mondolariano
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domenica 29 maggio 2011
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uno strudel di zucchero
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Per gli austriaci è una religione. Per tutti è una rivisitazione della storia in chiave fiabesca. Il risultato è uno strudel di zucchero con stupendi paesaggi di architettura e natura, ma che nutre poco. Certe comicità sempliciotte come le gag del Maggiore sono oggi improponibili. Esagerati sono anche gli atteggiamenti bambineschi di Sissi, nel desiderio di evidenziare l'indubbio anticonformismo della principessa. La trama è ridotta al minimo e si limita allo smacco subìto dalla sorella, per poi arrestarsi improvvisamente a metà della cerimonia nuziale. Manca qualcosa per meritarsi le tre stellette.
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giorgio
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sabato 27 dicembre 2008
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insopportabile bambola sciropposa
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Io non capisco questa mitizzazione della serie di "Sissi". Io che sono un semplice esponente del medio pubblico di oggi vedo solo la storia di un'insopportabile bambola sciropposa che ostina ad identificarsi con l'imperatrice. Tutto è falso nella serie, dai fondali di montagna, al ritratto idillico della famiglia (stretto parente di Sissi è il 'ludwig' re di Baviera, la cui pazzia è il segno di tare ereditarie di un ramo nobiliare decotto dai matrimoni tra parenti!). Sissi nella realtà era malata di nervi, è la punta di una dinastia condannata al tramonto (vedi la fine ingloriosa del figlio Rodolfo a Mayerling!), vive in un periodo di profondi contrasti, di epocale transizione, siamo alla vigilia dell'attentato di Francesco Ferdinando; lei stessa che spesso è dipinta nei vari film come consigliera, moderatrice ed ispiratrice di scelte politiche determinanti, sempre ispirate al senso di umanità, nella realtà non ha mai combinato nulla.
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Io non capisco questa mitizzazione della serie di "Sissi". Io che sono un semplice esponente del medio pubblico di oggi vedo solo la storia di un'insopportabile bambola sciropposa che ostina ad identificarsi con l'imperatrice. Tutto è falso nella serie, dai fondali di montagna, al ritratto idillico della famiglia (stretto parente di Sissi è il 'ludwig' re di Baviera, la cui pazzia è il segno di tare ereditarie di un ramo nobiliare decotto dai matrimoni tra parenti!). Sissi nella realtà era malata di nervi, è la punta di una dinastia condannata al tramonto (vedi la fine ingloriosa del figlio Rodolfo a Mayerling!), vive in un periodo di profondi contrasti, di epocale transizione, siamo alla vigilia dell'attentato di Francesco Ferdinando; lei stessa che spesso è dipinta nei vari film come consigliera, moderatrice ed ispiratrice di scelte politiche determinanti, sempre ispirate al senso di umanità, nella realtà non ha mai combinato nulla.
Hai voglia a dire che il pubblico vuole le favole, ma da qui a falsificare la storia in passaggi tanto importanti ed epocali anche per la nostra epoca ce ne vuole. Io non sono marxista, ma questi film (nella loro pervicace efficacia mistificante) sono veramente "l'oppio del pubblico". Ecco, io credo che un cineasta dovrebbe avvertire la responsabilità etica (prima che artistica) di non portare la finzione fino al punto da falsificare la storia, almeno in modo così plateale come con "Sissi": è troppo facile fare film così, non c'è concorrenza.
La stessa Romy, è certo bellissima, ma sono ancora da venire le grandi prove che la renderanno la 'star' di rilievo internazionale che meriterà di essere.
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