gianleo67
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domenica 1 aprile 2012
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l'uomo che smarrì se stesso
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Il vecchio direttore di una clinica psichiatrica va volontariamente in pensione e viene sostituito da un giovane psichiatra di cui si conoscono sono le brillanti pubblicazioni. In realtà quest'ultimo non è chi dice di essere mentre il primo non ha alcuna intenzione di abbandonare la clinica. Una giovane ed affascinate dottoressa svelerà l'arcano. E' sempre il caro vecchio Hitch che ci presenta una storia dal movente improbabile e dalle dinamiche ancor piu' inverosimili. Tutto cio' pero' non toglie nulla all'efficacia ed alla perfezione del meccanismo narrativo come sempre in bilico tra ambiguità e mistero. In questo caso lo strumento di indagine che guida la bella protagonista e quello psicoanalitico usato come arma a doppio taglio tanto dai buoni che dal cattivo di turno.
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Il vecchio direttore di una clinica psichiatrica va volontariamente in pensione e viene sostituito da un giovane psichiatra di cui si conoscono sono le brillanti pubblicazioni. In realtà quest'ultimo non è chi dice di essere mentre il primo non ha alcuna intenzione di abbandonare la clinica. Una giovane ed affascinate dottoressa svelerà l'arcano. E' sempre il caro vecchio Hitch che ci presenta una storia dal movente improbabile e dalle dinamiche ancor piu' inverosimili. Tutto cio' pero' non toglie nulla all'efficacia ed alla perfezione del meccanismo narrativo come sempre in bilico tra ambiguità e mistero. In questo caso lo strumento di indagine che guida la bella protagonista e quello psicoanalitico usato come arma a doppio taglio tanto dai buoni che dal cattivo di turno. Il classico tema del doppio e della doppiezza è magistralmente risolto in questo caso con la doppia seduta psicoanalitica che serve a scagionare l'innocente ed incastrare il colmpevole. Hitch mette alla berlina salde convinzioni degli 'strizzacervelli' e condisce tutto con un pizzico di misoginia nel descrivere la 'cedevolezza' etica e deontologica della protagonista ai propri sentimenti. Memorabili alcune scene: il detective dell'albergo che confessa tutto alla vera psichiatra credendosi egli uno psicologo, Gregory Peck che scende le scale impugnando un affilato rasoio, la scena finale della rivoltella 'in soggettiva'. Affascinati le scenografie surrealiste delle digressioni oniriche curate da Salvador Dalì. Complessato.
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greta garbo
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lunedì 11 ottobre 2010
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io ti salverò
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é un grande film di hichcock,che affronta un tema delicato per l'epoca come la schizofrenia e la psicoanalisi,bellissimi i protagonisti,anche se forse Gregory Peck è un pò fuori luogo nelle vesti di un probabile assassino,infatti anche Hitchcock rimase poco contento dell'interpretazione di Peck che considerava poco fotogenico.Comunque rimane uno dei film più belli del maestro del brivido con la giusta suspance e una delle colonne sonore più belle e suggestive,vincitrice di un premio Oscar
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luca scialò
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mercoledì 31 marzo 2010
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un omaggio alla psicoanalisi
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Costance Peterson è una giovane e bella psichiatra, fredda e schiva con i colleghi del centro in cui lavora, ma finisce per invaghirsi del nuovo direttore, il dottor Edwards, un giovane molto affascinante e preparato, tanto da aver scritto già qualche saggio. Nel conoscerlo meglio però, Costance nota gli evidenti comportamenti strani di quest'ultimo, e appurandone i disturbi, decide di aiutarlo, mettendo a rischio anche la propria posizione professionale...
Un giallo toccante, che esalta l'importanza di uno strumento medico che all'epoca cominciava ad affermarsi negli States: la psicoanalisi.
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renato c.
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giovedì 17 dicembre 2009
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un bellissimo hitchcock anni '40!
