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francis19
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sabato 30 maggio 2015
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tutto il resto e' noia
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Due ore e venti di noiamortale Trilli344
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renato c.
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mercoledì 19 novembre 2014
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bellissimo film sul tronfo della fede
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Volovo scrivere di più, ma dopo aver letto la recensione di "mic" finirei col ripetere molte delle sue parole. L'impressione cinematografica che ha fatto su di me, è la seguente: per essere un film del 1947 usa riprese e primi piani che si usavano agli esordi del cinema sonoro e molto usati all'epoca dalla cinematografia sovietica di Sergej Ejzenstein: lunghi primi piani, il soffermarsi a lungo sull'espressione dei volti, ecc. Forse John Ford voleva riferirsi anche in questo modo alle dittature rosse d'oltrecortina, e forse per questo ne ha imitato lo stile cinematografico. Eravamo nei tempi di piena guerra fredda, in un periodo in cui l'URSS si stava accalappiando ad uno ad uno tutti i paesi satelliti della sua zona d'influenza; è logico che un film sulla persecuzione religiosa capitava a
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Volovo scrivere di più, ma dopo aver letto la recensione di "mic" finirei col ripetere molte delle sue parole. L'impressione cinematografica che ha fatto su di me, è la seguente: per essere un film del 1947 usa riprese e primi piani che si usavano agli esordi del cinema sonoro e molto usati all'epoca dalla cinematografia sovietica di Sergej Ejzenstein: lunghi primi piani, il soffermarsi a lungo sull'espressione dei volti, ecc. Forse John Ford voleva riferirsi anche in questo modo alle dittature rosse d'oltrecortina, e forse per questo ne ha imitato lo stile cinematografico. Eravamo nei tempi di piena guerra fredda, in un periodo in cui l'URSS si stava accalappiando ad uno ad uno tutti i paesi satelliti della sua zona d'influenza; è logico che un film sulla persecuzione religiosa capitava a puntino, vedi i discorsi del tenente (Armendàriz)che diceva: "Basta con l'"eccellenza", siamo tutti uguali (compagni)!" "Ho perso la Fede in Dio quando ne ho trovata una di migliore! (Marxismo)" ed è stato ambientato in America Latina perchè terra di continue rivoluzioni, ma secondo me, il riferimendo all'est europeo dei tempi di Stalin era più che ovvio! Comunque, dal punto di vista religioso, è un'ottimo film, penso che alla sua uscita sia stato molto proiettato nelle parrocchie! Henry Fonda fa bene la parte del prete in lotta con se stesso, tra Fede, orgoglio e codardia, ma alla fine la Fede vince! Come del resto si vede che nella popolazione, nonostante la repressione, la Fede nelle persone è rimasta ben radicata! Alla fine il protagonista si immola pur di non rinnegare la propria Fede, con il dolore del tenente che di nascosto soffre per la sua fucilazione e si fa un segno di Croce sul cuore! Poi nel finale il film fa vedere chiaramente che la Fede non si può estirpare con facilità (70 anni di regime comunista e propaganda di ateismo in URSS non sono riusciti a sradicare la religiosità del popolo russo!), e alla morte di un sacerdote ne arriva subito un altro a proseguire la sua opera! Bellissima la scena della fessura della Croce sulla porta dove i raggi del sole la proiettano sul pavimento come simbolo che la "fiamma viva" della Fede non si può spegnere!
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mic
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venerdì 25 aprile 2008
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il potere la gloria
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Il film è tratto dal romanzo "il potere e la gloria" di G. Greene, un capolavoro letterario. In Messico la rivoluzione porta al potere la Massoneria, che assume come sempre la veste di unico vero amico del popolo, quello stesso popolo che non esita a fucilare. Leggo i commenti e le recensioni di questo film su questo sito e vedo che ciò che ispira i commenti è la stessa opposizione ideologica alla Chiesa che c'è nel film. Abbastanza ridicolo il commento di quel tale che si firma W. Veltroni: non capisco dove questo film non sia semplice, dato che le ambientazioni sono ridotte all'essenziale, così come la trama. La fotografia è stupefacente, uno dei più bei bianco-e-nero che abbia mai visto. I volti rimangono impressi ala pari di alcune inquadrature del film "Giovanna d'Arco" di Dreyer.
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Il film è tratto dal romanzo "il potere e la gloria" di G. Greene, un capolavoro letterario. In Messico la rivoluzione porta al potere la Massoneria, che assume come sempre la veste di unico vero amico del popolo, quello stesso popolo che non esita a fucilare. Leggo i commenti e le recensioni di questo film su questo sito e vedo che ciò che ispira i commenti è la stessa opposizione ideologica alla Chiesa che c'è nel film. Abbastanza ridicolo il commento di quel tale che si firma W. Veltroni: non capisco dove questo film non sia semplice, dato che le ambientazioni sono ridotte all'essenziale, così come la trama. La fotografia è stupefacente, uno dei più bei bianco-e-nero che abbia mai visto. I volti rimangono impressi ala pari di alcune inquadrature del film "Giovanna d'Arco" di Dreyer. Di' la verità, "Veltroni", ad indispettire è la cattolicità di Ford. E invece il morandini commenta che l'onestà viene concessa al prete e la corruzione all'ufficiale, mentre il prete è il primo a dire di sè di essere nulla, codardo, inutile, orgoglioso. Non abbiate paura di dire che non sopportate il cristianesimo, non nascondetevi almeno dietro a dei commenti cinematografici.
Rimangono memorabili alcune sequenze: l'entrata in chiesa del prete all'inizio del film, la cui ombra sul pavimento raffigura la croce, e il fatto che il popolo rinasca e viva tramite i sacramenti. I sacramenti sono l'unica realtà umano-divina in grado di permettere veramente almeno in nuce quel nuovo mondo che ogni rivoluzione vuole instaurare non riusciendoci mai e col prezzo di tanti morti e sofferenza.
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[+] ottima recensione!
(di renato c.)
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