dandy
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sabato 18 novembre 2017
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la bellezza sconfisse la bestia.
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Capolavoro del cinema,non solo horror.Rivisitazione del mito della Bella e la Bestia,con in più il parallelo tra la giungla e la giungla di città per eccellenza,ossia new York,dove Kong può scalare comodamente i grattacieli come montagne.E oltre a proporre gli elementi tipici del cinema di genere(orrore,esotismo,avventura,romanticismo)il film non lesina critiche sulla spregiudicatezza di chi fa show business,di chi è pronto a tutto pur di far successo attraverso la spettacolarizzazione.Infatti oggi,le simpatie vanno tutte a King Kong,sebbene viene rappresentato in maniera abbastanza schematica,ossia cattivo verso chiunque tranne che Ann Darrow(ma non per questo sprovvisto di una certa personalità).
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Capolavoro del cinema,non solo horror.Rivisitazione del mito della Bella e la Bestia,con in più il parallelo tra la giungla e la giungla di città per eccellenza,ossia new York,dove Kong può scalare comodamente i grattacieli come montagne.E oltre a proporre gli elementi tipici del cinema di genere(orrore,esotismo,avventura,romanticismo)il film non lesina critiche sulla spregiudicatezza di chi fa show business,di chi è pronto a tutto pur di far successo attraverso la spettacolarizzazione.Infatti oggi,le simpatie vanno tutte a King Kong,sebbene viene rappresentato in maniera abbastanza schematica,ossia cattivo verso chiunque tranne che Ann Darrow(ma non per questo sprovvisto di una certa personalità).E ovviamente in ciò è insita la componente erotica,per l'epoca persino ostentata(tra i vari tagli,furono accorciate le sequenze in cui Kong spoglia Ann).Gli effetti speciali (curati da Willis O' Brien)per l'epoca furono qualcosa di eccezionale:oltre ai pupazzi animati a passo uno si usarono altri fantocci di 6-8 metri;si mescolò l'uso dei plastici e del blue screen con la retroproiezione e la proiezione miniaturizzata;certi accessori(la testa e una mano di Kong)furono creati a grandezza naturale(coperti da svariate pelli d'orso).Entrate nel mito le lotte di Kong contro gli animali preistorici e divenute epocali le scene dove,in cima all'Empire State Building,combatte contro i biplani(omaggiate e parodiate all'infinito).Certo oggi il tutto è enormemente datato,ma va considerato per il periodo in cui uscì,quando la fantasia e la magia del cinema rappresentavano un'accoppiata imprescindibile.E questo film ne è uno degli esempi più rimarchevoli.Tra le altre scene eliminate(poi reintegrate in DVD),quelle in cui Kong schiaccia e mangia degli indigeni,e quella dove arrampicandosi sul grattacielo tira fuori una donna dalla finestra e la lascia cadere.Omaggi e film d'ispirazione a non finire,un sequel l'anno seguente,un remake(mediocre)del'76 con un seguito ancora peggio.E altri 2 remake nel 2005(di Peter Jackson) e del 2017.
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onufrio
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lunedì 28 novembre 2016
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un "mostro" sacro nella storia del cinema
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C'è un lavoro "Mostruoso" dietro la realizzazione di questo film del lontano 1933 ma con degli effetti speciali davvero sorprendenti che rendono buona parte delle scene abbastanza reali, numerose le lotte che Re Kong farà contro gli animali della foresta per salvare la sua amata umana bionda. King Kong è una pietra miliare del genere, ebbe un successo straordinario ai botteghini e rimane per sempre nella storia del cinema con scene indimenticabili come quella finale quando il gigante Kong viene abbattuto dagli elicotteri sull'Empire State Building.
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il befe
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domenica 1 febbraio 2015
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capolavoro
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uno dei mostri più famosi
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g_andrini
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giovedì 10 luglio 2014
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storico.
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E' stata una pellicola molto sentita all'epoca, con Kong controfigura del duce. La guerra era alle porte, e la propaganda americana spingeva per fare uscire allo scoperto i suoi futuri nemici.
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zelig46
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giovedì 4 luglio 2013
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king ape; the eight wonder of the world; kong
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Questo era il titolo provvisorio durante la sofferta lavorazione.
La Trama:
In piena depressione (1933) un bislacco produttore e regista cinematografico (Carl Denham) dopo aver scovato un'atricetta da 4 soldi intenta a rubare, la costringe a salpare con lui su una nave piena di armi e attrezzature cinematografiche,destinazione: The Skull Island (L'Isola del Teschio), dove alcune leggende dicono ci sia un potentissimo Dio soprannominato Kong.
Arrivati sul posto, invece, trovano un'isola abitata da indigeni terrorizzati da un scimmione iroso e gigantesco a cui sono però devoti.
Gli indigeni rapiscono la ragazza e la offrono a Kong per placarlo, lui gradisce e la porta all'interno dell'isola dove dovra combattere prima con alcuni mostri preistorici e alla fine con l'unico mostro che non potrà sconfiggere: l'uomo
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Questo era il titolo provvisorio durante la sofferta lavorazione.
