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figliounico
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lunedì 6 gennaio 2025
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bello e noioso
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Esordio alla regia di Malle a 25 anni nel 1958. Il film nonostante la complessa struttura dello script, dello stesso Malle e di Nimier, che va oltre il banale canovaccio del soggetto, tratto da un giallo di Calef, e racchiude sintetizzandoli armoniosamente diversi e contrapposti generi, dal noir al drammatico, dal thriller al romantico sentimentale, senza farsi mancare la tragedia nel finale, annoia. Sebbene si possa cogliere nella sceneggiatura una forte polemica anti militarista, addirittura feroce e implacabile nei confronti di quella industria degli armamenti ritenuta giustamente corresponsabile degli orrori della guerra da poco terminata, il film annoia. A parte la fotografia di Henri Decae con il bianco e nero nitido a contrasto che preferisco, tutto il resto non mi e piaciuto, compreso il jazz a dir poco disturbante della tromba di Davis, passato alla storia del cinema come una straordinaria colonna sonora.
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Esordio alla regia di Malle a 25 anni nel 1958. Il film nonostante la complessa struttura dello script, dello stesso Malle e di Nimier, che va oltre il banale canovaccio del soggetto, tratto da un giallo di Calef, e racchiude sintetizzandoli armoniosamente diversi e contrapposti generi, dal noir al drammatico, dal thriller al romantico sentimentale, senza farsi mancare la tragedia nel finale, annoia. Sebbene si possa cogliere nella sceneggiatura una forte polemica anti militarista, addirittura feroce e implacabile nei confronti di quella industria degli armamenti ritenuta giustamente corresponsabile degli orrori della guerra da poco terminata, il film annoia. A parte la fotografia di Henri Decae con il bianco e nero nitido a contrasto che preferisco, tutto il resto non mi e piaciuto, compreso il jazz a dir poco disturbante della tromba di Davis, passato alla storia del cinema come una straordinaria colonna sonora. Lunghe e interminabili sono le sequenze in cui Jeanne Moreau cammina nervosamente con il suo bel visetto imbronciato per le strade semi deserte di una Parigi insonne chiedendo a tutti quelli che incontra se hanno visto il suo amante, alla faccia della riservatezza. Inverosimile risulterebbe il plot fosse soltanto per questo particolare. Incredibile tuttavia appare anche che il protagonista, Maurice Ronet, giovane ex ufficiale paracadutista nella guerra di Indocina, possa dimenticare una corda appesa al balcone del suo ufficio dopo aver attuato il delitto perfetto, facendolo peraltro passare per suicidio, sulla base di un piano ideato nei minimi dettagli per eliminare il marito della sua amante e padrone della ditta per cui lavora e che produce cannoni e che quindi? merita la pena di morte. I due ragazzi sbandati, versione adolescenziale di Bonnie e Clyde, che uccidono la coppia di turisti facoltosi provenienti dalla Germania, sembrano incarnare la nemesi divina per le sofferenze subite dai francesi durante il secondo conflitto mondiale proprio a causa dei tedeschi, ammazzano invece soltanto per noia e rappresentano la dissoluzione totale dei valori morali della nuova generazione di Francesi del secondo dopoguerra, antesignani dei giovani protagonisti di Bande a part realizzato da Godard nel 1964 come a riprendere il filo del discorso iniziato da Malle sei anni prima.
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bryan_finley
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mercoledì 2 marzo 2022
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un noir attento ai dettagli
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È senza dubbio un noir di prima grandezza, reso ancora più grande per il fatto che è l'opera prima di Louis Malle, che prima aveva sondato i fondali marini con l'immenso comandante Costeau per filmare i suoi leggendari documentari. Malle fa un capolavoro. Atmosfere tese e cupe, musica impareggiabile di Miles Davis, un bianco e nero suggestivo e Parigi lasciata leggermente in disparte per non essere troppo invadente. Ci sono lui, Julien e lei, Florence, innamorati con un piano perfetto per uccidere Simon, il marito di lei. Dapprima tutto fila liscio e poi... l'intoppo, il maledetto intoppo che manda all'aria tutto, complice anche il furto dell'auto di Julien, che d'altronde per la fretta aveva lasciato con il motore acceso.
