federico81
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sabato 24 dicembre 2005
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il dubbio di una visione
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Luce e ombra, paura e bellezza, amore e incesto tessono la trama di questa storia ambientata in un magnifico maniero con i suoi ampi giardini e le innumerevoli stanze, ma allo stesso tempo scenario di inquietanti manifestazioni e torbidi passati.
La stessa protagonista, arrivata al castello, subito avverte l'ambigua natura del luogo;
forte della sua sensibilità cerca di capire il significato delle apparizioni di quelle figure sconosciute che l'assalgono dentro e fuori la casa. L'istitutrice, allora, aiutata dalla governante, la signora Grose, che pur avendo vissuto da moltissimo in quel luogo, mai per paura o per indifferenza era intervenuta, scopre il terribile segreto che avvolge i due bambini che sono sotto la sua responsabilità.
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Luce e ombra, paura e bellezza, amore e incesto tessono la trama di questa storia ambientata in un magnifico maniero con i suoi ampi giardini e le innumerevoli stanze, ma allo stesso tempo scenario di inquietanti manifestazioni e torbidi passati.
La stessa protagonista, arrivata al castello, subito avverte l'ambigua natura del luogo;
forte della sua sensibilità cerca di capire il significato delle apparizioni di quelle figure sconosciute che l'assalgono dentro e fuori la casa. L'istitutrice, allora, aiutata dalla governante, la signora Grose, che pur avendo vissuto da moltissimo in quel luogo, mai per paura o per indifferenza era intervenuta, scopre il terribile segreto che avvolge i due bambini che sono sotto la sua responsabilità. Il regista, come l'autore del libro, è abile nell'insinuare il dubbio.Quello che l'istitutrice vede è frutto della sua immaginazione oppure il reale accadimento di eventi? Se cosi fosse come è possibile che l'orrore e la perversione possano contaminare l'innocenza di due bamabini? Il finale mostra come sia sottile la distinzione tra il bene e il male; è necessario affrontare il male e non fuggirlo o rimanerne indifferenti, perchè solo in questo modo che l'uomo diventa civile.
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[+] una perfetta "ghost story"
(di gianfranco (roma))
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ralphscott
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venerdì 25 dicembre 2009
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indiscutibilmente un capolavoro
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Raffinatissimo film di genere,dove la paura viene suggerita più che esibita. Personaggi ambigui,vittime ma anche membri attivi di un delirio collettivo,dove tutti sembrano nascondere segreti. La Natura é anch'essa cattiva e minacciosa:il lago,le fronde degli alberi,persino gli insetti. Che la Kerr fosse attrice di serie A si sapeva,ma vogliam parlare dei marmocchi?!
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onufrio
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lunedì 11 giugno 2018
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i bambini ci guardano
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Miss Giddens (Deborah Kerr) è al suo primo lavoro come istitutrice. La donna avrà la massima responsabilità su Miles e Flora due graziosi bambini rimasti orfani in una enorme villa sperduta fra boschi e laghi. Ma sin da subito qualcosa turba la quotidianità della Giddens, strane visioni, presenze inquietanti ed il rapporto dei bambini che a volte non sembrano essere loro per via di determinati atteggiamenti. Ottimo film, ottima interpretazione degli attori principali, diretti da Jack Clayton che realizza un piccolo grande capolavoro del genere. La pellicola, nonostante i tanti anni passati, suscita ancora "Suspense".
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figliounico
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venerdì 29 dicembre 2023
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una classica storia di fantasmi
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The Innocents è il titolo originale, come al solito sostituito didascalicamente in Italia con il più banale Suspense, di questo thriller psicologico soprannaturale del 1961 di Jack Clayton. Il film tra i numerosi adattamenti per la televisione o per il cinema è il più aderente al racconto di Henry James, The Turn of the Screw, una classica storia inglese di fantasmi ottocentesca, che tra l’altro ispirò anche Amenábar per il soggetto del suo capolavoro del 2001. L’ultima trasposizione cinematografica del romanzo in ordine di tempo ed in chiave psicoanalitica è The Turning, la casa del male del 2020 di Floria Sigismondi. Protagonista assoluta del film, che dopo aver visto The Others si presta a numerosi parallelismi e paragoni che distraggono dal plot e annullano l’annunciata suspense del titolo, è la diva di Hollywood degli anni ’50 Debora Kerr, che rende ancora interessante, con la sua interpretazione drammatica, un’opera irrimediabilmente segnata dal tempo, non fosse altro che per la inadeguatezza degli effetti speciali dell’epoca nel rappresentare le due figure fantasmatiche che abitano la grande villa.
