gabriella
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giovedì 24 novembre 2022
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si ricomincia dalla cucina
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Il film è gradevole, giusto per una serata in relax, però non propone niente di innovativo, di particolare.Siamo dalle parti dell'età avanzata, dei bilanci di una vita, in questo caso un matrimonio che si appresta a celebrare i 40 anni e l'amara scoperta del tradimento di lui, Ecco allora la riscossa femminile, Karin la protagonista, insieme a due amiche si iscrive a un corso di cucina panasiatica, condotta da uno chef burbero , immagine abusata nei vari format di cucina in tv, Già il trio di amiche non si sgancia dai classici clichè, la protagonista moglie e madre devota che ha rinunciato ai suoi sogni, l'amica separata e incazzata con il mondo, l'altra, spirito libero e indipendente, un mix vincente già collaudato, ci mancava la figlia della protagonista, quarantenne irrisolta, che parteggia immeritatamente per il padre, fedifrago ed egoista.
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Il film è gradevole, giusto per una serata in relax, però non propone niente di innovativo, di particolare.Siamo dalle parti dell'età avanzata, dei bilanci di una vita, in questo caso un matrimonio che si appresta a celebrare i 40 anni e l'amara scoperta del tradimento di lui, Ecco allora la riscossa femminile, Karin la protagonista, insieme a due amiche si iscrive a un corso di cucina panasiatica, condotta da uno chef burbero , immagine abusata nei vari format di cucina in tv, Già il trio di amiche non si sgancia dai classici clichè, la protagonista moglie e madre devota che ha rinunciato ai suoi sogni, l'amica separata e incazzata con il mondo, l'altra, spirito libero e indipendente, un mix vincente già collaudato, ci mancava la figlia della protagonista, quarantenne irrisolta, che parteggia immeritatamente per il padre, fedifrago ed egoista. Si sorride a qualche battuta, c’è qualche momento divertente, ma poi ci si avvicina pericolosamente a un finale stucchevole e prevedibile che ci si chiede perché la Appelin non abbia avuto il coraggio di rischiare su un sentiero meno conosciuto. Bisogna riconoscere la freschezza innocua e tranquilla della storia, una buona recitazione, peccato che per descrivere l’ autoaffermazione bisogna sempre passare per sessantenni che si fanno le canne e cantano a squarciagola in auto, penso che meritavano qualcosa di più.
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cardclau
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lunedì 26 settembre 2022
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provaci ancora, sam
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Il film TUESDAY CLUB - IL TALISMANO DELLA FELICITA’ (Tisgadsklubben) di Annika Appelin non è un film sulle fatiche, le difficoltà, le sventure, gli orrori del mondo. Tutt’altro, dovrebbe essere un film leggero, divertente, ragionevolmente spumeggiante dentro una cortina di umorismo. Ma a parte un paio di risate, non riesce ad evocare granché. Perché è presto detto, ci mostra quella società opulenta, materialista, narcisista, con relazioni umane superficiali, da smartphone, che teme d’invecchiare, e che ha il dovere di dimostrare come tutto possa e debba essere divertimento (a parte gli intoppi che la vita ti mette in conto). In più il tutto condito con elementi macchiettistici quali il tradimento del marito Sten o il cuoco-guru Henrik prima maniera che ricorda tanto i comportamenti degli chef televisivi, o il finale collettivo da tarallucci e vino che dovrebbe mettere tutti contenti (ma Mozart-Da Ponte sono lontani anni luce).
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Il film TUESDAY CLUB - IL TALISMANO DELLA FELICITA’ (Tisgadsklubben) di Annika Appelin non è un film sulle fatiche, le difficoltà, le sventure, gli orrori del mondo. Tutt’altro, dovrebbe essere un film leggero, divertente, ragionevolmente spumeggiante dentro una cortina di umorismo. Ma a parte un paio di risate, non riesce ad evocare granché. Perché è presto detto, ci mostra quella società opulenta, materialista, narcisista, con relazioni umane superficiali, da smartphone, che teme d’invecchiare, e che ha il dovere di dimostrare come tutto possa e debba essere divertimento (a parte gli intoppi che la vita ti mette in conto). In più il tutto condito con elementi macchiettistici quali il tradimento del marito Sten o il cuoco-guru Henrik prima maniera che ricorda tanto i comportamenti degli chef televisivi, o il finale collettivo da tarallucci e vino che dovrebbe mettere tutti contenti (ma Mozart-Da Ponte sono lontani anni luce). Quindi un film che ha poco da spartire con l’umorismo. Ci sono però degli elementi degni di rilievo come la presa di consapevolezza della moglie Karin del suo stato di schiava accondiscendente che ha sacrificato la sua individualità per la sua famiglia, o la reazione di Karin al comportamenti di Henrik prima maniera.
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enzo70
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domenica 25 settembre 2022
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film semplice e gradevole
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La forza di questo film è nella semplicità con cui la regista Annika Appelin trova la strada per la felicità per tutta la famiglia di Karin, la protagonista. Durante la festa per i 40 anni di matrimonio la protagonista scopre che il marito la tradisce con un’amante. Lui cade, si frattura la schiena e viene ricoverato in ospedale. L’incontro con una vecchia amica offre a Karin l’occasione per coltivare una vecchia passione, la cucina. E così, tra piatti deliziosi si dipana una storia semplice che ha nel lieto fine il suo naturale punto di forza. E in un periodo buio come questo, un film così energico fa bene.
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domenica 24 luglio 2022
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amor
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