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È senza dubbio un noir di prima grandezza, reso ancora più grande per il fatto che è l'opera prima di Louis Malle, che prima aveva sondato i fondali marini con l'immenso comandante Costeau per filmare i suoi leggendari documentari. Malle fa un capolavoro. Atmosfere tese e cupe, musica impareggiabile di Miles Davis, un bianco e nero suggestivo e Parigi lasciata leggermente in disparte per non essere troppo invadente. Ci sono lui, Julien e lei, Florence, innamorati con un piano perfetto per uccidere Simon, il marito di lei. Dapprima tutto fila liscio e poi... l'intoppo, il maledetto intoppo che manda all'aria tutto, complice anche il furto dell'auto di Julien, che d'altronde per la fretta aveva lasciato con il motore acceso. Ma nella storia ci sono anche dettagli ricercati. L'auto di Julien ad esempio, una Chevrolet Styleline cabriolet che già all'epoca aveva la capote elettrica. Poi il bell'accendino di Julien, che lo aiuta nelle ore passate in ascensore. Ma il dettaglio più importante è la piccolissima macchina fotografica di Julien, che usa per fotografare documenti della concorrenza per conto del suo capo. È un apparecchio molto particolare e costoso, una Minox, probabilmente il modello B, che viene poi presa dal cassetto portaguanti della Chevrolet dallo sciagurato ladro con la fidanzata fioraia. Ma viene poi usata dalla signora tedesca nel motel. La signora ne conosce il funzionamento e dice: "Vedete? Si apre così", accorgendosi del fatto che si possono scattare ancora tre foto. Poi il rullino viene depositato nell'apposita cassetta presente nel motel per lo sviluppo. Queste fotografie avranno un ruolo determinante nelle indagini della Polizia. Una delle scene più suggestive propone Julien, seduto al bistrot dopo essere uscito dall'ascensore, leggere sul giornale la notizia che lui, con tanto di foto, è accusato di avere ucciso la coppia di turisti tedeschi nel motel... Un film perfetto, dove musica e senso d'inquietudine rendono l'atmosfera gelida e misteriosa.
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venerdì 18 febbraio 2022
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attento julien... la corda!
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E già... Una piccola distrazione, complice anche una maldestra telefonata della centralinista della ditta dove Julien è impiegato, manda dall'aria il piano perfetto, architettato in modo machiavellico da Julien Tavernier e da Florence, la sua amante, per disfarsi del marito di lei, il potente e scaltro Carala. Julien scende dopo avere commesso il delitto e si accorge di avere dimenticato la fune che ha usato per salire dall'esterno al piano di sopra: torna nello stabile per recuperarla e intanto lascia in strada la sua decappottabile americana con il motore acceso. Poi in ascensore... il disastro. Il custode smonta dal suo turno e spegne l'interruttore generale, lasciando Julien intrappolato nella cabina.
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E già... Una piccola distrazione, complice anche una maldestra telefonata della centralinista della ditta dove Julien è impiegato, manda dall'aria il piano perfetto, architettato in modo machiavellico da Julien Tavernier e da Florence, la sua amante, per disfarsi del marito di lei, il potente e scaltro Carala. Julien scende dopo avere commesso il delitto e si accorge di avere dimenticato la fune che ha usato per salire dall'esterno al piano di sopra: torna nello stabile per recuperarla e intanto lascia in strada la sua decappottabile americana con il motore acceso. Poi in ascensore... il disastro. Il custode smonta dal suo turno e spegne l'interruttore generale, lasciando Julien intrappolato nella cabina. Julien ha combattuto in Indocina e non ha paura di nulla, ma capisce che la situazione diventa complicata, anche perché un giovane scapestrato, con la sua ingenua fidanzata, gli ruba l'auto e in seguito tampona per inesperienza la Mercedes 300 SL di una coppia di tedeschi facoltosi, con cui passa la notte in un motel spacciandosi per Tavernier. Intanto Florence si aggira senza meta per Parigi cercando di capire cosa può essere successo, dopo che ha visto l'auto di Julien transitare su un boulevard. Ne cerca le tracce da amici e in un bistrot e poi si dà per vinta. Intanto il giovane Louis, dopo una lite nel garage dell'hotel, uccide la coppia di tedeschi con la pistola di Julien, poi con Véronique ruba la Mercedes e scappano. Dopo due giorni Tavernier esce dall'ascensore e si reca al solito bistrot: lì, tra lo stupore del barista e della cassiera, legge il quotidiano, che reca in prima pagina la sua foto, indicandolo come l'assassino dei due tedeschi. Non c'è una singola sequenza che non abbia importanza fondamentale in questo capolavoro assoluto della Settima Arte. Louis Malle centra il bersaglio al primo colpo con un noir dalle atmosfere cupe e rarefatte arricchito dalla tromba di Miles Davis. Parigi appare distaccata e il protagonista assoluto è Maurice Ronet, anche se Jeanne Moreau non si discute. Splendida fotografia e inquadrature che verranno copiate in molti film che seguiranno. Julien, Florence e il loro sogno andato in fumo per una piccola dimenticanza. Il loro destino è segnato da una incredibile serie di circostanze imprevedibili: il blocco dell'ascensore, il furto dell'auto e l'omicidio dei due turisti. Il fascino del film è in gran parte dovuto all'impossibilità dei due amanti di comunicarsi, così sono spiazzati e la loro mente non riesce a trovare pace. Un senso di vuoto attanaglia Julien e Florence, increduli di fronte alla condanna. - di "Joss" -
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onufrio
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sabato 12 dicembre 2015
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non esiste il delitto perfetto
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Tavernier in conbutta con l'amante Florence decidono di far fuori il marito, per altro il principale della ditta per cui lavora Tavernier. Tutto fila liscio secondo i piani, ma quando sta per abbandonare l'edificio Tavernier nota di aver lasciato una prova molto evidente e corre in fretta e furia per rimuoverla; da qui scaturiscono una serie di eventi che porteranno i due amanti verso la loro fine. Giallo ben strutturato, recitato ottimamente e che arriva dritto al punto in quanto concentrato in poco meno di un'ora e mezzo di film.
