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samanta
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martedì 9 settembre 2025
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la luce oltre la siepe
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Il film uscì nel 1962, la regia è di Robert Mulligan, bravo direttore di Hollywood, passò dalla regia televisiva a quella cinematografica con un notevole curriculum anche di film di successo e vario genere (Lo strano mondo Di Daisy Clover, Quell'estate del '42, La notte dell'agguato, Lo stesso giorno il prossimo anno).
Il fil ambientato nell'Alabama del 1932 è un lungo flashback: una voce femminile fuori campo racconta un fatto tragico occorso quando era una bamnbina: Jean Louise "Scout" (Mary Badham( di 6-7 anni, con il fratello Jeremy più grande di 4-5 anni vivono insieme al padre Atticus Finch vedovo in una cittadina di quello Stato del sud.
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Il film uscì nel 1962, la regia è di Robert Mulligan, bravo direttore di Hollywood, passò dalla regia televisiva a quella cinematografica con un notevole curriculum anche di film di successo e vario genere (Lo strano mondo Di Daisy Clover, Quell'estate del '42, La notte dell'agguato, Lo stesso giorno il prossimo anno).
Il fil ambientato nell'Alabama del 1932 è un lungo flashback: una voce femminile fuori campo racconta un fatto tragico occorso quando era una bamnbina: Jean Louise "Scout" (Mary Badham( di 6-7 anni, con il fratello Jeremy più grande di 4-5 anni vivono insieme al padre Atticus Finch vedovo in una cittadina di quello Stato del sud. Atticus rimasto vedovo quando Scout aveva 2 anni, ha allevato i figli non solo con molto affetto, ma cercando di inculcare principi di onestà e di tolleranza, anche verso i clienti si comporta correttamente e amichevolmente accettando dai più poveri il pagamento in natura delle parcelle. I 2 fratelli e il loro amico "Dill" sono vivaci e incuriositi da una casa vicina, in cui vive segregato dal padre un giovane handiccappato mentalmente chiamato "Boo" (Robert Duvall), le fantasie e i pettegolezzi di tutti lo hanno trasformato in un mostro pericoloso, i ragazzi cercano di vederlo ma non ci riescono, Jeremy però trova di volta in volta in un cavo di un albero vicino alla sua casa piccoli oggetti: pupazzi di legno, un orologio rotto, un coltellino e così via che Boo li dona. La storia s'interseca con un'altra vicenda: un nero Tom (Brock Peters) brav'uomo e lavoratore, viene accusato di stupro da una ragazza bianca: Mayella Ewell (Colin Paxton) che deve accudire i 6 fratellini piccoli figlia di un povero contadino alcolizzato Bob (James Anderson), in realtà maldestramente aveva fatto un approccio a a Tom che aveva rifiutato, in quel momento era arrivato il padre che aveva pestato la figlia, poi aveva denunciato Tom che era fuggito, dallo sceriffo per le percosse e l'inesistente stupro. Atticus viene nominato difensore d'ufficio dal giudice Taylor (Paul Fix) che lo stima. Dopo un anno al processo Atticus che ha preso sul serio l'incarico suscitando le proteste della cittadinanza, dimostra che Tom non ha commesso alcun reato, malgrado ciò, Tom viene condannato nel trasfrimento alla prigione anche se Atticus era convinto di vincere in appello, cerca di fuggire e viene ucciso. Quella sera stessa Bob ubriaco e infuriato perché tutti avevano capito la verità cerca di uccidere i 2 fratellini Finch che rientravano da una festa scolastica, ma interviene "Boo" che lo uccide con il coltello di Bob, Atticus e lo sceriffo concordano di raccontare che Bob impugnando il coltello era caduto sopra uccidendosi da solo.
