eugen
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domenica 30 ottobre 2022
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purtroppo "olvidado"e''un capolavoro neorealista
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"ROma ore 11"(GIuseppe De Santis, coautore con Cesare Zavattini, Basilio Franchina, Rodolfo SOnego e Gianni Puccini di soggetto e sceneggiatura, 1952)e'un capolavoro neorealista, solo che in genere nei testi di storia del cinema e nei relativi corsi non si trova(ho sottomano il Bazin, grandisismo teorico e storico, dove non ne trovo menzione), mentre "ROma citta'aperta"di Rossellini , "Ladri di biciclette"di De Sica, "Riso amaro"dlelo stesso De Santis, sono "a'la une". Ispirato a un fatto di cronaca avvenuto ia Roma un anno prima(gennaio 1951)racconta di un concorso per dattilografe presso lo studio privato di un ragioniere, cui si presentano inaspettatamente ragazze e donne di diversa condizione(dalla prostituta alla gia'impiegata , rimasta incinta per colpa del datore di lavoro alla nobile decaduta), dove una scala cede provocando ferite a moltisisme delle partecipanti, ma anche la morte di una ragazza in seguito alle ferite, Gravi o meno gravi siano state le ferite riportate, le donne e le loro famiglie hanno la beffa(oltre al danno)di dover pagare le spese ospedaliere e di essere anche interrogate dalla polizia sulle cause del"sinsitro", quasi a voler dire che sia stata una di loro o alcune di loro ad aver provocato la tragedia.
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"ROma ore 11"(GIuseppe De Santis, coautore con Cesare Zavattini, Basilio Franchina, Rodolfo SOnego e Gianni Puccini di soggetto e sceneggiatura, 1952)e'un capolavoro neorealista, solo che in genere nei testi di storia del cinema e nei relativi corsi non si trova(ho sottomano il Bazin, grandisismo teorico e storico, dove non ne trovo menzione), mentre "ROma citta'aperta"di Rossellini , "Ladri di biciclette"di De Sica, "Riso amaro"dlelo stesso De Santis, sono "a'la une". Ispirato a un fatto di cronaca avvenuto ia Roma un anno prima(gennaio 1951)racconta di un concorso per dattilografe presso lo studio privato di un ragioniere, cui si presentano inaspettatamente ragazze e donne di diversa condizione(dalla prostituta alla gia'impiegata , rimasta incinta per colpa del datore di lavoro alla nobile decaduta), dove una scala cede provocando ferite a moltisisme delle partecipanti, ma anche la morte di una ragazza in seguito alle ferite, Gravi o meno gravi siano state le ferite riportate, le donne e le loro famiglie hanno la beffa(oltre al danno)di dover pagare le spese ospedaliere e di essere anche interrogate dalla polizia sulle cause del"sinsitro", quasi a voler dire che sia stata una di loro o alcune di loro ad aver provocato la tragedia. Requistoria sociale senza appelo, dove l''uso dei primi paini, de campo lungo etc,, favorisce una narrazione priva di sbavature, di"tempi morti", in un continuum narrativo di grandissima qualita'. Difficile esprimersi sulla bravura(certa, ovvia, lampante)delle/degli interpreti, trattandosi di intepreti di un film precedente alla nasciata di chi scrive. Da conoscenza diretta di film successivi e dallo studio.citazioni di persone piu'anziane, riconosco e ritrovo Carla Del Poggio, Lea Padovani, Delia Scala, Masismo Girotti, Paolo Stoppa, Raf Vallone, in un film veramente corale e tragicamente"epico", dove anche il"fatterello"ha una funizone narattivaa ben precisa nella poetica e nell'estetica riogrosamente e conseguemente neorealista, che ha fatto la granzdezza del cinema di quell'epoca, prima di diventare sterile imitazione e"abitudine". Uno di quei film dove il bianco e nero rimane indelebile anche nel ricordo, similmente alle opere di Hitchcock, dell'espressionismo etc. El Gato
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eugen
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domenica 30 ottobre 2022
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purtroppo "olvidado"e''un capolavoro neorealista
