Border crossing

Rude e disancantato poliziotto della frontiera tra Texas e Messico è diviso tra il suo dovere di repressione dell'immigrazione clandestina e i sentimenti di amicizia e affetto filiale verso una coppia di giovani peones. Gli abusi di uno spietato boss locale dedito al traffico di manodopera e colluso con la polizia lo faranno agire con decisione per difendere la vita dei suoi giovani amici.
Strana commistione tra commedia sociale e poliziesco di frontiera, questo film di Christopher Leitch avrebbe le carte in regola per essere ricordato come un discreto B-movie con qualche ambizione da cult (soggetto scottante e politicamente scorretto,presenza di una star come Telly Savalas e di un ottimo caratterista come l'Eddie Albert di 'Quella sporca ultima meta') se non fosse per una sceneggiatura scontata e sgangherata e per il montaggio approssimativo e inconcludente che lo relega ad una produzione minore, modesto prototipo dei film di denuncia degli anni '70, ormai fuori tempo massimo (esce nel 1980). [+]

Rude e disancantato poliziotto della frontiera tra Texas e Messico è diviso tra il suo dovere di repressione dell'immigrazione clandestina e i sentimenti di amicizia e affetto filiale verso una coppia di giovani peones. Gli abusi di uno spietato boss locale dedito al traffico di manodopera e colluso con la polizia lo faranno agire con decisione per difendere la vita dei suoi giovani amici.
Strana commistione tra commedia sociale e poliziesco di frontiera, questo film di Christopher Leitch avrebbe le carte in regola per essere ricordato come un discreto B-movie con qualche ambizione da cult (soggetto scottante e politicamente scorretto,presenza di una star come Telly Savalas e di un ottimo caratterista come l'Eddie Albert di 'Quella sporca ultima meta') se non fosse per una sceneggiatura scontata e sgangherata e per il montaggio approssimativo e inconcludente che lo relega ad una produzione minore, modesto prototipo dei film di denuncia degli anni '70, ormai fuori tempo massimo (esce nel 1980). Buona la fotografia desaturata e la credibile ambientazione tra le asperità brulle di un deserto messicano  ricostruite dalla produzione inglese, soffre tuttavia di scompensi nell'equilibrio narrativo (frammentato ed  episodico) e nelle forza delle caratterizzazioni in cui la scena viene dominata dall'imgombrante presenza di un sornione Savalas e da comprimari sconosciuti e inconsistenti (tranne forse la solita maschera tra cinismo e ambiguità dell'ufficiale di polizia interpretato da Albert). Ne riesce una pellicola dai toni incerti, tra  ambizioni crepuscolari (alla Peckinpah o alla Aldrich) e  greve documentarismo (un pò raccapriccianti le scene di squartamento bovino nel mattatotio di frontiera), in cui la tematica civile e le suggestioni della frontiera tex-mex fanno da sfondo ad una storia di rivalsa sociale che non convince nè appassiona, dove latita il concetto basilare di 'messa in scena' e una credibile attenzione alle psicologie dei personaggi, sciatta imitazione delle più qualificate produzioni d'oltreoceano. Finale ironico nello spirito di una covenzionale ribellione anarchica. Irrilevante. [-]