Il film è nel suo genere un capolavoro, anche se ne è stata un'interpretazione riduttiva, nel senso che sarebbe una vicenda contro il razzismo, il che è solo in parte vero: Attticus seppure conscio dell'ostilità che avrebbe ricevuto, è contraio ai pregiudizi razziali ed è in buoni rapporti con la popolazione afroamericana che vive nel suo quartire di baracche, vicino alle baracche dei poveri contadini bianchi rancorosi verso i neri ma che però stimano Atticus. Invece a mio giudizio la parte fondamentale della vicenda è "Boo", il giovane è vitttima di un padre arcigno che complessato per il suo caratttere, sostanzialmente rimasto infantile, si vergogna segregandolo, lo si vedrà solo alla fine della pellicola, però Boo è ossessivamente presente nella mente dei bambini specie di Scout che sta entrando nell'età della ragione. Questo è il tema essenziale: la scoperta che al di là delle fantasie non solo esiste il male e il bene ma anche la comprensione e la tolleranza verso persone che non per loro volontà hanno dei problemi; Atticus spiega a Scout la comprensione verso gli altri non solo pensando a Boo ma a tutti in generale: "Non potrai mai capire le persone se non ti metti nei loro panni cercando di vedere le cose come le vedono loro" Il film è ben diretto da Mulligan (ebbe la nomination all'Oscar) che in modo semplice, ma non grossolano, delinea poeticamente oltreché realisticamente i ricordi d'infanzia di una bambina che si affaccia alla vita. Ottimi gli attori tra cui giganteggia Gregory Peck che ricevette l'Oscar, l'attore verso alla fine della sua gloriosa carriera quando fun interrogato quale fosse stato il suo ruolo preferito della carriera, rispose: Atticus, Atticus, Atticus, molto brava la bambina Mary Badham (ottenne nomination all'Oscar) che ebbe una breve carriera interpretando ruoli di bambina, poi si stufò di Hollywood e fece una vita ordinaria diventando restauratrice; quanto a Robert Duvall esordisce con questa pellicola nel cinema, ottimi i caratteristi di contorno tra i quali risalta Paul Fix veterano caratterista del cinema in molteplici ruoli (Il Fiume Rosso, I cavalieri del Nord Ovest) qui giudice onesto e imparziale..
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samanta
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lunedì 4 agosto 2025
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atticus, atticus, atticus
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Il film uscito nel 1962 in b/n ha la regia di Robert Mulligan bravo regista di Hollywood, con una lunga carriera iniziata negli anni '50, passando dalla TV al cinema dirigendo molti film anche di successo e di vario genere (Lo strano mondo di Daisy Clover, La notte dell'agguato, Lo stesso giorno il prossimo anno).
Il film ambientato 1932 è un lungo flashback in cui una voce femminile fuori campo racconta una vicenda accaduta quando era bambina: Jean Louise "Scout" Finch (Mary Badham) di 6-7 anni, con il fratello più grande di 4-5 anni Jeremy e il padre Atticus (Gregory Peck) stimato avvocato vivono in una cittadina dell'Alabama. Atticus rimasto vedovo con 2 bambini piccoli (Scout aveva 2 anni) cerca di allevare i figli con principi di onestà e tolleranza mostrando grande affetto, anche con i clienti si comporta onestamente chiudendo un occhio, se poveri, nel pagamento delle parcelle, accettando anche pagamenti in natura.
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Il film uscito nel 1962 in b/n ha la regia di Robert Mulligan bravo regista di Hollywood, con una lunga carriera iniziata negli anni '50, passando dalla TV al cinema dirigendo molti film anche di successo e di vario genere (Lo strano mondo di Daisy Clover, La notte dell'agguato, Lo stesso giorno il prossimo anno).
Il film ambientato 1932 è un lungo flashback in cui una voce femminile fuori campo racconta una vicenda accaduta quando era bambina: Jean Louise "Scout" Finch (Mary Badham) di 6-7 anni, con il fratello più grande di 4-5 anni Jeremy e il padre Atticus (Gregory Peck) stimato avvocato vivono in una cittadina dell'Alabama. Atticus rimasto vedovo con 2 bambini piccoli (Scout aveva 2 anni) cerca di allevare i figli con principi di onestà e tolleranza mostrando grande affetto, anche con i clienti si comporta onestamente chiudendo un occhio, se poveri, nel pagamento delle parcelle, accettando anche pagamenti in natura. I 2 bambini e il loro amico "Dill" sono vivaci e sono molto incuriositi da una casa vicino in cui vive segregato dal padre "Boo" (Robert Duvall) un giovane disadattato che chiuso in casa ha acceso le fantasie di tutti come fosse un mostro pericoloso, i ragazzi cercano di vederlo ma pur avvicinandosi alla casa non ci riescono, Jeremy peròtrova in un cavo di un albero vicino alla casa dei piccoli oggetti: pupazzi di legno, un orologio rotto, un coltellino e così via, un poco alla volta. La trama s'interseca con un'altra vicenda: un nero Tom (Brock Peters) bravo uomo e lavoratore, viene accusato di stupro da una ragazza bianca: Mayella Ewell (Colin Paxton) figlia di un contadino alcolizzato che deve accudire i 6 fratellini più picccoli, in realtà aveva cercato maldestramente di sedurre Tom dandogli un bacio, ma questi aveva rifiutato, in quel momento era arrivato il padre, Tom era fuggito e il padre Bob (James Anderson) aveva pestato la figlia portandola poi dallo sceriffo denunciando Tom per le percosse e la inesistente violenza carnale, oltretutto non era stato neppure chiamato il medico. Atticus viene nominato dal giudice Taylor (Paul Fix) che lo stima per la sua onestà difensore d'ufficio, come avvocato prende sul serio la difesa suscitando l'ostilità della maggioranza della popolazione bianca, al processo avvenuto un anno dopo riesce a dimostrare l'innocenza di Tom anche perché le lesioni dimostrano che sono state provacate da un mancino come Bob mentre Tom ha il braccio sinistro leso e la mano inerte. Ciònonostante la giuria lo riconosce colpevole, Tom mentre viene trasferito in prigione cerca di fuggire anche se Atticus era convinto di potere vincere in appello, purtroppo un agente spara e Tom rimane ucciso.Quella sera stessa Bob Ewell cerca di uccidere i 2 fratelli Finch che si erano ritardati ad una recita a scuola mentre erano in un bosco, l'uomo è infuriato perché tutti hanno capito la verità, ma interviene Boo che lo uccide con il coltello che aveva Bob. Boo così mostra la sua esistenza, Atticus e lo sceriffo concordono di dire che Bob impugnado il coltello cadendo era caduto uccidendosi da solo.
