Dopo la morte di un amico, l'impiegato Kafka, viene a contatto con un gruppo di oppositori del regime, di cui l'amico deceduto Edward Raban faceva parte, portandolo a svelare la verità dietro al castello, gigantesco archivio di stato. Dopo "Sesso, bugie e videotape", Steven Soderbergh continua un eccellente percorso artistico, cimentandosi in una storia originale, con protagonista Franz Kafka, impiegato solitario che scrive nel tempo libero. E' un film formalmente perfetto, nella regia, nella fotografia, nel montaggio e nella rappresentazione degli anni venti, con un bianco e nero favoloso di Walt Lloyd. Sembra in tutto e per tutto un film di altri tempi. Non ci si accorge neanche della differenza se non si conoscono di fama gli attori che ci recitano.
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Dopo la morte di un amico, l'impiegato Kafka, viene a contatto con un gruppo di oppositori del regime, di cui l'amico deceduto Edward Raban faceva parte, portandolo a svelare la verità dietro al castello, gigantesco archivio di stato. Dopo "Sesso, bugie e videotape", Steven Soderbergh continua un eccellente percorso artistico, cimentandosi in una storia originale, con protagonista Franz Kafka, impiegato solitario che scrive nel tempo libero. E' un film formalmente perfetto, nella regia, nella fotografia, nel montaggio e nella rappresentazione degli anni venti, con un bianco e nero favoloso di Walt Lloyd. Sembra in tutto e per tutto un film di altri tempi. Non ci si accorge neanche della differenza se non si conoscono di fama gli attori che ci recitano. Magari rimane un po' indigesto nella storia, un po' sempliciotta, ma è un piacere sicuramente per gli occhi.
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