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The Innocents è il titolo originale, come al solito sostituito didascalicamente in Italia con il più banale Suspense, di questo thriller psicologico soprannaturale del 1961 di Jack Clayton. Il film tra i numerosi adattamenti per la televisione o per il cinema è il più aderente al racconto di Henry James, The Turn of the Screw, una classica storia inglese di fantasmi ottocentesca, che tra l’altro ispirò anche Amenábar per il soggetto del suo capolavoro del 2001. L’ultima trasposizione cinematografica del romanzo in ordine di tempo ed in chiave psicoanalitica è The Turning, la casa del male del 2020 di Floria Sigismondi. Protagonista assoluta del film, che dopo aver visto The Others si presta a numerosi parallelismi e paragoni che distraggono dal plot e annullano l’annunciata suspense del titolo, è la diva di Hollywood degli anni ’50 Debora Kerr, che rende ancora interessante, con la sua interpretazione drammatica, un’opera irrimediabilmente segnata dal tempo, non fosse altro che per la inadeguatezza degli effetti speciali dell’epoca nel rappresentare le due figure fantasmatiche che abitano la grande villa. Il finale a loop, con le mani della scena iniziale nervosamente tese nel buio e la voce straziata della protagonista che riafferma il suo amore per i bambini lascia allo spettatore il compito di allestire mentalmente la location dell’ultima sequenza scegliendo tra un’aula di tribunale o più probabilmente una stanza senza finestre di un ospedale psichiatrico.
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mondolariano
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martedì 24 maggio 2011
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fantasmi stile vecchia inghilterra
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Un vero film di fantasmi stile vecchia Inghilterra, con apparizioni nel castello e nella rigogliosa landa circostante. Chi lo vede per la prima volta resta toccato, a patto di non aspettarsi le solite scene truculente del solito film dell’orrore. Niente di tutto questo. Qui la paura è sottile, filtrata attraverso la psicologia dei protagonisti e sospesa tra realtà e immaginazione. I bambini sono davvero innocenti (“The innocents” è il titolo originale) o sono più ipocriti degli adulti? Certo, manca qualcosa per meritarsi le 4 stellette, forse un personaggio in più avrebbe reso i dialoghi più interessanti, ma gli ingredienti tipici del thriller ci sono tutti, con una conturbante Deborah Kerr e un magnifico bianco-nero che ne fanno un classico del genere “ghost”.
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Un vero film di fantasmi stile vecchia Inghilterra, con apparizioni nel castello e nella rigogliosa landa circostante. Chi lo vede per la prima volta resta toccato, a patto di non aspettarsi le solite scene truculente del solito film dell’orrore. Niente di tutto questo. Qui la paura è sottile, filtrata attraverso la psicologia dei protagonisti e sospesa tra realtà e immaginazione. I bambini sono davvero innocenti (“The innocents” è il titolo originale) o sono più ipocriti degli adulti? Certo, manca qualcosa per meritarsi le 4 stellette, forse un personaggio in più avrebbe reso i dialoghi più interessanti, ma gli ingredienti tipici del thriller ci sono tutti, con una conturbante Deborah Kerr e un magnifico bianco-nero che ne fanno un classico del genere “ghost”.
…Com’era verde la campagna una volta! Perfino nell’ambientazione bucolica del castello - paragonata ai giorni nostri non solo per quanto riguarda l’epoca della vicenda ma anche per l’epoca in cui è stato girato il film - l’ingrediente del “fantastico” gioca una carta non indifferente.
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