Nonostante il successo ottenuto il film non ha retto lo scorrere del tempo e oggi è considerato una delle esperienze più fiacche del genere musicale italiano, passato alla storia con il nome di “musicarelli”. A sua parziale discolpa va rilevato che all’epoca il pubblico lo accolse bene anche perché realizzato in tutta fretta per sfruttare il fantasmagorico successo discografico (un milione e settecentomila copie vendute) dell’allora debuttante Bobby Solo con il brano che fa da titolo e accompagna lo spettatore per tutta la narrazione. In ogni caso le critiche postume non cancellano l’eccellente risultato ai botteghini. A distanza di anni e fuori dal clima dell’epoca il film appare lento, impacciato anche per la difficoltà del protagonista a reggere il suo ruolo.
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Nonostante il successo ottenuto il film non ha retto lo scorrere del tempo e oggi è considerato una delle esperienze più fiacche del genere musicale italiano, passato alla storia con il nome di “musicarelli”. A sua parziale discolpa va rilevato che all’epoca il pubblico lo accolse bene anche perché realizzato in tutta fretta per sfruttare il fantasmagorico successo discografico (un milione e settecentomila copie vendute) dell’allora debuttante Bobby Solo con il brano che fa da titolo e accompagna lo spettatore per tutta la narrazione. In ogni caso le critiche postume non cancellano l’eccellente risultato ai botteghini. A distanza di anni e fuori dal clima dell’epoca il film appare lento, impacciato anche per la difficoltà del protagonista a reggere il suo ruolo. Resta comunque nella storia come la prima esperienza alla regia di Ettore Maria Fizzarotti, destinato in breve tempo a diventare uno dei “giganti” del cinema musicale italiano. Figlio di Armando Fizzarotti, uno dei grandi registi del cinema popolare napoletano a sfondo musicale con protagonisti come Nunzio Gallo e Gino Latilla, accompagnerà il genere negli anni di maggior successo dirigendo quattordici lungometraggi, compresa tutta la monumentale saga di Gianni Morandi. Nella sua carriera dirigerà praticamente solo “musicarelli”, con la sola eccezione del western Vendo cara la pelle nel 1968 e l’action di mafia Sgarro alla camorra nel 1973.
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