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"ROma ore 11"(GIuseppe De Santis, coautore con Cesare Zavattini, Basilio Franchina, Rodolfo SOnego e Gianni Puccini di soggetto e sceneggiatura, 1952)e'un capolavoro neorealista, solo che in genere nei testi di storia del cinema e nei relativi corsi non si trova(ho sottomano il Bazin, grandisismo teorico e storico, dove non ne trovo menzione), mentre "ROma citta'aperta"di Rossellini , "Ladri di biciclette"di De Sica, "Riso amaro"dlelo stesso De Santis, sono "a'la une". Ispirato a un fatto di cronaca avvenuto ia Roma un anno prima(gennaio 1951)racconta di un concorso per dattilografe presso lo studio privato di un ragioniere, cui si presentano inaspettatamente ragazze e donne di diversa condizione(dalla prostituta alla gia'impiegata , rimasta incinta per colpa del datore di lavoro alla nobile decaduta), dove una scala cede provocando ferite a moltisisme delle partecipanti, ma anche la morte di una ragazza in seguito alle ferite, Gravi o meno gravi siano state le ferite riportate, le donne e le loro famiglie hanno la beffa(oltre al danno)di dover pagare le spese ospedaliere e di essere anche interrogate dalla polizia sulle cause del"sinsitro", quasi a voler dire che sia stata una di loro o alcune di loro ad aver provocato la tragedia.
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"ROma ore 11"(GIuseppe De Santis, coautore con Cesare Zavattini, Basilio Franchina, Rodolfo SOnego e Gianni Puccini di soggetto e sceneggiatura, 1952)e'un capolavoro neorealista, solo che in genere nei testi di storia del cinema e nei relativi corsi non si trova(ho sottomano il Bazin, grandisismo teorico e storico, dove non ne trovo menzione), mentre "ROma citta'aperta"di Rossellini , "Ladri di biciclette"di De Sica, "Riso amaro"dlelo stesso De Santis, sono "a'la une". Ispirato a un fatto di cronaca avvenuto ia Roma un anno prima(gennaio 1951)racconta di un concorso per dattilografe presso lo studio privato di un ragioniere, cui si presentano inaspettatamente ragazze e donne di diversa condizione(dalla prostituta alla gia'impiegata , rimasta incinta per colpa del datore di lavoro alla nobile decaduta), dove una scala cede provocando ferite a moltisisme delle partecipanti, ma anche la morte di una ragazza in seguito alle ferite, Gravi o meno gravi siano state le ferite riportate, le donne e le loro famiglie hanno la beffa(oltre al danno)di dover pagare le spese ospedaliere e di essere anche interrogate dalla polizia sulle cause del"sinsitro", quasi a voler dire che sia stata una di loro o alcune di loro ad aver provocato la tragedia. Requistoria sociale senza appelo, dove l''uso dei primi paini, de campo lungo etc,, favorisce una narrazione priva di sbavature, di"tempi morti", in un continuum narrativo di grandissima qualita'. Difficile esprimersi sulla bravura(certa, ovvia, lampante)delle/degli interpreti, trattandosi di intepreti di un film precedente alla nasciata di chi scrive. Da conoscenza diretta di film successivi e dallo studio.citazioni di persone piu'anziane, riconosco e ritrovo Carla Del Poggio, Lea Padovani, Delia Scala, Masismo Girotti, Paolo Stoppa, Raf Vallone, in un film veramente corale e tragicamente"epico", dove anche il"fatterello"ha una funizone narattivaa ben precisa nella poetica e nell'estetica riogrosamente e conseguemente neorealista, che ha fatto la granzdezza del cinema di quell'epoca, prima di diventare sterile imitazione e"abitudine". Uno di quei film dove il bianco e nero rimane indelebile anche nel ricordo, similmente alle opere di Hitchcock, dell'espressionismo etc. El Gato
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germi86
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venerdì 22 gennaio 2010
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de santis
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è un capolavoro del neorealismo,stranamente dimenticato negli anni dalla critica e dal cinema italiano,questo film l'ho trovato per sbaglio,studiando il giornalista Corrado Alvaro che ha partecipato alla realizzazione di questo film,essendo basato su un fatto di cronaca realmente accaduto nella roma degli anni 50.Per Un annuncio sul giornale per un posto da dattilografa,si presentano in 200 per ottenere il posto;la tragedia avverrà nelle scale dell'appartamento.Gran bel cast:girotti,vallone,scala,varzi,stoppa,bosè..
