figliounico
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lunedì 9 ottobre 2023
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una spassosa black comedy
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Una crime story cinica e violenta, tratta da un romanzo di Reese, in cui Don Siegel combina alcuni elementi del classico giallo alla Hitchcock con altri tipici del sottogenere dei film d’azione del caper movie, centrifugati dall’interpretazione ironica e come sempre un po’ sopra le righe di uno straordinario Walter Matthau in un originale cocktail al gusto di una piacevolissima divertente black comedy.
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eugen
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lunedì 14 novembre 2022
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non mi stanco di vederlo e apprezzarlo
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Non dovrei piu'intervenire, su questo film, ma... e'cosi'ben realizzato che e'difficile non esprimersi ancora, Rimarcando ancora la qualita'tecnica eccelsa del film, l'equilibrio di piani(campi) mi sembra che la crticia all'amoralita' di fondo del film, in qualche modo comprensibile, sia da relativizzare. in fondo il delinquente Chalrley Varrick si rivolta contro i veri, grossi criminali, rimanendo solo un"piccolo rapinatore", per cui credo valga un aforisma di Bert Brecht, per il quale"e'meno grave rapinare una banca che fondarne una", se cio'avviene come in questo caso, dove una piccola banca del New Mexico accetta di tenere e dunque di agire con denaro notoriamente"sporco".
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Non dovrei piu'intervenire, su questo film, ma... e'cosi'ben realizzato che e'difficile non esprimersi ancora, Rimarcando ancora la qualita'tecnica eccelsa del film, l'equilibrio di piani(campi) mi sembra che la crticia all'amoralita' di fondo del film, in qualche modo comprensibile, sia da relativizzare. in fondo il delinquente Chalrley Varrick si rivolta contro i veri, grossi criminali, rimanendo solo un"piccolo rapinatore", per cui credo valga un aforisma di Bert Brecht, per il quale"e'meno grave rapinare una banca che fondarne una", se cio'avviene come in questo caso, dove una piccola banca del New Mexico accetta di tenere e dunque di agire con denaro notoriamente"sporco". Che poi il protagonista non sia uno "stinco di santo"e'vero, ma c'e' decisamente di peggio e basta guardare il film per rendersnee conto senza ombra di dubbio, El Gato
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lunedì 14 novembre 2022
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Non dovrei piu'intervenire, su questo film, ma... e'cosi'ben realizzato che e'difficile non esprimersi ancora, Rimarcando ancora la qualita'tecnica eccelsa del film, l'equilibrio di piani(campi) mi sembra che la crticia all'amoralita' di fondo del film, in qualche modo comprensibile, sia da relativizzare. in fondo il delinquente Chalrley Varrick si rivolta contro i veri, grossi criminali, rimanendo solo un"piccolo rapinatore", per cui credo valga un aforisma di Bert Brecht, per il quale"e'meno grave rapinare una banca che fondarne una", se cio'avviene come in questo caso, dove una piccola banca del New Mexico accetta di tenere e dunque di agire con denaro notoriamente"sporco". Che poi il protagonista non sia uno "stinco di santo"e'vero, ma c'e' decisamente di peggio e basta guardare il film per rendersnee conto senza ombra di dubbio, El Gato
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elgatoloco
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domenica 14 novembre 2021
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fomidabile siegel
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"Charlie Warrick"(DOn SIegel,, Dal rolmanzo"The Looters"di John Henry Reese, sceneggiatura di Dean Reesner e Howard Rodman, 1973)è un vero gioiello. Da un romanzo"commerciale"un trhiller, di ambientazione"western"pur se in chaiv emoderna come nel soggetto/romanzo di partenza. UN ex.acrobata, poi disinfestatore, credendo di evitare guiai peggiori, si mette nell e rapine a piccole filiali bancarie, crendo di avere gioco facile, ma le cose vanno divwesamente, dato che la filiale rapinata, come si vede dal "sintomo"principale(suicidio del direttore dlela fililale stessa)è "terrno dicaccia"della malavita vera e propria, che non è quella dei rapinatori di piccolo calibro, come il Charles del titolo del romanzo e film.
