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Certo, nessuna pretesa, in questo"If a Man Answers"("Una sposa per due")di Henry Levin: nessuna"pre-monizione"del dolce-amaro-grottesco à la Woody Allen, nessun"surrealismo"à la Mel Brooks, nemmeno il "sentimento del contrario"che Pirandello avrebbe riscontrato in Jerry Lewis. Tuttavia, il film è riuscito, specie se lo si colloca storicamente(inizio dei"Seventies"). Ragazza bostoniana(madre francese, papà severamente bostoniano) trasferita e New York con i genitori, incontra un fotografo che sposa, ma iniziano i"(in realtà quasi completamente falsi)problemi. Poi tutto si risolve...pur se il finale, da puro happy end, è messo in discussione dai titoli di coda. Matrimoni felici?Sì, ma... Nel 1962, negli States, c'erano già vari dubbi a riguardo. Gioco simpatico, appunto senza pretese, ma che riflettono alcuni pregiudizii: A)donna finta sottomessa, in realtà riesce ad averla vinta quasi sempre;B)Il maschio, quando si sposa, diventa, appunto, un marito, deve quindi mettere da parte altre pretese; C)La donna"francese"è considerata un po'"leggera"ma non troppo...;D)L'uomo lavora, la donna fa la spesa, figli e va con le amiche che, però, talora si rivelano serpi(magari involontarie)o comunque inadeguate... ; E)la pretesa"libertà sessuale"si rivela una bufala o quasi... Regia dilingente di Levin(con i l"imiti"accennati sopra), interpretazione abbastanza buona della coppia(per un certo periodo anche nella vita)Bobby Darin-Sandra Dee, l'ottima Micheline Presle, la mamma di lei, Cesar Romero, il rubacuori impenitente, con lo scherzo finale che però poi si rivela...certo indegno di quello della machiavelliana"Mandragola", ma insomma...accontentiamoci, perché il "prodotto", comunque, non è per nulla scadente. Battute e gags, pur se non geniali, non mancano per nulla, anzi... El Gato
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