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Alfred Hitchcock ha fatto sopprattutto films gialli, qualcuno di spionaggio, ed altri psicologici. Questo fa parte di questi ultimi ma è anche un po' giallo. Gregory Peck interpreta magnificamente il malato con un complesso di colpa represso (la morte del fratello quamdo erano bambini che gli fa credere di essere anche l'assassino del Dr. Edwards) ed innamorato che si agita non appena vede qualche cosa che gli può ricordare il delitto! Ingrid Bergman è bellissima e bravissima ed interpreta la psichiatra che tutti vorremmo avere anche se non malati! Ho scoperto, più adesso che non anni addietro, che ha un fascino veramente irresistibile! L'ho rivista di recente in "Casablanca" ed ora in questo film dove fa la psichiatra innamorata ma che mette il suo lavoro al primo posto, e ne sono rimasto veramente incantato!
La parte gialla del film è anche stupenda specialmente in quel sogno in cui Gregory Peck vede il vero assassino col volto incappucciato, che poi si scoprirà, come spesso accade, che si trattava della persona meno sospetta! Il film fa vedere anche con quale facilità una persona veniva spesso incriminata e forse condannata innocente alla pena capitale, che probabilmente avrebbe subito se non ci fosse stata una persona che lo amava e che voleva scoprire la verità a tutti i costi! Quanti innocenti sono stati condannati?! E quanti veri colpevoli l'hanno passata liscia?! (Almeno su questa Terra!).
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Alfred Hitchcock ha fatto sopprattutto films gialli, qualcuno di spionaggio, ed altri psicologici. Questo fa parte di questi ultimi ma è anche un po' giallo. Gregory Peck interpreta magnificamente il malato con un complesso di colpa represso (la morte del fratello quamdo erano bambini che gli fa credere di essere anche l'assassino del Dr. Edwards) ed innamorato che si agita non appena vede qualche cosa che gli può ricordare il delitto! Ingrid Bergman è bellissima e bravissima ed interpreta la psichiatra che tutti vorremmo avere anche se non malati! Ho scoperto, più adesso che non anni addietro, che ha un fascino veramente irresistibile! L'ho rivista di recente in "Casablanca" ed ora in questo film dove fa la psichiatra innamorata ma che mette il suo lavoro al primo posto, e ne sono rimasto veramente incantato!
La parte gialla del film è anche stupenda specialmente in quel sogno in cui Gregory Peck vede il vero assassino col volto incappucciato, che poi si scoprirà, come spesso accade, che si trattava della persona meno sospetta! Il film fa vedere anche con quale facilità una persona veniva spesso incriminata e forse condannata innocente alla pena capitale, che probabilmente avrebbe subito se non ci fosse stata una persona che lo amava e che voleva scoprire la verità a tutti i costi! Quanti innocenti sono stati condannati?! E quanti veri colpevoli l'hanno passata liscia?! (Almeno su questa Terra!). Il film, comunque si conclude con l'happy end e tutti vissero felici e contenti. Grande Hitchcock!
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dido93
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giovedì 12 febbraio 2009
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capolavoro
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Come del reso quasi tutti i film di Hitch...
Lezione di cinema, di regia e di recitazione, dalla quale molti "impiegati" dell'industria cinematografica odierna dovrebbero trarre solo esempio ed "imparare", anziché produrre thriller inutili ed insulsi.
Musiche indimenticabili (Miklos Rosza)e scene di Salvador Dalì...e scusate se è poco...
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sv
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lunedì 26 febbraio 2007
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io ti salverò
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Bellissimo,da manuale Ingrid Bergman e Gregory Peck così giovani ma così bravi...e belli...
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alessandra verdino
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venerdì 19 gennaio 2007
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il cinema e la psicanalisi
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Hitchock disse, parlando di questo film: "Volevo solo girare il primo film di psicanalisi". E lo disse nel 1945, quando questa scienza non era ancora molto diffusa.
