elgatoloco
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domenica 22 marzo 2015
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rimane un grande film
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Bianco e nero, povertà di mezzi(SPagna franchista, metà anni 1950), altro ancora: poco"movimento"per chi ama film d'avventura e d'azione: un grandissimo film, in quanto tratta in maniera semplice i temi eterni: vita e morte, amore tra madre e figlio(mai riducibile al complesso edipico postulato da Freud e mal ripreso/frainteso da tanti freudiani), solidarietà umana, rapporto con l'Assoluto, miracolo(per chi crede in esso), ma anche fame, miseria. Pur se prudenzialmente ambientato nell'epoca della guerra franco-spagnola, questo film è, comunque di denuncia(involontaria, forse, non mi sono documentato fino in fondo in merito)rispetto alle condizioni create in una Spagna pur uscita sostanzialmente quasi indenne dalla Seconda Guerra Mondiale(l'unico"merito"di Francisco Franco y Bahamonde), ma non dalla guerra civile spagnola, che invece Franco e i suoi avevano provocato, oggi giustamente considerata dagli storici"prova generale della Seconda Guerra Mondiale").
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Bianco e nero, povertà di mezzi(SPagna franchista, metà anni 1950), altro ancora: poco"movimento"per chi ama film d'avventura e d'azione: un grandissimo film, in quanto tratta in maniera semplice i temi eterni: vita e morte, amore tra madre e figlio(mai riducibile al complesso edipico postulato da Freud e mal ripreso/frainteso da tanti freudiani), solidarietà umana, rapporto con l'Assoluto, miracolo(per chi crede in esso), ma anche fame, miseria. Pur se prudenzialmente ambientato nell'epoca della guerra franco-spagnola, questo film è, comunque di denuncia(involontaria, forse, non mi sono documentato fino in fondo in merito)rispetto alle condizioni create in una Spagna pur uscita sostanzialmente quasi indenne dalla Seconda Guerra Mondiale(l'unico"merito"di Francisco Franco y Bahamonde), ma non dalla guerra civile spagnola, che invece Franco e i suoi avevano provocato, oggi giustamente considerata dagli storici"prova generale della Seconda Guerra Mondiale"). Ladislao Vajda si esprime con uno stile semplice quanto diretto, eppure simboli e metafore emergono comunque, direi"naturaliter", facendo di "Marcelino pan y vino"un film degno di stare alla pari con un film di Bunuel, per fare un esempio comparativo con un regista che invece in Spagna, prima e dopo, non poteva girare film. Pablito Calvo grande interprete-bambino, ma tutto"congiura"per un film grande quanto toccante. El Gato
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luca scialò
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sabato 21 maggio 2011
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un film che ti resta dentro tutta la vita
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Un frate si reca da una bambina gravemente malata, e decide di raccontarle la storia di un bimbo vissuto qualche tempo prima: Marcellino pane e vino. Egli è stato abbandonato nel più classico dei modi: dinanzi a un convento. Dopo qualche titubanza iniziale, i frati decidono di tenerlo e crescerlo, riempendolo di amore, attenzioni, saggi insegnamenti. Ma il piccolo Marcellino, così come lo hanno chiamato, sente ovviamente la mancanza di coetanei coi quali giocare, ma soprattutto della mamma che vorrebbe tanto conoscere. L'unico vero amico diventa un crocifisso in soffitta, a cui porta pane e vino. Quel Cristo, l'unico che potrebbe accontentare il suo più grande desiderio.
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Un frate si reca da una bambina gravemente malata, e decide di raccontarle la storia di un bimbo vissuto qualche tempo prima: Marcellino pane e vino. Egli è stato abbandonato nel più classico dei modi: dinanzi a un convento. Dopo qualche titubanza iniziale, i frati decidono di tenerlo e crescerlo, riempendolo di amore, attenzioni, saggi insegnamenti. Ma il piccolo Marcellino, così come lo hanno chiamato, sente ovviamente la mancanza di coetanei coi quali giocare, ma soprattutto della mamma che vorrebbe tanto conoscere. L'unico vero amico diventa un crocifisso in soffitta, a cui porta pane e vino. Quel Cristo, l'unico che potrebbe accontentare il suo più grande desiderio.
Dal romanzo di José María Sanchez Silva, per la regia di Ladislao Vajda. Un film che se visto da piccoli, ti resta dentro tutta la vita, per la carica emozionale che trasmette allo spettatore, che finisce per immedesimarsi nel piccolo Marcellino, compiatendone le sofferenze, le mancanze, le disavventure. Molto forte la scena finale, da fiaba che dietro un finale tragico nasconde in realtà un lieto fine. Il piccolo Pablo Calvo, che interpreta Marcellino, è stato una delle tante meteore del cinema, rientrando tra quegli attori che hanno iniziato alla grande in tenera età ma che poi non sono andati oltre quel ruolo che li ha resi famosi. L'attore morì anche piuttosto giovane, poco più che cinquantenne nel 2000.
