Partiamo da un assunto: oggi i film si girano così. Non c'è più tanta voglia di pensare, di riflettere, di costruire un ragionamento (meno che mai, poi, sistematico...)
E quindi i film devono tenere il passo, devono adeguarsi, devono restituire più che altro sensazioni, flash, colpire dritto al cuore, altrimenti rischiano che lo spettatore si addormenti o quantomeno perda la concentrazione.
E' così a mio avviso anche per questo ultimo film di De Angelis con Favino: doveva parlarci del comandante Todaro, che salvò un gruppo di marinai belgi naufraghi dopo l'affondamento della loro nave, che trasportava parti di aereo inglesi pur essendo il Belgio parte neutrale nel conflitto. E lo fa con una sequenza di piccoli episodi, a volte belli e più significativi, a volte un pò tendenti al superficiale ed al banale.
Per me il cuore del problema è questo: quando entra in vigore la "legge del mare", della quale il comandante Favino è strenuo difensore?
Ossìa: tu prendi a cannonate una nave, spari addosso all'equipaggio finchè sta su di essa ma poi, non appena cade in acqua, devi sentire il dovere di salvarlo?
Non so, non ci arrivo.... La legge del mare vieta di sparare addosso al nemico appena caduto in acqua? Mi dovrei informare....Nel frattempo resto un pò perplesso, scettico, e credo che sia un pò difficile convertire l'odio, perchè alla fine è quello che ti fa sparare contro il nemico, in amore filantropo un attimo dopo, quando è caduto in mare.
Lì si parla dei nazisti, ma mi risulta che anche il sottomarino russo che nel 1945 affondò la Wilhelm Gustloff nel mare del nord, ad esempio, abbia lasciato morire 9.000 persone, di cui la stragrande maggioranza erano civili ed infermi, assiderate nel mare gelido.
Insomma, mi indispone un pò soprattutto il finale: mandolino, patate fritte e "siamo italiani" che vorrebbe farci dimenticare l'altra faccia della medaglia, il tanto di negativo con cui ci si ostina a non voler fare mai i conti e soprattutto l'immaturità di fondo che tale frase, che può diventare facilmente anche autoassolutoria, rivela ed esalta.
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