Il film è da considerarsi un capolavoro, anche se a mio giudizio ne è stata fatta un'interpretazione riduttiva nel senso che sarebbe una vicenda essenzialmente antirazzista, il che è vero solo in parte: Atticus seppure conscio dell'ostilità che avrebbe ricevuto è contrario ai pregiudizi razziali ed è in buoni rapporti con la popolazione afroamericana che vive nel suo quartiere di baracche, situato vicino alle baracche dei contadini poveri bianchi rancorosi verso i "negri" ma che stimano Atticus. Invece la parte fondamentale della vicenda è "Boo", il giovane vittima di un padre arcigno che per la vergogna lo ha segregato che non si vede se non alla fine della pellicola, ma che è ossessivamente presente nella mente dei bambini e che sarà causa della maturazione psicologica del bambini specie di Scout che entra nell'età della ragione, questo è il tema essenziale della vicenda: dei bambini che scoprono al di là delle loro fantasie infantili, l'esistenza non solo del male e dell'ingiustizia ma anche della diversità e della comprensione per gli altri. Atticus spiega a Scout quello che sta succedendo affermando: "non potrai mai capire le persone se non ti metti nei loro panni e cercare di vedere le cose come le vedono loro". Il film è ben diretto da Mulligan (ebbe la nomination) che in modo semplice ma non rozzo, delinea poeticamente oltreché realisticamente, i ricordi d'infanzia di una bambina che con il fratello si affaccia alla vita cercando di capire le persone. Ottimi gli attori in cui giganteggia Gregory Peck che ricevette l'Oscar (unico della sua carriera); Peck quando alla fine della sua carriera fu interrogato quale fosse il ruolo preferito da lui interpretato rispose "Atticus, Atticus, Atticus", molto brava la bambina Mary Badham (ebbe la nomination all'Oscar), che ebbe una breve carriera interpretando ruoli di bamnbina , ma si stufò di Hollywood, ebbe la sua vita e fa la restauratrice.
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eugen
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sabato 22 marzo 2025
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pelicula mportante en la historia del cinema
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Pelicula importatnete en la historia del cinema, "To H¿Kill a MOckinbrid"/Robert Mulligan, 1962, de una novela de Harper Lee, escenario de Horton Foote)es a un tiempo un"thiller"moderado(quiere decir sin escenas terribiles)y un acto de inculpacion del racisme: en los anos 1930(30 anos antes de la pelicula) pero en general siempre. La parte"thriller"es al empezar, con la figura del" loco"que de verdad es solo una persona muy timida y"miedosa"pero disponible en actor importantes. Gregory Peck come defensor de la justicia y padre de los ninos(en particular de la nina, que"conta"la historia, alter ego infantil de la autriz Harper Lee)es perfecto, se nota tambien el joven Robert Duvall como"nagel esconddo".