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vero2
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sabato 9 aprile 2011
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che tristezza!
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Mamma mia quanto è triste questo film!
La prima volta che l'ho visto avevo non mi sono messa a piangere ma da quando ho comperato il DVD sono rimasta in crisi per una o due settimane intere.
Un bambino tanto tenero che alla fine... muore!
Pablito Calvo interpreta Marcellino.
E' nato nel 1948 ed è morto nel 2000.
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renato c.
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mercoledì 16 giugno 2010
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bella fiaba commovente!
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Vedo che molti critici si stupiscono perchè questo film alla sua uscita in Italia, nel 1955, ha avuto un grandissimo successo di pubblico! guardiamo l'epoca: io allora avevo 9 anni ad amavo solo i cartoni animati ed i film di avventure! Odiavo i films strappalascrime! Eppure quando i miei genitori mi hanno portato a vedere Marcellino mi è piaciuto moltissimo, e così a tanti miei compagni di scuola! L'epoca era ancora quella della bandiera con la "B" maiuscola e mamma con la "M" maiuscola, ma mi ha coplito molto vedere questo bambino che non poteva avere nostalgia della mamma, in quanto non l'aveva mai conosciuta, che chiede a Gesù come maggior desiderio di poter vedere la sua mamma anche rinunciando alla sua vita terrena e nonostante il grande affetto che i 12 frati gli davano! Insomma 12 papà non fanno una mamma! Rivedendo il film ora debbo dire che è proprio un film da apprezzare, non solo per la bellissima interpretazione del piccolo Pablito Calvo (dov'è andato a finire?!) ma proprio per l'insieme in cui il film è stato fatto.
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Vedo che molti critici si stupiscono perchè questo film alla sua uscita in Italia, nel 1955, ha avuto un grandissimo successo di pubblico! guardiamo l'epoca: io allora avevo 9 anni ad amavo solo i cartoni animati ed i film di avventure! Odiavo i films strappalascrime! Eppure quando i miei genitori mi hanno portato a vedere Marcellino mi è piaciuto moltissimo, e così a tanti miei compagni di scuola! L'epoca era ancora quella della bandiera con la "B" maiuscola e mamma con la "M" maiuscola, ma mi ha coplito molto vedere questo bambino che non poteva avere nostalgia della mamma, in quanto non l'aveva mai conosciuta, che chiede a Gesù come maggior desiderio di poter vedere la sua mamma anche rinunciando alla sua vita terrena e nonostante il grande affetto che i 12 frati gli davano! Insomma 12 papà non fanno una mamma! Rivedendo il film ora debbo dire che è proprio un film da apprezzare, non solo per la bellissima interpretazione del piccolo Pablito Calvo (dov'è andato a finire?!) ma proprio per l'insieme in cui il film è stato fatto. Questo bimbo, senza amici coetanei (ne inventa uno immaginario!), trova il miglior amico in Gesù, il miglior amico che un essere umano possa avere! Vedere Marcellino che parlava con un crocefisso di legno non mi stupiva minimamente da bambino! Ritenevo già allora che nulla è impossibile a Dio! Inoltre avevo già visto un paio di "Don Camillo" che dialogava col crocefisso! Vedendo ora com'è in questo film raffigurato Gesù con la voce del doppiatore italiano particolarmante adatta, il modo in cui spezza il pane, ciò che dice sulle mamme, è particolarmente commovente! Tra i frati da bambino, la figura che più mi aveva colpito era fra Pappina, frate umano che amava Marcellino come un figlio! (L'aveva allevato lui!) Ora invece è stata la figura del frate superiore, grande uomo di fede, ma anche molto razionale e che amava anche lui Marcellino! Io continuo a trovarlo un film bellissimo che ha fatto vedere ai miei figli da bambini più volte e che lo hanno molto apprezzato! Il fatto che sia stato prodotto dalla Spagna nel periodo franchista non centra niente! Se un film è bello e di buoni sentimenti, è bello ed educativo! Punto e basta!
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toty bottalla
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giovedì 9 aprile 2009
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film magnetico
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la storia di critici pseudo intellettuali pieni di saggia presunzione e di fiere uscite fuori dal coro,
è pieno il cinema italiano, essi sono gli stessi che stroncarono TOTO', FRANCHI e INGRASSIA e chissà quanti altri. io non sono un critico professionista, cioè un che non sa far niente, ma uno che ama l'arte e che vede tanti film di ogni genere "MARCELLINO PANE E VINO" non è un film presuntuoso non impone a nessuno verità soggettive, è semplicemente il racconto di un miracolo ambientato sceneggiato recitato e diretto bene da LADISLAO VAJDA. il film è poi magnetico attrae facilmente lo spettatore e questo ai critici non va proprio giù. ho notato una strana coincidenza fa due piccoli attori PABLITO CALVO e ANDREA BALESTRI una sola straordinaria e irripetibile interpretazione in due altrettanti capolavori poi basta.