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"Charlie Warrick"(DOn SIegel,, Dal rolmanzo"The Looters"di John Henry Reese, sceneggiatura di Dean Reesner e Howard Rodman, 1973)è un vero gioiello. Da un romanzo"commerciale"un trhiller, di ambientazione"western"pur se in chaiv emoderna come nel soggetto/romanzo di partenza. UN ex.acrobata, poi disinfestatore, credendo di evitare guiai peggiori, si mette nell e rapine a piccole filiali bancarie, crendo di avere gioco facile, ma le cose vanno divwesamente, dato che la filiale rapinata, come si vede dal "sintomo"principale(suicidio del direttore dlela fililale stessa)è "terrno dicaccia"della malavita vera e propria, che non è quella dei rapinatori di piccolo calibro, come il Charles del titolo del romanzo e film. Tutto sembra andare male tendente al peggio, ma Warrick ha un'idea genaile, che lo poterà a rovesciare la situazione, divenendo un vero e proprio "burlador"che sa vncere contro la criminalità organizzata... Da un soeggetto che forse non avrebbe ispirato cjunque, che sarebbe rimastor un romanzo popolare tra molti altri, Siegel sa ricavare un film bellissimo, terribile, spietato, in cui senza fronzoli, con una drammaturgia ridotta volutamente all'osso, che non ha alcun"appeal"spettacolare particolare, salvo una suspense fonmridabile, appunto, tesa tra "preparazione"e"svolkgimento.conclusione", riescea c convolgere, a mettere in crisi lo spettatore impaziente che non da "darsi pace", che attende la conclusione ma quando la stessa arriva si trova"spiazzato", anticipato dai tempi rapidissimi e inaspettati nella quale essa avviene, tanto da far "spaventare"chi non sa che cosa realmente sta avvenendo, roeintato com'è verso una soluzione da"Ok Corral"o da film gangsterico d'un temps... Qui lo"spiazzamento"è reale, totale, per chi non sa lasciarsi soprendere e attende soluzioni finali preconfezionate o comunque in qualche modo"prevedibili" , di cui la portata è misurabile in certo modo a priori.... Waltehr Matthau, tropponoto, forse, solo per commedia brillanti che ha interpretato in modo eccezionale, qui sembra"fuori parte"e invece è in parte perfettamente, con quello humor graffiante, da"cinico"costretto dalla vita ad esserlo, tanto che, con la bravura di Joe Don Baker, che è l'investigatore nemico, con Sheree North, il collega-.bandito, la conivincente-breve parte di Jcqueline Scotte, la moglie ferita mortalmente, comunque brava, emerge da superstar totale quanto non appariscente(il Siegel.Touch, possiamo ben dirlo)e giganteggia Matthau. El Gato
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giovedì 14 febbraio 2019
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grande siegel
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Donald Siegel, grande regista, con questo"Charlie Varrick"(1973), da un romanzo di John Henry Reese, proflifico autore di romanzi western e thriller(e qui l'ambientazione è western, il tema e lo"sovlgimento"è da thriller), segna un ulteriore capolavoro. Tenstione estrema, da quella estrema della rapina all'inizio al finale, che ovviamente non si puù svelare, anche perché il titolo italiano potrebbe, in realtà, trarre in inganno, con quel punto di domanda...Francamente vedere Walther Mattahu, grande interprete di commedie , in un thriller, può stupite, anche se non più di tanto... Certo è che, invece, alternando toni beffardi(non prettamente "comici", però.
