Il documentario funziona nel far comunicare il presente filmico e il passato storico della città di Napoli. Ma non riesce a sottrarsi a uno sguardo turistico. Freestyle.
di Pompeo Angelucci Sentieri Selvaggi
Dopo quasi due anni passati a Napoli, la regista e produttrice Trudie Styler sceglie di realizzare Posso entrare? An Ode to Naples per raccontare i chiaroscuri e la dualità di una città unica nel suo genere. Passando per i quartieri e luoghi più suggestivi, grazie alla testimonianza diretta da parte dei personaggi - più o meno noti - la regista costruisce un racconto teso a unire tutte le contraddizioni e i chiaroscuri della città partenopea.
E in effetti la comunicazione tra le varie situazioni di Posso entrare? An Ode to Naples funziona. [...]
di Pompeo Angelucci, articolo completo (1849 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 25 ottobre 2023