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la storia di critici pseudo intellettuali pieni di saggia presunzione e di fiere uscite fuori dal coro,
è pieno il cinema italiano, essi sono gli stessi che stroncarono TOTO', FRANCHI e INGRASSIA e chissà quanti altri. io non sono un critico professionista, cioè un che non sa far niente, ma uno che ama l'arte e che vede tanti film di ogni genere "MARCELLINO PANE E VINO" non è un film presuntuoso non impone a nessuno verità soggettive, è semplicemente il racconto di un miracolo ambientato sceneggiato recitato e diretto bene da LADISLAO VAJDA. il film è poi magnetico attrae facilmente lo spettatore e questo ai critici non va proprio giù. ho notato una strana coincidenza fa due piccoli attori PABLITO CALVO e ANDREA BALESTRI una sola straordinaria e irripetibile interpretazione in due altrettanti capolavori poi basta. indelebili e immortali.
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pepes1978
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venerdì 14 novembre 2008
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un capolavoro ma non per tutti....
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La recensione di questo film rispecchia la validita' dei critici del cinema riguardo questa arte,cioè 0.Fortunatamente la grandezza di un film non dipende dal gusto di un critico ma delle emozioni che suscita.Ogni volta che lo vedo facendo zapping in tv mi fermo.é un film magnetico nella sua semplicita'.Anche io sono un cattolico ma non praticante da molto,pero' l'emozione dell'amore prescinde dalla religione,e dare a questo film l'etichetta del film strappalacrime è ingiusto.L'amore per la propria madre credo che sia universale almeno lo spero,non una banalita'.Vergognarsi di rappresentare questo principio sarebbe banale.
Di questi illustri critici non mi stupisco mai.Fortunatamente so che la critica si basa esclusivamente sulle idee che influenzano la testa di questa gente.
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La recensione di questo film rispecchia la validita' dei critici del cinema riguardo questa arte,cioè 0.Fortunatamente la grandezza di un film non dipende dal gusto di un critico ma delle emozioni che suscita.Ogni volta che lo vedo facendo zapping in tv mi fermo.é un film magnetico nella sua semplicita'.Anche io sono un cattolico ma non praticante da molto,pero' l'emozione dell'amore prescinde dalla religione,e dare a questo film l'etichetta del film strappalacrime è ingiusto.L'amore per la propria madre credo che sia universale almeno lo spero,non una banalita'.Vergognarsi di rappresentare questo principio sarebbe banale.
Di questi illustri critici non mi stupisco mai.Fortunatamente so che la critica si basa esclusivamente sulle idee che influenzano la testa di questa gente.QUINDI NULLA DI OBBIETTIVO.
saluti
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andrea78
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mercoledì 10 settembre 2008
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non si può disprezzare assolutamente
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Ma come si fa a disprezzare il film dei film dedicato al Signore all'incantevole Marcellino la commozione è alle stelle nelle scene finali.
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(di maso)
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carlo mantia
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lunedì 5 maggio 2008
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un dolce ricordo
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E' tuttora il film che mi riporta alla mia infanzia quando una domenica mattina. era verso la fine delgi anni 60, mio padre mi portò al cinema (allora anche i cinema cosiddetti normali facevano le matinee per i bambini) a vedere Marcellino. Ne rimasi profondamente colpito e la colonna sonora mi riecheggiò per anni nelle orecchie. Da allora l'ho rivisto tante volte e quando so che lo trasmettono cerco di non perdermelo. Celebri le frasi dei dialoghi con il Cristo nonchè la scena finale che senza effetti speciali particolari colpisce il cuore dello spettatore aprendolo verso una dimensione ultraterrena che fa sgorgare le lacrime in maniera impetuosa. Voglio chiudere questo mio piccolo intervento ricordando la battuta che chiude il film pensata dal frate nella cripta ove Marcellino riposa sotto il crocifisso finalmente restaurato e non più buttato in soffitta : "Ho parlato di Te Mio Signore, e di Te Marcellino".
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diletta
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sabato 8 marzo 2008
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se non sarete come bambini....
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Il film è molto bello, ha finezza,delicatezza. sapienza. Peccato che i critici alla Morandini siano irrimediabilmente lontani dallo stupore e la profonda semplicità dell'infanzia.
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maso
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domenica 13 gennaio 2008
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banale e prolisso
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Come giustamente detto dal Morandini,il film appartiene alla categoria dei sentimentali-strappalacrime.
Il cattolico buonista e ben pensante non puo non impietosirsi alla visione di questo film..ma certo dovrà rendersi conto della banalità incredibile della trama e della stucchevole retorcia di fondo(che poi tanto di fondo non è) della quale il film ridonda in ogni istante.è un film che dunque non aggiunge niente di nuovo al panorama storico-religioso gia di per se squallido in ogni sua rappresentazione cinematografica.
[+] ...se non sarete come bambini...
(di therese)
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(di maso)
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[+] prolisso???
(di giorgio)
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(di vero2)
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[+] ateismo e anticlericalismo
(di renatoc.)
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