Un re a New York |
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Un film di Charles Chaplin.
Con Charles Chaplin, Dawn Addams, Phil Brown, Michael Chaplin, Oliver Johnston.
continua»
Titolo originale A King in New York.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
b/n
durata 105 min.
- Gran Bretagna 1957.
MYMONETRO
Un re a New York
valutazione media:
3,75
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Chaplin è sempre Chaplin (grande!)di Renato C.Feedback: 35209 | altri commenti e recensioni di Renato C. |
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giovedì 25 novembre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E' il quarto film parlato di Chaplin, ed il terzo in cui non interpreta Charlot (ne "Il grande dittatore" il barbiere ebreo era il classico Charlot!) ed il primo girato in Europa dopo aver lasciato gli Stati Uniti a causa del maccartismo, la "caccia alle streghe" promossa dal senatore Joseph McCarthy sulle attività antiamericane durante la "guerra fredda". E questo film è proprio una satira contro il maccartimo! Chaplin fa una denuncia contro tutte quelle "esagerazioni" di cui parla alla fine del film e di cui egli è stato una delle vittime più illustri assieme ad altri colleghi di Hollywood. McCarthy si era messo in mente che la maggior parte di attori, registi e produttori hollywoodiani fossero comunisti! Chaplin fa la parte di un re di non precisato paese europeo, che scappa in America a causa di una rivoluzione, portandosi tutti beni che aveva, ma il primo ministro gli da una grande fregatura scappando a sua volta in sud-America con tutti i suoi beni. A Re Shahdow non rimane che accettare di essere protagonista di spot pubblicitari ai quali è invitato grazie alla sua fama. E qui Chaplin fa una denuncia sull'eccessiva commercializzazione del mondo americano, disposto a pagare fior di dollari per avere un personaggio famoso nella pubblicità, che era stato già ripreso a tradimento in televisione a recitare Amleto, grazie ad una seducente giornalista di cui il re un po' s'innamora. La denuncia più forte viene comunque fatta dal ragazzo interpretato dal figlio di Chaplin, Michael, che praticamente dice pubblicamente quello che forse lo stesso Chaplin pensava e che era inconcepibile nella libera America, che in questo caso adottava metodi non troppo dissimili dalla sua avversaria URSS. Il film termina comunque in modo ottimista "Quando tutte queste esagerazioni saranno finite, tutto andrà meglio". Comunque non tornerà più a lavorare in America, ci tornerà in visita dopo molti anni accolto molto calorosamente e commuovendosi dopo che gli hanno fatto nuovamente indossare la bombetta di Charlot! Anche in questo film la colonna sonora è stata composta dallo stesso Chaplin, che era diventato famoso anche come musicista dopo aver composto la meravigliosa colonna sonora di "Luci della ribalta" (che, a mio avviso rimane il suo capolavoro!). E' un piacevole film basato soprattutto sulla comicità, il numero dei due comici in un locale si rifà completamente allo stile "vecchie comiche" così come la scena finale della pompa dell'acqua in tribunale! Certo che "Tempi moderni" "Il circo", "La febbre dell'oro", ecc. erano un'altra cosa! In ogni caso è un film piacevole, autobiografico, da conservare assieme ai suoi capolavori! Tra l'altro è l'ultimo film interpretato da Chaplin come protagonista!
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