emanuelemarchetto
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sabato 18 marzo 2017
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l'eredità di pasolini
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Premiato nel 1997 ai Nastro d'Argento per miglior soggetto originale.
Tre saltimbanchi vengono messi in fuga da un pubblico indignato che da fuoco al loro tendone. Trovano posto in un presepe vivente dove interpretano i Magi. Questa volta la loro interpretazione è così ben riuscita che convincono gli abitanti a mettere al mondo nuovi bambini.
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Premiato nel 1997 ai Nastro d'Argento per miglior soggetto originale.
Tre saltimbanchi vengono messi in fuga da un pubblico indignato che da fuoco al loro tendone. Trovano posto in un presepe vivente dove interpretano i Magi. Questa volta la loro interpretazione è così ben riuscita che convincono gli abitanti a mettere al mondo nuovi bambini. Una notte, all'improvviso, nel cielo compare una stella cometa e i tre comprendono di avere un compito davvero importante: cercare il nuovo Bambini Gesù.
Il film è basato sull'ultimo progetto di Pasolini, purtroppo mai realizzato a causa della sua morte: Porno-Teo-Kolossal.
Del progetto pasoliniano, Citti mantiene il tono fiabesco, a metà fra il comico e il surreale. Elimina invece la violenza che caratterizzava Porno-Teo-Kolossal per costruire delle immagini «...di una purezza e di un candore come quelle di una favola»(la terra vista dalla luna). La struttura ricorda molto da vicino un altro lavoro del regista, ovvero Il minestrone (1988), un film che segue tre personaggi per un'Italia crudele, spinti da un solo istinto: la fame, «il più elementare dei bisogni (che) potrebbe indicare metonimicamente tutti gli altri desideri dell'uomo, ma ancora più l'incapacità in cui si trova di soddisfarli». In modo analogo, i personaggi de I magi randagi sono spinti da una missione che, in fondo, serve più a loro per seguire un istinto ancora più basilare, cioè vivere, avere uno scopo e, come anche in Porno-Teo-Kolossal, fare esperienza del mondo.
Il film è meraviglioso, uno dei più rappresentativi del lavoro di Sergio Citti, ma purtroppo ebbe pochissima distribuzione. Oggi è (purtroppo) disponibile su you tube e, dato che per ora non c'è altro modo per visionarlo, consiglio a tutti di vederlo.
Curiosità: la nostra pagina prende il nome da questo film.
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matteo migliavacca
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mercoledì 15 novembre 2006
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il nuovo messia è tra noi!
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Tre trasandati personaggi sono in un paesino del sud Italia con il loro "circo". Ma il Circo della Mosca è un circo del tutto particolare: le "belve" sulla pista sono i tre uomini stessi, che attraverso la metafora del nazista e del mafioso mettono in scena la bestialità del genere umano. Il pubblico non apprezza, tenta di linciarli e dà fuoco al tendone. I tre iniziano un viaggio attraverso l'italia, vengono scritturati come Magi in un presepe vivente e finiranno per diventare, a modo loro, Magi davvero, incaricati di annunciare la venuta del nuovo Messia.
Da un soggetto di Pier Paolo Pasolini Sergio Citti realizza un film sorprendente, una favola leggera ed al tempo stesso profonda che lascia lo spettatore a bocca aperta.
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Tre trasandati personaggi sono in un paesino del sud Italia con il loro "circo". Ma il Circo della Mosca è un circo del tutto particolare: le "belve" sulla pista sono i tre uomini stessi, che attraverso la metafora del nazista e del mafioso mettono in scena la bestialità del genere umano. Il pubblico non apprezza, tenta di linciarli e dà fuoco al tendone. I tre iniziano un viaggio attraverso l'italia, vengono scritturati come Magi in un presepe vivente e finiranno per diventare, a modo loro, Magi davvero, incaricati di annunciare la venuta del nuovo Messia.
Da un soggetto di Pier Paolo Pasolini Sergio Citti realizza un film sorprendente, una favola leggera ed al tempo stesso profonda che lascia lo spettatore a bocca aperta. Un piccolo film a mio avviso da non perdere, ottima recitazione, ogni particolare appare al suo posto. Una certa ingenuità del messaggio non fa altro che aumentare il valore della pellicola, rendendola coerente con il tono fiabesco. Film praticamente introvabile e a suo tempo quasi invisibile anche nelle sale.
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