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Pelicula importatnete en la historia del cinema, "To H¿Kill a MOckinbrid"/Robert Mulligan, 1962, de una novela de Harper Lee, escenario de Horton Foote)es a un tiempo un"thiller"moderado(quiere decir sin escenas terribiles)y un acto de inculpacion del racisme: en los anos 1930(30 anos antes de la pelicula) pero en general siempre. La parte"thriller"es al empezar, con la figura del" loco"que de verdad es solo una persona muy timida y"miedosa"pero disponible en actor importantes. Gregory Peck come defensor de la justicia y padre de los ninos(en particular de la nina, que"conta"la historia, alter ego infantil de la autriz Harper Lee)es perfecto, se nota tambien el joven Robert Duvall como"nagel esconddo". Es una pelicula que no solo por y para interpretacion pero tambien para la calidad de direccion de Mulligan y el blanco y negro de la fotrografia de Russell Harlan se dee mirar de cada manera, sea al ciena/'d'essai)o en la televisio, como video o con otro medio. Eugen
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figliounico
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lunedì 17 marzo 2025
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cattiva coscienza
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Un dramma sulla questione razziale in America negli anni sessanta vissuto attraverso lo sguardo innocente di tre bambini. Il contrasto emotivo quindi risulta assicurato ma rovinato da una insopportabile retorica che gronda ad ogni scena. Regia di Mulligan ed esordio di un giovane Duvall, irriconoscibile peraltro, forse per i capelli biondi e il colorito estremamente pallido. Il film vinse tre Oscar, che oggi suonano poco convincenti, uno al protagonista, Gregory Peck nella parte di un compassato avvocato di provincia vedovo prematuro con due figli a carico. Era il tempo del riscatto kennedyano dalla vergogna per il recente passato sporcato dalla segregazione razziale e per il peccato originale dello schiavismo che da sempre tortura la coscienza degli americani perbenisti che hanno pur sempre alla loro origine una formazione culturale da puritani.
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lorenzodv
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lunedì 26 agosto 2019
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una buona occasione.
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Dove ho già visto una storia di un nero accusato ingiustamente? Ah sì: dappertutto. E purtroppo la parificazione che tutti ci aspettavamo non ha tolto le false accuse ai neri, le ha offerte per par condicio anche ai bianchi. Ma la trama non è in fondo altro che una buona occasione per sviluppare delle scene attorno ad essa e questo film la coglie pienamente.
Atticus Finch è un saggio avvocato di una città rurale, progressista eppure rispettato dalla sua comunità di bifolchi, pochi suoi concittadini non gli devono alcun favore. E' la sua figlia, piccola all'epoca dei fatti, a narrare la storia e tessere le lodi del padre con i suoi insegnamenti: giustizia, temperanza, comprensione.
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Dove ho già visto una storia di un nero accusato ingiustamente? Ah sì: dappertutto. E purtroppo la parificazione che tutti ci aspettavamo non ha tolto le false accuse ai neri, le ha offerte per par condicio anche ai bianchi. Ma la trama non è in fondo altro che una buona occasione per sviluppare delle scene attorno ad essa e questo film la coglie pienamente.
Atticus Finch è un saggio avvocato di una città rurale, progressista eppure rispettato dalla sua comunità di bifolchi, pochi suoi concittadini non gli devono alcun favore. E' la sua figlia, piccola all'epoca dei fatti, a narrare la storia e tessere le lodi del padre con i suoi insegnamenti: giustizia, temperanza, comprensione. Attorno a questa figura si sviluppano idee e principi rivoluzionari per l'epoca, che oggi sono divenuti ovvi e perciò puntualmente dimenticati.
La figura di Atticus Finch è ottimamente rappresentata, non avevo mai visto un Gregory Peck di questo livello.
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nerazzurro
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lunedì 3 giugno 2019
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non uccidere un usignolo
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Che dire... Un film che emoziona e lo saprà fare anche 100 anni. Una di quelle volte che ringrazi il cinema di esistere.
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inesperto
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giovedì 31 gennaio 2019
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l'importanza dei contenuti
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Trasposizione cinematografica di grande livello dell'omonima opera di Harper Lee. Due vivaci fanciulli ricevono un'ottima educazione da un bravo padre che cerca di trasmettere loro i valori dell'eguaglianza tra gli esseri umani e del rispetto per il prossimo. Al centro di questa cornice, un processo-farsa ad un uomo di colore accusato di stupro senza l'ombra di una prova. Ne emerge il sentimento profondamente razzista che ha caratterizzato il profondo sud degli Stati Uniti nei primi decenni del secolo scorso. Un classico da non perdere.
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fabio
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lunedì 3 settembre 2018
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ottima trasposizione cinematografica
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Da un romanzo di successo un film girato con classe ed eleganza che ripone tulla sua forza nel messaggio di denuncia.
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fr
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domenica 11 marzo 2018
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poetico
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Il film esprime una visione e condanna sulla descriminazione in senso lato, non solo razzistica. C'è tutta l'umanità e la poesia di una storia senza orizzonti, come lo è la vita espressa nel racconto della bambina che, ormai grande, si prostra ad essa nell'aspetto più umano e dolcemente malinconico. Capolavoro assoluto !!!
