"D'Artagnan contro i 3 Moschettieri"(Fulvio Tului, scritto quassi del tutto da Tito Carpi,1963)produzione italiana, è uno dei tanti film ispirato dagli eroei creati dalla fantasia di Alexandre Dumas père: qui siamo in pieno 1600, quando al posto del Cardinale Richelieu(famoso anche per le sue pastiches, regolarmente mortali)c'è Giulio Mazzarino, altro ministro degli Esteri tutt'altro che santo, pur se...cardinale anche lui e l'Italiano (di origine)Mazzarino offriva ampi spunti a cineasti non di grande spessore per imbastire una storia comunque intrigante: i tre Moschettieri si schierano come sempre, quali guardie della Reine(regina)a favore di Charles II, già re detronizzato da Oliver Cromwell, "dittatore"repubblicano di tradizione religiosa ugonotta(puritana), mentre D'Artagnan sischiera con Mazzarino e i suoi interessi politico-diplomatici.
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"D'Artagnan contro i 3 Moschettieri"(Fulvio Tului, scritto quassi del tutto da Tito Carpi,1963)produzione italiana, è uno dei tanti film ispirato dagli eroei creati dalla fantasia di Alexandre Dumas père: qui siamo in pieno 1600, quando al posto del Cardinale Richelieu(famoso anche per le sue pastiches, regolarmente mortali)c'è Giulio Mazzarino, altro ministro degli Esteri tutt'altro che santo, pur se...cardinale anche lui e l'Italiano (di origine)Mazzarino offriva ampi spunti a cineasti non di grande spessore per imbastire una storia comunque intrigante: i tre Moschettieri si schierano come sempre, quali guardie della Reine(regina)a favore di Charles II, già re detronizzato da Oliver Cromwell, "dittatore"repubblicano di tradizione religiosa ugonotta(puritana), mentre D'Artagnan sischiera con Mazzarino e i suoi interessi politico-diplomatici. Episodio che poi si chiarisce(fatale che i quattro tornino amici, del resto anche in Dumas l'episodio è brevissimo, se ben ricordo), ma che fatalmente pesa, per un certo tempo su tutti i protagonisti. Non conosco gli interpreti dell'epoca, ma possiamo dire che Tului, che si è servito di una fotografia e di una scenografia"lussureggianti"(il Technicolor risaltava molto, all'epoca, dove il rosso e il verde"svettavano"), di musiche(di Carlo Savina)accattivanti senza essere"trascendenti", ha confezionato un prodotto piacevole, non eccelso-né voleva esserlo-decisamente "convenzionale", dove l'avventura, i duelli e gli intrighi(lo spionaggio all'epoca, come in verità sempre, ma con "punte"che farebbero invidia a Mata Hari, alla CIA e al KGB e ai loro successori, visto che James Bond è peronsaggio di fantasia...)spadroneggiano e dirlo in questo contesto non è casuale... El Gato
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