Ecco già un cenno all'estrema modernità di questo grandissimo regista. Se oggi, nel 2007, si assiste alla proiezione di "Io ti salverò" (Spellbound), si trascorrono due ore in cui si è talmente avvinti dalla trama e dalle sue implicazioni psicologiche da esserne quasi ipnotizzati.
Quanto è vero, della psicanalisi, in questo film?
Senza dubbio molto. Serve senz'altro come primo approccio a questa scienza, che ha completamente rivoluzionato la cura delle malattie mentali.
Qui abbiamo un caso di amnesia riconducibile ad un trauma infantile (secondo Freud, l'infanzia è la chiave della nostra vita), l'interpretazione dei sogni (inventata da Freud), e casi di odio/amore verso gli psicanalisti.
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Hitchock disse, parlando di questo film: "Volevo solo girare il primo film di psicanalisi". E lo disse nel 1945, quando questa scienza non era ancora molto diffusa.
Ecco già un cenno all'estrema modernità di questo grandissimo regista. Se oggi, nel 2007, si assiste alla proiezione di "Io ti salverò" (Spellbound), si trascorrono due ore in cui si è talmente avvinti dalla trama e dalle sue implicazioni psicologiche da esserne quasi ipnotizzati.
Quanto è vero, della psicanalisi, in questo film?
Senza dubbio molto. Serve senz'altro come primo approccio a questa scienza, che ha completamente rivoluzionato la cura delle malattie mentali.
Qui abbiamo un caso di amnesia riconducibile ad un trauma infantile (secondo Freud, l'infanzia è la chiave della nostra vita), l'interpretazione dei sogni (inventata da Freud), e casi di odio/amore verso gli psicanalisti.
Ma il cinema è il cinema, ed allora il rapporto del transfert è stato completamente falsato.
Secondo la psicanalisi, infatti, bisogna amare il terapeuta, ma, assolutamente, non mettere in pratica questo innamoramento, pena l'inefficacia ed addirittura il fallimento della cura.
Qui abbiamo invece il caso di un grande amore, anzi, dell' "amour fou" tra il terapeuta ed il paziente.
Tuttavia, questo film lascia sensazioni straordinarie e, come ho già detto, offre un'idea di base di questa scienza, che altro non è che un viaggio all'interno di se stessi.
Come poteva Hitch rimanere insensibile ad un argomento così ghiotto da trattare?
Viaggiando dentro noi stessi scopriamo continuamente delle cose e, se a questo uniamo una trama poliziesca, il gioco è fatto.
Abbiamo dunque due film di suspence in uno.
Da una parte, la scoperta di se stessi - e quindi rivelazioni improvvise e scioccanti.
Dall'altra, un intreccio magistrale che amalgama il tutto.
Se a tutto ciò uniamo la bellezza e la bravura di Ingrid Bergman e di Gregory Peck - che vivono un'intensa storia d'amore - abbiamo il terzo film.
Penso che questo film piaccia molto più oggi che quando è stato diretto, ossia nel lontano 1945.
Perchè? Perchè è un film estremamente moderno, le cui tematiche sono ora abbastanza conosciute.
Un Hitch rivoluzionario, quindi. E, come sempre, che sa colpire nel modo giusto. Nella mente e nel cuore.
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ziogiafo
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martedì 7 dicembre 2004
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ziogiafo - ... un film imperdibile !!!
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Fare una critica o un semplice commento, ai capolavori del grande maestro inglese è sempre secondo me, un esitante azzardo.
"Io ti salverò", è un film imperdibile. Per gli amanti del genere poi, è da collezionare. Magari nella versione su DVD rimasterizzata.
Tutto si svolge all'insegna della psicanalisi.
I due straordinari protagonisti, un fantastico Gregory Peck e una splendida Ingrid Bergman, si esibiscono in una delle loro migliori prestazioni.
Si assiste ad una vera e propria lezione di alta recitazione e di cinema doc.
Il fascino del bianco e nero, gestito magistralmente da Alfred Hitchcock completa l'opera.
Buona visione !
ziogiafo
[+] impareggiabile!
(di p.stainer@libero.it)
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