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jos_d
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sabato 27 giugno 2009
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una perla del cinema neorealista finita nell'oblio
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Nel gennaio del 1951 -questa è storia- a Roma, in via Savoia, un numero imprecisato di donne si ammassa presso un vecchio edificio per cercare di ottenere un posto di lavoro come dattilografa. Dopo aver già aspettato a lungo fuori dal cancello, le donne proseguono poi l' attesa sulle scale del palazzo dove, resesi conto che non tutte avrebbero avuto l'opportunità di sostenere l'esame, cominciano a litigare per il turno. Sottoposte ad una pressione eccessiva, le scale cominciano però a crollare sotto i loro piedi, generando così una catastrofe che costerà la vita ad una delle più giovani aspiranti dattilografe. Scritto da uno "squadrone" di sceneggiatori, fra i quali lo stesso regista ed il coautore delle fortune di De Sica, Cesare Zavattini, questo film rappresenta certamente uno dei momenti più alti del neorealismo cinematografico italiano, offrendoci un intenso quadro sulle miserie dell' Italia post-bellica presentato attraverso le storie personali di alcune delle protagoniste della triste vicenda.
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Nel gennaio del 1951 -questa è storia- a Roma, in via Savoia, un numero imprecisato di donne si ammassa presso un vecchio edificio per cercare di ottenere un posto di lavoro come dattilografa. Dopo aver già aspettato a lungo fuori dal cancello, le donne proseguono poi l' attesa sulle scale del palazzo dove, resesi conto che non tutte avrebbero avuto l'opportunità di sostenere l'esame, cominciano a litigare per il turno. Sottoposte ad una pressione eccessiva, le scale cominciano però a crollare sotto i loro piedi, generando così una catastrofe che costerà la vita ad una delle più giovani aspiranti dattilografe. Scritto da uno "squadrone" di sceneggiatori, fra i quali lo stesso regista ed il coautore delle fortune di De Sica, Cesare Zavattini, questo film rappresenta certamente uno dei momenti più alti del neorealismo cinematografico italiano, offrendoci un intenso quadro sulle miserie dell' Italia post-bellica presentato attraverso le storie personali di alcune delle protagoniste della triste vicenda. Sebbene infatti la circostanza in cui è maturata la tragedia (c'erano due-trecento aspiranti per un solo posto di lavoro)parli già da sola, sono però le problematiche individuali delle ragazze che fanno calare lo spettatore nel contesto di estrema povertà in cui si sviluppa la vicenda, povertà che tuttavia non prende il sopravvento sulla dignità personale: così Angelina (Delia Scala), stanca di prendere ordini, preferisce tornare in campagna a fare la contadina piuttosto che la serva per dei signorotti di città, mentre Simona (Lucia Bosè), innamorata di un artista squattrinato (Raf Vallone), preferisce rassegnarsi ad una vita di stenti piuttosto che rinunciare al suo uomo. Una curiosità cui non tutti avranno fatto caso: il film si conclude con la stessa immagine con cui era cominciato.
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landimario
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lunedì 26 novembre 2007
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uno dei migliori film del cinema italiano
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un film meraviglioso che coinvolge lo spettatore
peccato che e' introvabile si qualcuno lo possiede
mi farebbe piacere averne una copia .
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marc
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martedì 28 marzo 2006
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and also starring elena varzi !
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Pourquoi vous oubliez toujours Elena Varzi? C'est pas juste ! En seulement 8 films (plus un cameo en 1999) elle a eu le temps de laisser sul schermo une image indélébile. D'un naturel sans faille : idéale pour le néoréalismo. È primavera!, Il cammino della speranza, Cristo proibito, Roma ore 11 : quatre films vraiment très, très bons (eh oui, même le Malaparte). Je n'ai pas vu les autres.
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