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luca scial�
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lunedì 29 giugno 2015
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un'ascensore e il fato
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Giallo geniale e intrigante firmato Malle. La storia narra la vicenda di Julien, amante della moglie del magnate dell'azienda per cui lavora. La donna lo convince ad ucciderlo, al fine di assumere il controllo dell'azienda e vivere felice con lui. Il delitto riesce, con il tentativo di farlo apparire come un suicidio. Eseguito l'omicidio però, Julien non fa i conti con un imprevisto: resta bloccato nell'ascensore, giacchè viene tolta la corrente alla chiusura dell'azienda. Avvengono così una serie di eventi casuali, che porteranno l'uomo ad essere accusato di un altro duplice omicidio.
La concatenazione degli eventi è perfetta, per un Noir che ricorda il miglior Hitchcock.
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ciaociao95
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domenica 2 febbraio 2014
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una tragedia d'amore (quasi) perfetta
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Un uomo uccide il suo capo,d'accordo con la moglie di questo che è anche la sua amante.Scappando dal luogo del delitto si accorge di aver lasciato una prova e torna indietro a per eliminarla.Rimane però bloccato in un ascensore.Da qui il corso degli eventi precipita irrimediabilmente,grazie ad equivoci,fughe e colpi di testa.
E' un film noir splendido che è condotto da due fili fondamentali che si intersecano tra loro:l'amore e il crimine.
L'amore della moglie del capo per l'amante,che la porta ad accettare l'assassinio del marito e a disperarsi quando lo vede(in realtà pensa di vederlo con un'altra donna.
L'amore della giovane,che segue il suo fidanzato sempre e comunque attraverso il suo percorso folle ed insensato,non abbandonandolo mai,neanche nel momento della morte(elemento molto presente nel film).
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Un uomo uccide il suo capo,d'accordo con la moglie di questo che è anche la sua amante.Scappando dal luogo del delitto si accorge di aver lasciato una prova e torna indietro a per eliminarla.Rimane però bloccato in un ascensore.Da qui il corso degli eventi precipita irrimediabilmente,grazie ad equivoci,fughe e colpi di testa.
E' un film noir splendido che è condotto da due fili fondamentali che si intersecano tra loro:l'amore e il crimine.
L'amore della moglie del capo per l'amante,che la porta ad accettare l'assassinio del marito e a disperarsi quando lo vede(in realtà pensa di vederlo con un'altra donna.
L'amore della giovane,che segue il suo fidanzato sempre e comunque attraverso il suo percorso folle ed insensato,non abbandonandolo mai,neanche nel momento della morte(elemento molto presente nel film).
Altro fattore determinante per la buona riuscita della pellicola e della trama è quello del movimento:movimento fisico e d'animo,come quello dei due giovani fidanzati che fuggono da loro stessi senza una metà e senza rendersi conto di quanto stanno facendo;movimento fisico e d'animo quello della donna che annega il suo dolore per il presunto tradimento in un vagare notturno,come ad aggirare i problemi.
A questi due tipi di movimenti si contrappone invece la staticità dell'uomo nell'ascensore,che non immagina neppure cosa sta accadendo in quella notte.
E' un dramma appunto,dell'amore eternamente legato alla morte ed al dolore,la storia si conclude male per tutti e quattro,anzi,ironia della sorte,la moglie del capo viene incastrata dalla polizia insieme al suo amante per il reato da loro commessi proprio quando la donna,davanti alla polizia,riesce a provare l'innocenza dell'uomo per gli omicidi ad opera delgiovane fidanzato.