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luigi chierico
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domenica 10 luglio 2016
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sempre attuale
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Rivisto questo bel film dopo tanti anni ci si rende conto che la straordinaria storia è divenuta d’ordinaria amministrazione, o forse meglio d’ordinaria follia, e che la tante volte invocata “Giustizia” lascia piuttosto interdetti.
Nei successivi anni tanti altri registi dopo ol bravissimo Rober Mulligan hanno proposto storie basate sul’odio razziale, sul pregiudizio contro gli uomini di colore, molti libri hanno narrato vicende con vittima una ragazza bianca e colpevole, o meglio presunto tale, un ragazzo d’altra razza, e chi altro se non quello che si vuole a furor di popolo che sia stato il responsabile? Purtroppo ancora oggi la Giustizia cerca di indicare sempre qualcuno da condannare a prescindere se ci siano o meno legittimi fondati sospetti nelle indagini svolte.
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Rivisto questo bel film dopo tanti anni ci si rende conto che la straordinaria storia è divenuta d’ordinaria amministrazione, o forse meglio d’ordinaria follia, e che la tante volte invocata “Giustizia” lascia piuttosto interdetti.
Nei successivi anni tanti altri registi dopo ol bravissimo Rober Mulligan hanno proposto storie basate sul’odio razziale, sul pregiudizio contro gli uomini di colore, molti libri hanno narrato vicende con vittima una ragazza bianca e colpevole, o meglio presunto tale, un ragazzo d’altra razza, e chi altro se non quello che si vuole a furor di popolo che sia stato il responsabile? Purtroppo ancora oggi la Giustizia cerca di indicare sempre qualcuno da condannare a prescindere se ci siano o meno legittimi fondati sospetti nelle indagini svolte. Come dimenticare l’interpretazione di Henry Fonda, giurato nel processo per un ragazzo di colore sospettato d’omicidio, nel film “La parola ai giurati “girato 5 anni prima dal grande regista Sidney Lumet, basato sul principio che la condanna deve essere emessa”senza ombra di dubbio”? Come non ricordare “Il miglio verde”, un capolavoro in assoluto, la cui storia quotidiana assume contorni unici, e personaggi fantastici, quale il detenuto John Coffey “un figlio di Dio miracolo vivente”?. Voglio ricordare la difesa di David nel romanzo “Processo ai giudici” di Don M. Mankhiewicz: ”Le armate dei fanatici e dei discepoli dell’odio si sconfiggono con le loro stesse mani quando cercano di intralciare il corso della giustizia”. Per non privare delle sorprese coloro che vedono questo bel film per la prima volta,sono trascorsi oltre 50 anni da quando è stato prodotto,non anticipo nulla della vicenda sebbene il film sia così noto che dubito che ci sia qualcuno che non ne conosca la trama. Quello che affascina è la la fotografia in bianco e nero, l’ambientazione con una magnifica scenografia, Oscar a Alexander Golitzen, Henry Bumstead e Oliver Emert, i particolari oggetti mostrati a pieno schermo all’inizio della pellicola: un orologio da taschino, una medaglia, un coltello, una collana ed altro,ad anticipare momenti della storia a cui si sta per assistere. Ma il vero prodigio di questo film è dato dall’interpretazione straordinaria per capacità e bravura dei tre piccoli attori Philipp Alford,Mary Abdham e John Magna che rispettivamente ricoprono le parti dei tre protagonisti: Jem Finch,sua sorella Scout Finch e Dill. Al film ha partecipato Robert Duvall,appena trentunenne, nella parte di Arthur Boo Radley. Su tutti sovrasta la figura dell’ avvocato Atticus Finch il cui ruolo è stato affidato a Gregory Peck che ha saputo essere ancora una volta tanto bravo e convincente da meritare l’ambito Oscar nel 1963 quale migliore attore protagonista. Egli nel buio oltre la siepe si veste sempre di bianco come amano fare i negri; è il bene contro il male,la verità contro la menzogna, la giustizia contro l’ingiustizia,la civiltà contro l’inciviltà. Ha interpretato tante parti memorabili da“Io ti salverò” a “Vacanze romane”, “Duello al sole” e molte altre in diverse decine di film entrando nel mondo del cinema con un film dal titolo profetico: Le chiavi del Paradiso” del 1944, e sulla terra come se si fosse in Paradiso”non si spara mai ad un usignolo”chibar22@libero.it
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