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Donald Siegel, grande regista, con questo"Charlie Varrick"(1973), da un romanzo di John Henry Reese, proflifico autore di romanzi western e thriller(e qui l'ambientazione è western, il tema e lo"sovlgimento"è da thriller), segna un ulteriore capolavoro. Tenstione estrema, da quella estrema della rapina all'inizio al finale, che ovviamente non si puù svelare, anche perché il titolo italiano potrebbe, in realtà, trarre in inganno, con quel punto di domanda...Francamente vedere Walther Mattahu, grande interprete di commedie , in un thriller, può stupite, anche se non più di tanto... Certo è che, invece, alternando toni beffardi(non prettamente "comici", però...)e serie-drammatiche, come in occasione della morte della moglie, uccisa da un proiettile , si dimostra ancora una volta(non ce n'era bisogno, si puù dire, ma è una confemra ulteriore)interprete assolutamente completo, a 360 gradi. Siegel muove le pedine tra suspesne(prevalente)e sorpresa in maniera assolutamente geniale. Nulla è scontato, anche quando si rivela parte dell'inghippo e le sorprese(mai"casuali", però)non mancano mai, pur se, appunto, preparate da adeguate e generose dosi di suspense progressiva. Joe Don Baker, che interpreta il"vilain"(certo anche Varrick non è uno stinco di santo...), è all'altezza della competizione, pur se certo non insidia il ruolo del primo attore. Attrici belle, efficaci, ma mai "protagoniste", anche perché Jaqueline Scott esce di scena troppo presto, certo volutamente. El Gato
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giovedì 28 aprile 2016
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grande siegel
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"Charley Warrick"(in italiano"Chi ucciderà Charley warrick?di Don Siegel è un grande thriller ma è tout court un grande film- Straordinario Matthau come protagonista, in una parte che sa unire ironia(più che comicità, in questo caso), sarcasmo e amarezza, ottimo anche Joe Don Baker come sicario -antagonista di Warrick. Siegel sa creare suspense, a partire da questo"The Lookers", a quanto parte ottimo romanzo di John Reese, non senza occhieggiare criticamente al mito(ma siamo nel 1973, ormai un po'decadente e in crisi)della frontiera, dell'avventura, della ricerca continua, di tanto altro, di un concetto sempre modficabile e"mobile"come "the freedom", la libertà -non a caso Warrick-Matthau era un acrobata d'aerei.
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"Charley Warrick"(in italiano"Chi ucciderà Charley warrick?di Don Siegel è un grande thriller ma è tout court un grande film- Straordinario Matthau come protagonista, in una parte che sa unire ironia(più che comicità, in questo caso), sarcasmo e amarezza, ottimo anche Joe Don Baker come sicario -antagonista di Warrick. Siegel sa creare suspense, a partire da questo"The Lookers", a quanto parte ottimo romanzo di John Reese, non senza occhieggiare criticamente al mito(ma siamo nel 1973, ormai un po'decadente e in crisi)della frontiera, dell'avventura, della ricerca continua, di tanto altro, di un concetto sempre modficabile e"mobile"come "the freedom", la libertà -non a caso Warrick-Matthau era un acrobata d'aerei... INutile risolvere la domanda insita nel titolo italiano o meglio chi scrive questa nota non deva farlo...pena togliere la sorpresa finale, che comunque mostra quella vena di cinismo-furbizia che il nostro acrobata prestato alla rapina(ma senza colpo ferire, in genere o comunque facendolo"machiavellianamente", per così dire)che è del film e di Siegel in ogni sua opera, con (praticamente)nessuna eccezione. Tecnicamente perfetto(ma sembra quasi ripetitivo dirlo ancora una volta), "Charley Warrick"valorizza ogni interprete, la storia, non senza un breve riferimento a quanto avviene nel riciclaggio di denaro sporco in piccole banche, situate, tra l'altro, nel New Mexico... Non solo"decorative"le interpreti. El Gato
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tomdoniphon
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martedì 1 luglio 2014
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quando l'azione coincide con il capolavoro
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Rapinatore assalta la banca di un paesino del New Mexico. La banca dichiara che mancano duemila dollari, lui se ne ritrova 750 mila: è denaro sporco della mafia, che gli dà la caccia più della polizia. Ma Charley Warrick ha dalla sua intelligenza ed astuzia. Il capolavoro di Siegel, uno degli ultimi rappresentanti di quel magistero stilistico che Hollywood aveva contribuito a creare (e a distruggere negli ultimi trent'anni). La sua idea di cinema viene infatti dalla Hollywood classica (ed in particolare dalla Warner): se vuoi dire qualcosa lo devi fare nell'ambito delle regole del genere. In questo caso, la critica della società americana avviene nell'ambito del genere noir.