La Trama:
In piena depressione (1933) un bislacco produttore e regista cinematografico (Carl Denham) dopo aver scovato un'atricetta da 4 soldi intenta a rubare, la costringe a salpare con lui su una nave piena di armi e attrezzature cinematografiche,destinazione: The Skull Island (L'Isola del Teschio), dove alcune leggende dicono ci sia un potentissimo Dio soprannominato Kong.
Arrivati sul posto, invece, trovano un'isola abitata da indigeni terrorizzati da un scimmione iroso e gigantesco a cui sono però devoti.
Gli indigeni rapiscono la ragazza e la offrono a Kong per placarlo, lui gradisce e la porta all'interno dell'isola dove dovra combattere prima con alcuni mostri preistorici e alla fine con l'unico mostro che non potrà sconfiggere: l'uomo
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Viene portato a New York per esporlo come "Kong l'ottava meraviglia del Mondo" ma l'amore per la ragazza lo risveglia, facendo riaffiorare l'antica forza, pronto a sconquassare l'intera Città prima che l'aviazione ne abbia la meglio, sull'Empire State Building.
Curiosità :
King Kong si può considerare alla stregua di un 2001 del 1933, con i suoi effetti speciali sbalorditivi, se si pensa agli anni in cui è stato fatto.
La moglie del Regista Schoedsack, Ruth Rose, scrisse il copione, ma il vero ideatore di King Kong fu il Co-regista Merian C. Cooper, che propose a David Selznick (RKO) la realizzazione di questo film, il quale però, non era molto convinto.
Cooper viste le difficoltà tecniche incontrate durante la preproduzione, era quasi convinto di lasciare perdere tutto, quando negli archivi della RKO saltò fuori una pellicola di prova chiamata "Creation" sui Dinosauri, basata sulla tecnica dello "Stop Motion" o "Passo Uno" realizzato dall'effettista Willis O'Brien che dichiarava che le sue "Bestie" avrebbero potuto fare qualsiasi cosa.
Infatti il passo uno è molto simile ai cartoni animati, la differenza sta nei modellini al posto dei trasparenti a piani multipli, per il resto si viaggia a 1 fotogramma alla volta e poi si riposiziona il personaggio, 24 fotogrammi= 1 secondo di girato.
Si affrettarono a fare una bobina di prova per convincere David Selznick e i suoi azionisti , e ci riuscirono.
Per dare un certo tono al film, ingaggiarono il famoso giallista Edgar Wallace, ma lo scrittore morì di li a poco senza apportare niente di significativo al film.
Il progetto iniziale di King Kong fu modificato parecchie volte durante la lavorazione, per esempio Kong, doveva morire nello Yenkee Stadium davanti a centomila persone che stavano assistendo a una partita di Baseball, interrotta dall'entrata in scena dello scimmione.
Uno degli assistenti di Willis O'Brien fu Ray Harryhausen che sarebbe diventato più bravo del suo maestro con tantissimi film di fantascienza e mitologici che si avvalserò della tecnica "Stop Motion", nel suo campo un vero maestro.
Come per "Il mostro della laguna nera" questo film sprizza erotismo da tutti i fotogrammi e il tema della "Bella e la Bestia" è portato alla sue estrene conseguenze:la morte, la frase finale detta da Denham :E' stata la bella a sconfiggere la bestia, la dice lunga sull'intento del regista.
Da questo film in poi gli scimmioni giganteschi prolifereranno in maniera esponenziale, finchè la casa di produzione Giapponese Toho acquistò i diritti e ne fece una icona da far combattere con tutte le "Bestie" possibili e immaginabili della cultura Nipponica, in questo periodo la Toho era arrivata persino a far girare finali differenti per i vari mercati internazionali, facendo vincere o King Kong o il Godzilla di turno (un vero spasso).
Negli anni 70, John Guillermin girò King Kong con una esordiente Jessica Lange, e 30 anni più tardi, ci ha riprovato Peter Jackson ma i risultati sono, nonostante lo spiegamento di mezzi, inferiori all'originale.
La partitura di Max Steiner, viene considerata la prima vera colonna sonora a soggetto della storia del cinema, ed è materia per collezionisti.
Incontrastato Kong
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barnaby
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sabato 12 settembre 2009
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king kong (1933) - barnaby
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Un produttore di Hollywood parte per un’isola selvaggia con la sua troupe per girare uno dei suoi avventurosi film che attireranno masse di pubblico. Sbarcati sull’isola, oltre a un primo incontro-scontro con gli indigeni, gli americani assisteranno al rapimento della giovane attrice assunta nella parte della protagonista quale vittima sacrificale per l’enorme gorilla che tiranneggia sull’isola, King Kong. Liberata la ragazza e catturato lo scimmione, si ritorna a New York dove King Kong riuscirà a liberarsi per uno spettacolare finale sull’Empire State Building.
