Se stai pensando che questo film sia una brutta copia del cult del 1974,
se stai pensando che i protagonisti siano una triste parodia di Bud Spencer e Terence Hill,
se stai pensando che il reboot "Altrimenti ci Arrabbiamo" sia un sacrilegio e un'offesa al film originale,
beh sappi che ti stai sbagliando.
Abbandona i tuoi pregiudizi su questo film, comprati dei buoni popcorn e vai al cinema.
E, magari, porta con te anche la tua famiglia o dei buoni amici.
Fidati di me, non te ne pentirai.
"Altrimenti ci Arrabbiamo" è definibile un requel (un mix tra reboot e sequel), ossia un film che si propone come una sorta di seguito della celeberrima pellicola del '74 ma con attori differenti e una trama totalmente nuova e intrigante.
Carezza (Edoardo Pesce) e Sorriso (Alessandro Roia) sono cresciuti come fratelli e sono i figli rispettivamente di Ben e Kid, come si può notare sia dal loro aspetto fisico che dai loro caratteri, e cercano in tutti i modi di rientrare in possesso della Dune Buggy dei loro genitori. E nel recuperarla, se la dovranno vedere con il cattivo Torsillo (De Sica) e il suo ingenuo figlio Raniero (Francesco Bruni), gli autori del furto dell'auto.
Ma Carezza e Sorriso non saranno gli unici ad avere dei conti da regolare con Torsillo: egli infatti vuole costruire un edificio sul terreno del Circo Woland, dove la pericolosa Miriam (Alessandra Mastronardi) vive insieme alla comunità di circensi di cui lei è leader, ma la donna non ha intenzione alcuna di cedere.
E allora inizia una serie infinita di simpatiche scazzottate, accompagnati da suoni tipici degli effetti speciali del tempo.
Tra citazioni, riferimenti e analogie al film del 74', "Altrimenti ci Arrabbiamo" si propone di portare allegria e buonumore al suo pubblico (grandi e piccini) e vuole solo essere un umile e genuino omaggio alla pellicola con Bud e Terence che tutti conosciamo. Un tributo che stimola nello spettatore anche un senso di nostalgia e la voglia di riscoprire (o magari per qualcuno addirittura scoprire) la comicità della pellicola originale e la bellezza e spensieratezza del cinema italiano anni '70.
Nel complesso il film è assolutamente godibile e piacevole. Mentre Roia e Pesce con una buonissima performance sono riusciti appieno a valorizzare i loro personaggi e a restituire dei degni Carezza e Sorriso (e fin qui non vi erano molti dubbi), Al contrario, destava molti dubbi scelta di De Sica per il personaggio di Torsillo: difficile vedere questo attore nel ruolo di cattivo. Nel film, infatti, non si dimostra poi eccessivamente cattivo, e qui viene il dubbio che l'intento dei registi e degli sceneggiatori fosse proprio questo: restituire un cattivo che però non sia proprio malvagio. In questo caso, quindi, è comprensibile anche la scelta di De Sica. Molto interessante il ruolo ricoperto da Alessandra Mastronardi (qui la circense Miriam, un po' dark e un po' gitana con la sua lunga ciocca rasta, la sua lingua tanto bizzarra quanto buffa e divertente - un mix tra italiano, inglese, napoletano e romanesco - e i suoi modi di fare alquanto maneschi, con il risultato di una femminilità mista a determinazione e sfrontatezza) che da al film un necessario tocco in più.
Con la sua comicità, la sua atmosfera un po' far west e un po' Italia, le sue scazzottate suoi effetti sonori tipici anche dei film anni '70, questo film è altamente consigliato ed è adatto anche ai più piccoli.
Andatelo a vedere prima di giudicare. Fidatevi: non rimarrete delusi!!
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