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mercoledì 7 novembre 2018
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ferrot, un revolver e due sveglie...
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A Orleans l'ispettore Marc Ferrot (Yves Montand) è leader indiscusso della Polizia. Sulla cinquantina, alto ed elegante, non passa inosservato. Preciso e meticoloso quasi all'eccesso: in casa ha un laboratorio dove pulisce le armi e può modificare o costruire proiettili speciali. Sul comodino della stanza da letto si trovano due sveglie sempre funzionanti: se una si guastasse, l'altra lo sveglierà comunque. Il suo capo è il commissario Ganay (François Périer), anche lui attempato e con la moglie Thérèse (Simone Signoret) ricca ma sempre a letto per una malattia cronica. C'è poi l'ispettore Ménard (Mathieu Carriere), giovane e smanioso di fare carriera.
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A Orleans l'ispettore Marc Ferrot (Yves Montand) è leader indiscusso della Polizia. Sulla cinquantina, alto ed elegante, non passa inosservato. Preciso e meticoloso quasi all'eccesso: in casa ha un laboratorio dove pulisce le armi e può modificare o costruire proiettili speciali. Sul comodino della stanza da letto si trovano due sveglie sempre funzionanti: se una si guastasse, l'altra lo sveglierà comunque. Il suo capo è il commissario Ganay (François Périer), anche lui attempato e con la moglie Thérèse (Simone Signoret) ricca ma sempre a letto per una malattia cronica. C'è poi l'ispettore Ménard (Mathieu Carriere), giovane e smanioso di fare carriera. Ferrot conosce una giovane, Sylvia Leopardi (Stefania Sandrelli) e se innamora all'istante. Non sa che Sylvia da anni ha una relazione con il maturo Ganay: la moglie Thérèse sa tutto ma sopporta, ascoltando a letto musica dal suo eccellente impianto stereo. Una sera Ferrot e Ganay si recano da Sylvia in due momenti separati: Ganay sospetta qualcosa e, quando Sylvia ammette di essersi innamorata di un altro, la uccide con un posacenere, folle di gelosia. Racconta tutto alla moglie, che gli offre il suo appoggio e preziosi consigli per uscirne addossando la colpa ad altri. Intanto Ferrot, infallibile tiratore, si allena al poligono con la sua Python 357. Poi deve occuparsi dell'omicidio. Purtroppo Ferrot ha lasciato molti indizi, in casa e in città, che riconducono a lui come colpevole, ma riesce abilmente a posticipare i confronti con i testimoni che lo hanno visto con Sylvia. Ganay dà appuntamento a Ferrot e gli chiede di confessare l'omicidio non commesso, ma quando Ferrot capisce che è proprio Ganay l'assassino ne scaturisce un conflitto a fuoco dove l'eccezionale Ferrot ha la meglio: Ganay muore. Per Ferrot i guai continuano: un testimone è sicuro di riconoscerlo: lui prende tempo e si devasta in parte il viso con l'acido, non prima di essersi iniettato una sostanza atta a dimezzare le conseguenze. Anche il giovane Ménard sospetta di lui e tra i due i rapporti si fanno tesi. Intanto la moglie di Ganay, rimasta sola e malata, si suicida con l'aiuto di Ferrot, al quale ha raccontato tutto. Ménard vede la scena e vuole denunciare l'ispettore, ma un imprevisto lo blocca: deve recarsi su una rapina al supermercato. Ma Ménard è senza esperienza e pure senza scampo: arriva Ferrot che, con destrezza e maestria, uccide i malviventi sventando la rapina e salvando Ménard, che per riconoscenza gli offrirà il suo silenzio. Un gran film, con trama elaborata e interpreti eccezionali. - di "Joss" -
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