Il film,a mio parere,è quasi un capolavoro,poiché(purtroppo)ad una trama perfetta non è associata una regia altrettanto eccezionale,non ci son certo errori tecnici,ma,sempre secondo il mio pensiero,la camminata notturna poteva essere resa più confusa e disperata e la permanenza nell'ascensore sarebbe potuta essere più claustrofobica.
Infine,potrà essere una stupidaggine,ma non capisco perché,data la sua attenzione a non lasciar tracce nell'omicidio del capo,l'uomo non pensa che arrampicandosi all'esterno del palazzo può venir visto da chiunque si trovi nella strada sotto a lui.
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dounia
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lunedì 8 luglio 2013
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"suspence" e musica molto bella
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Questo film è un noir molto bello perché ti fa vedere una donna che, durante la notte, gira da bar a bar per trovare l'uomo con cui aveva appuntamento e cammina pensosa per una città. L'interpretazione di Jeanne Moreau, accompagnata dalla musica giusta di Miles Davis, fatta durante la visione del film e si susseguono, caratterizza il film. La donna non vede l'uomo che pensava d'incontrare e vaga per Parigi e dà idea allo spettatore di pensare che gli siano accadute più cose. Il suo amante, che uccide il capo d'ufficio, marito di lei, va via, ma nel momento in cui sale in macchina, si ricorda di essersi dimenticato le corde con cui era calato nell'ufficio, così torna a prenderle. Quando rientra, resta nell'ascensore perché è tardi e l'edificio viene chiuso.
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Questo film è un noir molto bello perché ti fa vedere una donna che, durante la notte, gira da bar a bar per trovare l'uomo con cui aveva appuntamento e cammina pensosa per una città. L'interpretazione di Jeanne Moreau, accompagnata dalla musica giusta di Miles Davis, fatta durante la visione del film e si susseguono, caratterizza il film. La donna non vede l'uomo che pensava d'incontrare e vaga per Parigi e dà idea allo spettatore di pensare che gli siano accadute più cose. Il suo amante, che uccide il capo d'ufficio, marito di lei, va via, ma nel momento in cui sale in macchina, si ricorda di essersi dimenticato le corde con cui era calato nell'ufficio, così torna a prenderle. Quando rientra, resta nell'ascensore perché è tardi e l'edificio viene chiuso. L'uomo passa la notte nell'ascensore. Nel frattempo due giovani, uomo e donna, s'impadroniscono della sua auto, si fermano per dormire la notte, incontrano una famiglia e il ragazzo uccide l'uomo. E' giorno, gli uffici vengono aperti, l'ascensore torna a funzionare e l'uomo può uscire. Va in un bar per la colazione e legge sui giornali la notizia dell'omicidio da lui compiuto. Il film del 1958 è in bianco e nero, ma oltre ad essere elencato nella graduatoria dei film noir, merita una visione particolare. La camminata dell'attrice e la suonata del musicista, oltre ad essere originali, fanno pensare ai film e ai musicisti di oggi, e si confrontano.
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gianni quilici
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venerdì 8 marzo 2013
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un film palpitante
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E’ uno di quei film in cui un delitto,apparentemente perfetto, per una serie di circostanze banali, determina una catena di casualità, che porteranno a situazioni tragico-grottesche fino a una inesorabile “fine”.
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E’ uno di quei film in cui un delitto,apparentemente perfetto, per una serie di circostanze banali, determina una catena di casualità, che porteranno a situazioni tragico-grottesche fino a una inesorabile “fine”. E questa concatenazione rende di per sé palpitante il susseguirsi dei fatti.
Ascensore per il patibolo va però oltre questa palpitazione narrativa.
E’ cinema, piacere dei sensi e dello sguardo: per la bellezza figurativa della fotografia in bianco e nero, per i bellissimi PPP di Jeanne Moreau, che vaga nella notte parigina, disperata, in strade vuote tra un bistrot e l’altro; per la tromba di Miles Davis, che questa atmosfera genialmente simbolizza; per la precisione matematica del montaggio con cui si incastra questa infernale (per i protagonisti) casualità; per il protagonista (Maurice Ronet) diviso tra il calcolo cinico e la disperazione.
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paride86
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domenica 6 dicembre 2009
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cult
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Un grande classico del cinema noir con una bellissima Jeanne Moreau. Un uomo, dopo aver commesso un omicidio, rimane bloccato in ascensore; intanto, al di fuori del suo "patibolo", gli eventi stanno prendendo una piega incontrollabile e irreversibile.
Il vero protagonista del film è il caso, invincibile e ineluttabile.
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king crimson
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domenica 9 settembre 2007
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gran film ascensore per il patibolo
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uno dei capolavori del cinema, non deve esser perso per nessuna ragione!
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