l'amarezza dovuta alla morte degli ideali pee i quali probabilmente, un tempo, si batteva a spada tratta. La comune viene poi sciolta ad opera della polizia, probabilmente per ragioni politiche, e trovando un pretesto nella droga. Il commissario è la caricatura del fascista, un uomo manesco, che pensa di ottenere tutto solo attraverso la violenza. Questo sarà l'inizio della fine per le due protagoniste: esse, sciolta la comune, vengono rispedite ai loro paesi d'origine, e nel viaggio di ritorno si imbattono in un gruppo di mafiosi che, irritati dai loro gesti provocanti, finiscono col seviziarle e ucciderle brutalmente. In questo si può vedere un simbolo del fallimento del femminismo, il duro prezzo che purtroppo le nostre eroiche protagoniste hanno pagato vivendo in un mondo, seppure segnato da tanti ideali, in realtà profondamente bigotto e maschilista. Tale finale aveva fatto scandalo, era stato rimosso, ed è ora visibile solo nella versione rimontata. Lo consiglio, soprattutto ai miei coetanei (che hanno 20 anni ora), perchè è un film carico di significati, e in un certo senso "storico".
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[+] about avere vent'anni...
(di faithmaltese)
[ - ] about avere vent'anni...
[+] e.c.: 4'riga in poi
(di faithmaltese)
[ - ] e.c.: 4'riga in poi
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roby5-78
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mercoledì 29 ottobre 2008
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avere vent anni versione originale censurata
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SALVE CERCO DISPERATAMENTE IL DVD ORIGINALE DI AVERE VENT ANNI QUELLO CON IL FINALE DRAMMATICO CENSURATO QUALCUNO PUO' METTERE IL LINK DEL DVD IN QUESTIONE?? NON SONO INTERESSATO A QUELLO CON IL FINALE POSITIVO MA ALL ALTRO!!!PER FAVORE AIUTATEMI!!!! GRAZIE ROBY
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mauri 67
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sabato 6 settembre 2008
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buona prova di lilli carati
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Secondo me, Fernando Di Leo con questo film voleva rappresentare uno specchio della società dell epoca,ma purtroppo il film non convince con un primo tempo noioso
e un appena sufficente secondo tempo.
Da segnalare la buona prova di Lilli Carati, [la sua miglior interpretazione]l ottimo Giorgio Bracardi e la sufficente Gloria Guida
Un prodotto adatto per una serata film e pop-corn ma senza troppo pretese
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venerdì 26 ottobre 2007
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