Vista nell’anno del suo 75mo anniversario, la prima e originale versione di questo film, più che spaventare può risultare ridicola, e in alcuni punti il “mostro” ci fa quasi tenerezza.
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Un produttore di Hollywood parte per un’isola selvaggia con la sua troupe per girare uno dei suoi avventurosi film che attireranno masse di pubblico. Sbarcati sull’isola, oltre a un primo incontro-scontro con gli indigeni, gli americani assisteranno al rapimento della giovane attrice assunta nella parte della protagonista quale vittima sacrificale per l’enorme gorilla che tiranneggia sull’isola, King Kong. Liberata la ragazza e catturato lo scimmione, si ritorna a New York dove King Kong riuscirà a liberarsi per uno spettacolare finale sull’Empire State Building.
Vista nell’anno del suo 75mo anniversario, la prima e originale versione di questo film, più che spaventare può risultare ridicola, e in alcuni punti il “mostro” ci fa quasi tenerezza. Questo non vuol dire che il film sia qualitativamente scarso, anzi, tenendo ben presente i suoi anni è stato una rivoluzione per il cinema degli anni ’30 e una pietra miliare ancora valida nella storia del cinema. C’è qualche posa un po’ troppo da fotoromanzo da parte di F. Wray e del suo amato, ma difetti del genere si trovano anche nei film contemporanei.
Voto: 8,5
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paolo massa
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sabato 24 giugno 2006
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king kong
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Nel corso degli anni il cinema ha avuto modo di perfezionare sempre più i suoi roboanti effetti speciali, attrazione imprescindibile per tutti quegli spettatori disimpegnati, pronti a lasciarsi ammaliare dalla semplice forza spettacolare della Settima Arte. Basti pensare a pellicole del calibro di Guerre Stellari, Alien, Lo Squalo, Blade Runner, e il gioco è fatto. Il cinema di finzione, infatti, non può esimersi dall’inventare nuovi mondi prima sconosciuti ai nostri occhi, troppo spesso pigri di ricreare immaginari alternativi alla realtà di tutti i giorni. Ecco perche, a distanza di ben 73 anni, rivedere un capolavoro del passato, come il King Kong di Merian Cooper ed Ernest Schoedsack, classe 1933, non può non fare un certo effetto.
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Nel corso degli anni il cinema ha avuto modo di perfezionare sempre più i suoi roboanti effetti speciali, attrazione imprescindibile per tutti quegli spettatori disimpegnati, pronti a lasciarsi ammaliare dalla semplice forza spettacolare della Settima Arte. Basti pensare a pellicole del calibro di Guerre Stellari, Alien, Lo Squalo, Blade Runner, e il gioco è fatto. Il cinema di finzione, infatti, non può esimersi dall’inventare nuovi mondi prima sconosciuti ai nostri occhi, troppo spesso pigri di ricreare immaginari alternativi alla realtà di tutti i giorni. Ecco perche, a distanza di ben 73 anni, rivedere un capolavoro del passato, come il King Kong di Merian Cooper ed Ernest Schoedsack, classe 1933, non può non fare un certo effetto. Almeno per gli amanti del cinema a tutto tondo! Uno dei tanti esempi di cinema nel cinema, occasione imperdibile per i registi dell’epoca di intrattenere per qualche ora il proprio pubblico, senza mancare di riflettere sull’essenza stessa dell’arte cinematografica. Come non accorgersene dinanzi alla storia di Carl Denham (Robert Armstrong), avventuroso produttore di documentari in cerca di una giovane attrice per la sua prossima impresa, alla volta dell’isola tropicale di Skull Island, abitata dal gigantesco gorilla King Kong? Ed è qui che s’innesca la trovata “universale” del film, alla ricerca “visiva” di quell’eterna lotta impari tra l’uomo e Dio, tra il paesaggio urbano e la natura; è qui che ha luogo la conversione da un mondo a immagine e somiglianza del Creatore, ad un mondo a immagine e somiglianza dell’uomo. Le ultime, visionarie, sequenze con il gorilla asserragliato sulla cima dell’Empire State Building di New York, in compagnia dell’amata Ann Darrow (per la serie, anche le bestie hanno dei sentimenti), ci da il senso contraddittorio del nostro tempo, anche a distanza di decenni. Non più l’uomo al servizio della natura, bensì la natura al servizio dell’uomo, con tutti gli squilibri che questa deriva comporta. Un film d’amore, un film d’avventura, un film di terrore, ma ancor di più un film sul nostro “vecchio pazzo mondo”.
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joe webber
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lunedì 15 agosto 2005
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fantastico!
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Semplicemente fantastico. Un film di fantascienza del 1933 che tiene ancora banco! Con effetti speciali incredibili per l'epoca, romanticismo, emozioni alla Jurassic Park ma con una trama da capolavoro!
Sto fremendo per il remake di P.Jackson che ha dichiarato di avere deciso di voler fare cinema dopo aver visto King-Kong.
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