"The Sons of Miistletoe"(2001, Steven Robman), certo, ottempera ai canoni tipici dei film natalizi, dei"Christmas Movie", anzi per meglio dire di quelli che non propongono né Santa Claus, né renne o angeli o elfi, nel senso che parla del recupero dello spirito natalizio, ma c'è il tema dell'"egoismo-individualismo proprietario", per citare un famoso libro di Piero Barcellona, dove una spigolosa donna d'affare che, appunto, ha perso da tempo lo spirito natalizio, non vuole sostenere una casa famiglia per ragazzi, limitandosi a venderla. In più, il tema del ragazzino ribelle, decisamente avulso dal"benessere"natalizio, che crea vari problemi: ecco allora il"demiurgo"che deve lavorare su almeno due fronti, per ottenere i risultati desiderati.
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"The Sons of Miistletoe"(2001, Steven Robman), certo, ottempera ai canoni tipici dei film natalizi, dei"Christmas Movie", anzi per meglio dire di quelli che non propongono né Santa Claus, né renne o angeli o elfi, nel senso che parla del recupero dello spirito natalizio, ma c'è il tema dell'"egoismo-individualismo proprietario", per citare un famoso libro di Piero Barcellona, dove una spigolosa donna d'affare che, appunto, ha perso da tempo lo spirito natalizio, non vuole sostenere una casa famiglia per ragazzi, limitandosi a venderla. In più, il tema del ragazzino ribelle, decisamente avulso dal"benessere"natalizio, che crea vari problemi: ecco allora il"demiurgo"che deve lavorare su almeno due fronti, per ottenere i risultati desiderati....UN'impresa non da poco, ma, come si sae, tutte le fiabe natalizie finiscono bene o almeno si avvicinano alla meta sperata-agognata... L'interprete femminile Roma Downey sembra legnosa, ma poi si rivelerà, differente, dietro la dura scorza che le copre il cuore, per dire le cose un po'retoricamente, mentre il"bel cavaliere"George Newbern è più in linea, forse, con quello che schematicamente consideriamo l'interprete classico e nel contempo il"cavaliere azzurro"(non proprio il principe) di questi film, volutamente sospesi tra fiaba e realtà anche economica e finanziaria, fatta di freddi dati e di "oggettività brutale". Il film non presneta particolari innovazioni sul piano tecnico, anzi è tradizionale(altrimenti socncerterebbe gran parte degli aficionados...) ma risulta decisamente interessante, complessivamente, purché si accettino, come anticipato, le"regole del gioco"(film natalizio in cui i buoni sentimenti fanno la parte del leone, amor omnia vincit etc.). El Gato
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