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Rapinatore assalta la banca di un paesino del New Mexico. La banca dichiara che mancano duemila dollari, lui se ne ritrova 750 mila: è denaro sporco della mafia, che gli dà la caccia più della polizia. Ma Charley Warrick ha dalla sua intelligenza ed astuzia. Il capolavoro di Siegel, uno degli ultimi rappresentanti di quel magistero stilistico che Hollywood aveva contribuito a creare (e a distruggere negli ultimi trent'anni). La sua idea di cinema viene infatti dalla Hollywood classica (ed in particolare dalla Warner): se vuoi dire qualcosa lo devi fare nell'ambito delle regole del genere. In questo caso, la critica della società americana avviene nell'ambito del genere noir. Al centro del film c'è un rapinatore di mezzo calibro che si accontenta di piccole banche. Un indipendente in un mondo squallido; egli capisce di essere nei guai perchè ha rubato i soldi alla mafia. Ed è qui che il film celebra il trionfo dell'intelligenza del protagonista, che alla fine riuscirà a farla franca. La perfetta riuscita del film è data poi dalla recitazione di Walter Matthau, qui alla sua migliore interpretazione dopo quella di "Non per soldi ma per denaro": la sua recitazione sorniona e ricca di humor è davvero magistrale. Tra i tanti altri titoli memorabili di Siegel, occorre quantomeno citare: "L'invasione degli ultracorpi", "Ispettore Calaghan, il caso Scorpio è tuo", "La notte brava del soldato Johnathan" e "Fuga da Alcatraz".
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diedan
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venerdì 22 febbraio 2013
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ve lo siete cercato
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Due anni dopo aver inaugurato la serie del (quantomeno) rude Ispettore Callaghan-Eastwood, Siegel ripropone una caccia all'uomo che suggerirà molto ai Coen di Non è un paese per vecchi, un thriller ancora impietoso, ancora deciso a mantenere in discussione i confini della morale e della giustizia, inevitabilmente sfumati e arbitrari quando la vita concede una sola via d'uscita, una scelta senza esitazioni: uccidere o lasciarsi uccidere. Regia generalmente distaccata ma precisa, dialoghi concisi ma pregnanti e musiche avvincenti (comunque non oltre le tipicità anni '70) rimarcano le amare fatalità che travolgono i protagonisti e conferiscono alta tensione a buona parte del film, intervallato dai disperati, goffi, comici, sostanzialmente inutili tentativi da parte delle autorità di riportare un ordine che appare quanto mai precario e ingestibile, inerme di fronte sia agli istinti primordiali di sopravvivenza sia al potere mafioso istituzionalizzato, pervasivo, violento, vendicativo.
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Due anni dopo aver inaugurato la serie del (quantomeno) rude Ispettore Callaghan-Eastwood, Siegel ripropone una caccia all'uomo che suggerirà molto ai Coen di Non è un paese per vecchi, un thriller ancora impietoso, ancora deciso a mantenere in discussione i confini della morale e della giustizia, inevitabilmente sfumati e arbitrari quando la vita concede una sola via d'uscita, una scelta senza esitazioni: uccidere o lasciarsi uccidere. Regia generalmente distaccata ma precisa, dialoghi concisi ma pregnanti e musiche avvincenti (comunque non oltre le tipicità anni '70) rimarcano le amare fatalità che travolgono i protagonisti e conferiscono alta tensione a buona parte del film, intervallato dai disperati, goffi, comici, sostanzialmente inutili tentativi da parte delle autorità di riportare un ordine che appare quanto mai precario e ingestibile, inerme di fronte sia agli istinti primordiali di sopravvivenza sia al potere mafioso istituzionalizzato, pervasivo, violento, vendicativo. Interpreti solidi e capaci (Vernon e Robinson si rivedono insieme, in forma dopo il successo di Callaghan - Caso Scorpio), Baker strepitoso, Matthau quasi sempre a suo agio anche in panni "criminogeni" che potrebbero sembrare inusuali o impropri a chi lo riconosce in ruoli piu' leggeri.
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[+] non solo i coen..
(di serpina)
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dario
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martedì 16 agosto 2011
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splendido
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Tralasciando l'amoralità di fondo della pellicola, qui siamo di fronte ad un cinema straordinario, tutto da godere. Ritmo da favola, sicurezza narrativa, semplicità, ironia, intelligenza e tanto realismo trattato con saggia indulgenza. Un Matthau super (del resto, Matthau è uno dei migliori attori americani di sempre) e un Baker che gli tiene testa. Tutto è ridotto all'essenziale, comprese scenografia e sceneggiatura. Il film trasuda sapienza cinematografica, eleganza espositiva, piacere di raccontare, empatia e simpatia verso i personaggi-simbolo di un mondo crudele, ma forse più umano.
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